E’
iniziato da pochi giorni il nuovo anno, ed è questo un momento centrale
per programmare i percorsi da realizzare in tema di accessibilità. Un
turismo accessibile non può prescindere dalla formazione, e questo può
essere realizzato soltanto attraerso un dinamico e costante scambio di idee e di feedback tra i diversi operatori del settore e le istituzioni.
I percorsi formativi rivestono una
importante opportunità di investimento nel campo dell’accessibilità e
della cultura accessibile; la formazione può svolgere un ruolo
strategico implementando innovazione e produzione di contenuti,
facilitando l’inclusione sociale in settori occupazionali strategici:
dal turismo all’arte, dall’enogastronomia.
Un Paese come il nostro che punta ad
essere una eccellenza in campo culturale non può prescindere da proporre
una offerta formativa che combini attività didattiche, tutoraggio e
percorsi formativi innovativi che diano strumenti e competenze utili a
sviluppare anche progetti imprenditoriali autonomi che influiscano
positivamente sull’economia.
Il tema dell’autoimprenditorialità deve
essere centrale nel corso di questo 2015, poiché può essere un elemento
di crescita di attenzione nei riguardi del tema dell’accessibilità ma,
soprattutto, attuare quelli stimoli emergenti del contesto
economico-culturale attuale potendo quindi migliorare e rafforzare le
competenze professionali già in atto. Ed è per questo che, accanto ad
una formazione e comprensione del tema dell’accessibilità, bisogna
potenziare le capacità degli addetti ai lavori nel campo della
digitalizzazione: l’innovazione, la conoscenza delle lingue straniere.
la creatività sono gli elementi indispensabili per assicurare forme
piene di partecipazione ai percorsi di accoglienza turistica e per
conferire degli strumenti più aggiornati ed idonei alle attuali esigenze
di coloro che viaggiano.
Autore Lucio Todisco
Articolo interamente tratto da www.fondazioneturismoaccessibile.it
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