06 maggio 2013

La Nestlè “Gli esseri umani non hanno diritto all’acqua”


Nel documentario del 2005, We Feed the World, l’allora amministratore delegato di Nestlé, la più grande azienda alimentare del mondo, Peter Brabeck, condivise alcuni dei suoi punti di vista e ‘perle di saggezza’ sul mondo e l’umanità. Brabeck ritiene che la natura non sia “buona”, che non ci sia nulla di cui preoccuparsi riguardo ai cibi OGM, che i profitti importino più di ogni altra cosa, che la gente dovrebbe lavorare di più e che gli esseri umani non abbiano diritto all’acqua. Oggi, ha spiegato, “che la gente crede che tutto ciò che viene dalla natura sia buono”, marcando una grande differenza rispetto a ciò che è percepito, come già [aveva detto ndt] in precedenza, abbiamo sempre imparato che la natura può essere spietata.”
L’umanità, ha affermato Brabeck: “è ora nella posizione di riuscire a garantire un certo equilibrio con la natura, ma nonostante questo abbiamo qualcosa che si avvicina a un detto che tutto ciò che viene dalla natura sarebbe buono.” Ha quindi fatto riferimento al “movimento biologico”, come un esempio di questo modo di pensare, che presuppone che “organico sia meglio.” Ma rimane certo, ha precisato, che “il biologico non è migliore.” In 15 anni di consumo di cibo OGM negli Stati Uniti, “non un singolo caso di malattia si è verificato.” Nonostante questo, ho notato, “siamo tutti così a disagio in Europa, che qualcosa che possa accaderci.” Questo punto di vista, secondo Brabeck, è “ipocrita più di ogni altro.” L’acqua, ha giustamente sottolineato Brabeck, “è, certamente, la più importante delle materie prime che abbiamo oggi nel mondo”, ma ha aggiunto: “La questione è se dovremmo privatizzare la fornitura dell’acqua comune per la popolazione. E ci sono due opinioni diverse in merito. Un’opinione, che ritengo sia estremistica, è rappresentata dalle ONG, che fanno rumore allo scopo di dichiarare l’acqua un diritto pubblico.” Brabeck ha giudicato questo punto di vista “estremistico”: “Questo significa che come esseri umani dovremmo avere diritto all’acqua. Questa è una soluzione estremistica.” L’altro punto di vista, e perciò, l’opinione “meno estremista”, ha spiegato, “sostiene che l’acqua sia un prodotto alimentare come tutti gli altri, e come ogni altro alimento dovrebbe avere un valore di mercato. Personalmente credo che sia meglio dare ad un prodotto alimentare un valore, in modo che si sia tutti consapevoli del fatto che essa ha il suo prezzo, e allora si dovrebbero adottare misure per la parte specifica della popolazione che non ha accesso a quest’acqua, e ci sono molte diverse possibilità in questo senso.” La più grande responsabilità sociale di ogni amministratore delegato, ha spiegato Brabeck: “è quella di mantenere e garantire un futuro di successo e di profitto alla sua impresa. Solo se siamo in grado di garantire la nostra continua esistenza a lungo termine, saremo in grado di partecipare attivamente alla soluzione dei problemi che esistono nel mondo. Siamo nella posizione di poter creare posti di lavoro … Se volete creare lavoro, dovete lavorare voi stessi, non come è stato in passato, quando il lavoro esistente veniva distribuito. Se ricordate, l’argomento principale a favore della settimana di 35 ore fu il fatto che c’era una certa quantità di lavoro e che sarebbe stato meglio lavorare meno e distribuire il lavoro tra più persone. Cosa che si è dimostrata essere, piuttosto chiaramente, sbagliata. Se desideri creare più lavoro, devi tu stesso lavorare di più. E con ciò dobbiamo creare un’immagine positiva del mondo per la gente, e non vedo assolutamente alcuna ragione per cui non dovremmo essere positivi per il futuro. Non siamo mai stati così bene, non abbiamo mai avuto così tanti soldi, non siamo mai stati così sani, non abbiamo mai vissuto a lungo come facciamo oggi. Abbiamo tutto quello che vogliamo e andiamo ancora in giro come se fossimo in lutto per qualcosa.”

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Leggi Peter Brabeck (Nestlè): l’acqua dovrebbe essere trattata “più come il petrolio”.

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