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Di Benedetta Frigerio - Alcuni malati, insieme a medici e avvocati belgi, hanno raccomandato al Parlamento del Canada di non approvare eutanasia e suicidio assistito.
La legge sull’eutanasia che il Parlamento del Canada voterà il 6 giugno è molto simile a quella introdotta oltre 10 anni fa da Belgio e Olanda. I parlamentari hanno scelto di non considerare molte delle 21 raccomandazioni fatte da un’apposita commissione federale, che l’avrebbero resa ancora più radicale, con la promessa però di considerarle «negli anni a venire», come avvenuto nei due paesi europei.
Il tempo è poco. La legislazione si è resa necessaria dopo che nel febbraio 2015 la Corte suprema del paese ha dichiarato incostituzionale la proibizione del suicidio assistito contenuta nel Codice penale. Per questo ha dato un anno di tempo alla politica per approvare una legge specifica.
CONTRARI ALLA LEGGE. La scorsa settimana, davanti alla commissione Giustizia del Parlamento, hanno testimoniato contro la legge i più deboli, i disabili, fra cui il 21enne James Schutten, affetto da atrofia muscolare spinale. Sì, ha ammesso il giovane con il volto inclinato e le mani atrofizzate attaccate al petto, «qualcuno mi sistema il tubo per la nutrizione, mi gira nel letto, mi porta in bagno e mi gratta la testa», ma «non vi dico queste cose perché vi dispiacciate per me. Io non sono dispiaciuto per me». Infatti, ha continuato Schutten specificando di non essere abituato a parlare in pubblico, «dovete sapere che i medici e i miei familiari vogliono prendersi cura della mia vita e non del fatto se debba vivere o morire».
AVVERTIMENTI DAL BELGIO. Nonostante la legge sia più “soft” rispetto alle raccomandazioni della commissione federale, non è prevista ad esempio l’eutanasia per bambini, medici e avvocati belgi hanno fatto degli appelli al Canada di non approvarla. Infatti, sostengono, come nei loro paesi, così anche in Canada le maglie della legge non potranno che allargarsi. In uno dei video prodotti da Euthanasia Prevention Coalition e Dunn Media, il dottor Benoit Beuselinck, medico belga e professore di oncologia, ha spiegato che una volta approvata la legge «non ci saranno limiti all’eutanasia, l’unico limite è vietarla».
SCELTA OBBLIGATA. Oggi, continua, in Belgio «la libertà di scelta per l’eutanasia è diventata una scelta obbligata», valida anche per i bambini e concessa per qualsiasi ragione. Spesso poi i malati si sentono indotti a richiederla, visto che la legge stabilisce che in certi casi la vita può non avere valore. Esattamente come ha descritto Schutten, ricordando il suo ricovero in ospedale dopo la sentenza della Corte suprema: «Il personale medico si domandava se valeva la pena intervenire con misure salva vita. Questo mi spaventa perché mi sento come se non valessi il disturbo».
Quindi se «la Corte pensa che io sia uno di quelli che ha questo diritto di morire, perché la mia vita vale meno», in realtà «io mi sento come se la società pensasse che devo scegliere di morire». Eppure «nessuno ha il diritto di scegliere della vita e della morte. Solo Dio ce l’ha e Lui non sbaglia, ha un disegno su tutto». Perciò, ha concluso il giovane, «invece che spendere soldi per uccidere qualcuno il nostro paese dovrebbe investirli per curare le malattie e aiutare i disabili».
Fonte e Articolo completo su www.tempi.it
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