27 giugno 2013

Microcomputer dentro le pillole. Ecco come le compresse Hi-tech potranno salvarci la vita


Sorpresa: in futuro i computer saranno a forma di compressa. No, non è l'inizio di un film di fantascienza. Società attive nel campo sanitario hanno realizzato delle pillole molto speciali, in grado di accogliere al loro interno dei micro-computer.
Che, dopo essere stati ingeriti, possono salvare la vita delle persone (oltre che rendergliela infinitamente più semplice).
Le pasticche-robot una volta ingoiate rimangono in circolo per un periodo limitato, il quale varia a seconda della funzione che sono chiamate a svolgere. E giunte nello stomaco del paziente monitorano (dall'interno) il suo stato di salute. Viste da fuori sembrano delle comuni capsule. Ma dentro non hanno nulla in comune con i farmaci tradizionali.
Le compresse hi-tech sono dei software in grado ad esempio di leggere la temperatura corporea di un'individuo o i valori del sangue. Comunicando, tramite un sistema wireless, parametri e anomalie riscontrate al medico curante. Per adesso sono state sperimentate sugli astronauti. Ma potrebbero fare presto la loro comparsa in farmacia.
Ne è convinto il Ceo di Google Eric Schmidt che recentemente ha dichiarato: «Se sono capaci di fare la differenza tra la vita e la morte allora la gente non vedrà l'ora di prenderle». Ma la tecnologia appare eccessivamente invasiva e il fronte degli scettici nutre più di un dubbio sul fatto che i computer a forma di pasticca diventino un bene di largo consumo.
Per la medicina (e per alcune patologie in particolare, come l'Alzheimer) potrebbe tuttavia trattarsi di una svolta importante. Tra i prototipi in circolazione ce n'é anche uno messo a punto dalla Proteus Digital Health di Redwood City in California. La stessa società a cui si è rivolta Motorola, il colosso telefonico di proprietà di Big G, per realizzare una pillola delle password, che consentirà all'utente che la manda giù di accedere automaticamente al sistema operativo del proprio cellulare, senza bisogno d'inserire codici numerici o parole segrete.
La pillola messa a punta da Proteus, approvata dalla Food and Drug Administration da oltre un anno, è stata pensata per i malati di cuore e le persone con problemi neurologici. A livello di prevenzione il potenziale è enorme. Inoltre, la compresa robotica una volta nell'organismo si connette a una speciale app per smartphone e in questo modo manda in tempo reale una serie d'informazioni utili a dottore e parenti dell'assistito.
Se il malato si dimentica di assumere il farmaco che gli è stato prescritto la pasticca robotica informa subito chi di dovere dell'accaduto affinché venga posto rimedio alla dimenticanza nel più breve tempo possibile. Oppure verifica come reagisce il corpo al medicinale inviando dati al riguardo all'ospedale. Così da correggere, se necessario, la terapia farmaceutica in corsa. Di più: non ha bisogno di batteria. È l'ospite a darle l'energia di cui ha bisogno per lavorare. Unica pecca, funziona come un aspirina. Quando l'effetto della pillola si esaurisce, ne va ingerita una nuova.

1 commento:

Jared Leto ha detto...

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