05 settembre 2011

L'Inps restituisce la pensione a Mattia, il ragazzo affetto da Tetraparesi Spastica




Inps restituirà le pensioni che erano stata sospese “preventivamente” a due disabili

TEULADA (CA) – La burocrazia è stata costretta alla resa. I familiari di Mattia Montei, ma anche un giovane invalido di Padru hanno vinto la loro battaglia. Dalla prossima settimana, l’Inps restituirà ai due (e forse anche a tanti altri invalidi sardi) le indennità di assistenza che erano state sospese.
E’ stato il direttore regionale dell’Istituto di previdenza, Girolamo Deffenu, a comunicare la notizia alla madre di Mattia, Luciana Gallus, che da qualche giorno per protesta aveva iniziato lo sciopero della fame e della sete. E dalla direzione regionale dell’Inps è arrivata la medesima comunicazione al giovane di Padru. Due storie drammatiche, come tante troppe altre che si stanno verificando in Sardegna da qualche tempo.
«Siamo stremati – ha spiegato Pier Giuseppe Vacca, presidente dell’Anmic (associazione mutilati e invalidi civili, ndr.) di Sassari -. Riceviamo ogni giorno decine di persone disperate alle quali sono state sospese all’improvviso tutte le indennità e che non hanno alcun modo di andare avanti senza quei soldi. È vergognoso che l’Inps sospenda preventivamente l’erogazione delle pensioni e dell’accompagnamento soltanto perchè non ha ricevuto qualche documento banale relativo alle condizioni di salute di persone costrette in sedia a rotelle da qualche decennio e che non possono certo essere improvvisamente guarite. Poi – ha concluso – per ripristinare le indennità trascorrono sempre alcuni mesi. E nel frattempo l’invalido è costretto a chiedere aiuto, rivolgendosi alle strutture di volontariato e spesso umiliandosi a fare la fila per strada per ottenere una busta con roba da mangiare».
Intanto, dopo le rassicurazioni del direttore regionale dell’Inps, a Mattia Montei, in conseguenza della visita legale alla quale è stato sottoposto il 5 agosto, adesso sarà riconosciuta anche l’invalidità civile. E così dal primo ottobre potrà fruire dei diritti derivanti dallo status di invalido civile. Il clamoroso risultato, ottenuto in tempi brevissimi, deriva da una felice concomitanza di interventi da parte di diverse autorità istituzionali ma anche dalla grande sensibilità dimostrata dal direttore regionale dell’Inps. Questa volta, infatti, il buon senso senso e l’umanità di un dirigente hanno avuto la meglio sull’ottusità della burocrazia. Purtroppo però non è sempre così.
Mattia Montei ha ottenuto in pochi giorni ciò che altri raggiungono dopo mesi di durissime lotte, grazie ai suoi genitori che hanno fatto sentire la loro voce. Ma di fronte a un caso felicemente risolto, ce ne sono ancora centinaia sepolti sotto una coltre di procedure inspiegabilmente lentissime, quasi ferme: «Siamo felici per il risultato – ha detto la madre del ragazzo, Luciana Gallus -. Nonostante la grande rabbia per i disagi ai quali siamo stati sottoposti, in particolare Mattia, voglio ringraziare tutti coloro che con amore ci hanno aiutato. Abbiamo agito con determinazione e in pochi giorni siamo riusciti a far rispettare i diritti di nostro figlio. Ma la nostra battaglia vuole essere un segnale per le tante persone che vivono lo stesso dramma e non vengono neppure prese in considerazione».
Pancrazio Montei, il padre del ragazzo, è un maresciallo dei carabinieri e comanda il nucleo all’interno della base militare di Capo Teulada. «Va bene – ha detto -, ma quanta amarezza per le difficoltà di una burocrazia assurda che ci ha costretto a mille peripezie per ottenere quanto invece ci spetta di diritto.
Costringere un ragazzo cieco totale e tetraplegico sin dalla nascita, a essere sottoposto a una visita inutile nel cuore dell’estate è una cosa disumana. E incomprensibile è stato il rifiuto di riconoscere come valide le attestazioni sanitarie che confermavano la necessita degli accertamenti a domicilio». In questi giorni, tutta la comunità di Teulada s’è stretta intorno alla famiglia: «Appena informati abbiamo espresso a Luciana e Pancrazio Montei, la nostra solidarietà – ha spiegato il sindaco, Gianni Albai -. Ci siamo messi a disposizione, ma grazie alla loro tenacia il problema è stato risolto in breve tempo». Anche il popolo di internet ha partecipato con grande apprensione all’evolversi della vicenda, soprattutto da quando la madre del ragazzo aveva annunciato lo sciopero della fame e della sete: «Ho ricevuto centinaia di attestazioni di affetto – ha concluso Luciana Gallus – un calore che mi ha riempito il cuore di felicità e mi ha fatto capire di non essere sola. Ringrazio tutti di cuore».

Enrico Cambedda
Fonte: la Nuova Sardegna – 03 settembre 2011

Per Approfondire leggi
Revocata pensione ad un ragazzo che soffre di Tetraparesi Spastica dalla nascita in Sardegna

2 commenti:

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Finalmente una buona notizia;ma con l'ultima manovra hanno toccato i diritti dei disabili e questo non è bello per un Paese che ama definirsi"democratico".Saluti a presto

@enio ha detto...

ottima conclusione e di questi tempi di tagli indiscriminati c'è solo da dire BRAVI a tutti quelli che si sono attivati.