Mercoledì 19 maggio sarà inaugurato il percorso per disabili visivi realizzato nel complesso archeologico di Tamuli dalla Fondazione Promotea alla quale il comune di Macomer ha affidato la gestione dei siti archeologici e museali. Il percorso è stato realizzato nell’ambito del progetto “Tamuli in ogni senso”, un progetto sostenuto dall’assessorato regionale alla Cultura e dalla Soprintendenza ai beni archeologici, finanziato dalla Fondazione Banco di Sardegna e cofinanziato dall’Unione dei Comuni del Marghine.
La realizzazione del progetto fa del complesso di Tamuli l’unico sito archeologico della Sardegna accessibile ai disabili visivi, ciechi e ipovedenti. «Il nostro – spiega Sergio Muroni, presidente della Fondazione Promotea, – è un intervento pilota con il quale auspichiamo di stimolare e indirizzare tutta la progettazione territoriale verso il tema dell’accessibilità poichè la riteniamo un elemento distintivo e di civiltà molto importante che potrà permettere al nostro territorio di distinguersi dal resto dell’isola attraverso l’offerta di servizi poco diffusi, o addirittura assenti nel resto della Sardegna».
Nel sito archeologico di Tamuli un cieco potrà muoversi in libertà e capire il monumento senza l’aiuto di altre persone e senza accompagnatori. Chi non vede potrà accedere al più importante sito archeologico della Sardegna centrale dove la conformazione del terreno e le barriere naturali rendono difficile la fruizione alle persone con disabilità. In Sardegna non ce ne sono altri che dispongano di tutto ciò che serve per consentire ai ciechi di spostarsi all’interno dell’area monumentale e di capire come è fatta e che cosa c’è.
Questo è possibile a Tamuli grazie ai pannelli multilingue tradotti anche nel codice Braille, all’uso di audioguide e radioguide, alla ricostruzione in rilievo dei monumenti e attraverso altri manufatti percepibili tramite il tatto. Perché chi non vede possa muoversi in modo autonomo è prevista anche la creazione di percorsi con paletti individuabili con l’uso di un bastone.
(t.g.t.)
fonte http://lanuovasardegna.gelocal.it
Nel sito archeologico di Tamuli un cieco potrà muoversi in libertà e capire il monumento senza l’aiuto di altre persone e senza accompagnatori. Chi non vede potrà accedere al più importante sito archeologico della Sardegna centrale dove la conformazione del terreno e le barriere naturali rendono difficile la fruizione alle persone con disabilità. In Sardegna non ce ne sono altri che dispongano di tutto ciò che serve per consentire ai ciechi di spostarsi all’interno dell’area monumentale e di capire come è fatta e che cosa c’è.
Questo è possibile a Tamuli grazie ai pannelli multilingue tradotti anche nel codice Braille, all’uso di audioguide e radioguide, alla ricostruzione in rilievo dei monumenti e attraverso altri manufatti percepibili tramite il tatto. Perché chi non vede possa muoversi in modo autonomo è prevista anche la creazione di percorsi con paletti individuabili con l’uso di un bastone.
(t.g.t.)
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