(foto http://www.express-news.it/) |
Sono state rinvenute in Spagna, nella località chiamata Sima de los Huesos, alcune ossa fossilizzate (parte del bacino e la parte inferiore della colonna vertebrale) risalenti a circa 500.000 anni fa che apparterrebbero al primo uomo anziano disabile mai identificato dagli studiosi. L'uomo apparteneva alla specie Homo heidelbergensis, che alcuni ritengono sia vissuta solo in Europa, ultimo anello comune che congiungerebbe noi all'Uomo di Neandertal.
Le analisi dimostrano che il soggetto aveva più di 45 anni (gli studiosi non sono riusciti ad essere più precisi) e soffriva di una deformità spinale che doveva causagli dolori molto forti costringendolo a camminare ricurvo. "Doveva fare uso di un bastone" spiega Bonmati, ricercatore alla Universidad Complutense de Madrid e all'Istituto Sanitario Carlos III, "proprio come tanti anziani di oggi, e sicuramente non era in grado di cacciare e procurarsi il cibo da solo né trasportare carichi pesanti, quindi doveva dipendere dagli altri membri del gruppo". Questo ritrovamento sarebbe dunque la prova che anche tra questi primi gruppi esisteva soliderietà e compassione e rappresenterebbe una delle prime tracce di questi sentimenti sociali in comunità così antiche. L'Homo heidelbergensis aveva un cervello piuttosto grande e alcuni suoi aspetti anatomici, come la parte interna dell'apparato uditivo altamente sviluppata, suggerirebbero che avesse già una forma di linguaggio parlato che avrebbe permesso un legame più forte tra i vari individui.Nell'ambito di queste ricerche è da menzionare anche lo studio recentemente pubblicato dalla rivista Time and Mind relativo ad altre forme di disabilità, che riguardano questa volta Uomini di Neanderthal. E' stato infatti rinvenuto un bambino con una anomalia cerebrale congenita che non è stato abbandonato ma è vissuto fino all'età di 6 anni e un individuo con un braccio atrofizzato, un piede deforme e cieco di un occhio, che è vissuto fino all'età di 20 anni a testimonianza del fatto che, come ha sostenuto Bonmati, "la compassione è forse l'emozione umana più basilare."
Fonte Antikitera
4 commenti:
La notizia é veramente straordinaria. Per quel che ne so, anche l'età del defunto, vista l'epoca. E speriamo sul serio che "la compassione è forse l'emozione umana più basilare."!
Ho inserito la notizia proprio per questo. Questo ritrovamento sarebbe la prova che anche tra questi uomini antichissimi esisteva la solidarietà sociale, cosa questa che in quest'epoca altamente tecnologica sta mancando ... purtroppo
a quel tempo sicuramente erano più umani con noi.
direi decisamente...
un saluto
Posta un commento