30 aprile 2011

Tarek il clown in carrozzina

Oggi vi raccontiamo la bella storia di Tarek Ibrahim Fouad Ibrahim, un ragazzo disabile ventottenne, padre egiziano e madre italiana, che da quattro anni si esibisce nelle piazze, e non solo, per la gioia di grandi e piccini.



Tarek un clown a rotelle:

Mangiatore di fuoco, giocoliere, faccia incipriata, naso rosso, palloncini intrecciati e giochi di prestigio… il perfetto clown! Tarek è speciale però, è un clown su una sedia a rotelle.

Non stupiamoci. In un’epoca nella quale le persone con disabilità svolgono una moltitudine di attività lavorative, sono presenti nella politica, nello sport, nello spettacolo non deve meravigliare che Ibraim Tarek eserciti la sua professione e la sua passione sulle ruote di una carrozzina.

Abbiamo parlato con Tarek e ci siamo fatti raccontare quando è nato questo amore per l’intrattenimento, per far passare delle ore liete, per il far sorridere.

Tarek ci racconti qualcosa di te? Della tua famiglia?

Salve a tutti. Sono Tarek Ibrahim Fouad Ibrahim. il mio nome è così lungo perché mio padre è egiziano mentre la mia mamma è italiana.
Ho ventotto anni e non ho mai camminato; quando dovevo venire al mondo a mia madre, al settimo mese di gravidanza, riscontrarono la toxoplasmosi, le dissero che sarei stato protetto dalla placenta e che non mi sarebbe successo nulla. Invece qualcosa andò storto, io nacqui dopo due giorni che mia madre aveva rotto le acque: “Parto asciutto” dissero i medici. La mia disabilità fu riscontrata quando avevo nove mesi. Non andavo carponi e non riuscivo star ben seduto: cadevo. I medici diagnosticarono diplegia spastica neonatale, ossia i tendini dei muscoli delle gambe non si allungavano con la crescita. Da lì cominciò il mio calvario: una lunga serie d’interventi per allungare i tendini. In ventotto anni sono stato sottoposto a 15 interventi chirurgici per allungarli (il primo a 10 mesi di vita, l’ultimo a 18 anni e ho fatto 22 anni di riabilitazione). Tutto questo è una prassi comune per coloro che soffrono del mio stesso problema.
La mia infanzia è stata magnifica in quanto mia madre (Mariangela) e i nonni: Giuseppe e Maria (mancata da poco), mi hanno sempre messo a disposizione tutto quello che mi era necessario per affrontare la vita in modo normale.
Per certi versi è stata dura, vedevo gli altri camminare, correre, giocare a pallone, ma non mi sono mai lasciato trascinare dalla tristezza o dallo sconforto. Ho sempre saputo trovare la forza necessaria, spirito sbarazzino e allegria hanno fatto il resto.
Mi sono sempre divertivo come tutti, mia madre poi, non mi ha mai tenuto in una campana di vetro per proteggermi da tutto. Ho imparato sulla mia pelle quanto può essere difficile la vita con le mie limitazioni e tutti mi hanno sempre rispettato e considerato in modo paritario.


Quando è nata la passione per l’intrattenimento? Dove hai imparato a fare il clown?

E’ successo tutto quattro anni fa, per gioco direi. Don Cristoforo, il parroco del mio paese, [n.d.r. Villongo (Bergamo) ] aveva organizzato un corso con un artista di strada ed io provai con lui a colorare la mia faccia, realizzare Ballon ecc. Un giorno si doveva preparare una festa per beneficenza e chiamarono me per fare il clown. Quel giorno mi sono divertito tantissimo oltre a far divertire i tanti bambini presenti.

Le persone ti contattano volentieri per i tuoi spettacoli o ci sono ancora dei pregiudizi?

Da quella prima festa di beneficenza ho sempre continuato ad intrattenere le persone. E’ curioso osservare la gente che all’inizio sembra vedere solo la mia carrozzina, poi quando la mia faccia incipriata si contorce in mille espressioni divertenti o i palloncini cominciano a prendere forma, la gente vede solo il clown che fa ridere e divertire.
Il momento più entusiasmante del mio spettacolo è quando, a torso nudo, passo sul mio corpo un’asta infuocata oppure quando eseguo il numero del mangiatore di fiamme. Le persone si divertono tantissimo!
Vedere la gente ridere mi riempie dentro e mi da una grinta inimmaginabile difficile da spiegare, bisognerebbe viverla.


Dove svolgi la tua attività? Sei inserito in una compagnia itinerante, tipo circo? Oppure?

Adesso lavoro da solo, qualche volta mi aiuta mia moglie ma spesso sono solo. All’inizio mi accompagnava un ragazzo normodotato, avevamo un’intesa perfetta durante gli spettacoli. Poi abbiamo deciso di separaci e di continuare da soli.

Ci sono altri esempi di clown disabili in Italia?

C’è un altro clown in carrozzina, si chiama Maurizio, è un mio amico; lui preferisce intrattenere i malati negli ospedali. Anche a me piacerebbe far sorridere i degenti in ospedale, infatti, il mese prossimo farò la selezione per fare il clown in corsia.

C’è qualcuno che vorresti ringraziare per quello che sei riuscito a realizzare finora?

Nella mia adolescenziale ci sono state due persone molto importanti: Francesco e Sandro.
Francesco ha significato molto per me, è stato un padre, un amico, un fratello, un allenatore quando praticavo l’handbike da professionista; purtroppo è mancato da qualche anno.
Poi a vent’anni ho incontrato la persona che ha cambiato radicalmente la mia vita: Patrizia, mia moglie. Abbiamo convissuto per tre anni e siamo sposati da cinque.
Patrizia mi ha accolto nella sua vita vedendo in me, sin dal primo giorno, l’uomo e non la persona seduta in carrozzina. Penso che tutti noi siamo incompleti e siamo alla ricerca della metà che ci completi, quella che tutti chiamano l’anima gemella. Ebbene, mia moglie è colei che mi completa, la mia perfetta metà.


Il tuo motto Tarek?

Vivere la vita che è unica, magnifica, cercando di goderla in ogni attimo. Poiché ogni attimo che passa non torna mai indietro. Cercare di lasciare sempre l’impronta del nostro passaggio affinché le generazioni future ricordino che siamo esistiti e che abbiamo dato un contributo positivo agli altri.
Grazie per l’opportunità che mi avete dato di raccontarmi! E se proprio cercate un clown particolare per le vostre feste e le vostre serate mi trovate sempre disponibile. 

Intervista a cura dell'Associazione Pro.di.gio (Associazione Prodigio Onlus Trento)
Fonte  Superando.it

29 aprile 2011

Le Vignette di Vauro ad Annozero "Lo Scippo"

Chi frequenta questo Blog sa che ho una stima particolare per Vauro.

Ecco le vignette proposte ieri sera ad Annozero.


Mitico Vauro!!!!

Sul Nucleare Franco Battaglia imita Veronesi


Da qualche giorno si susseguono dichiarazioni farneticanti del Governo (chi segue il Blog sa che stiamo parlando di Messaggi Subliminali e PNL) che dicono che l'Italia ha abbandonato il progetto nucleare e, cosa più grave, che il Referendum sul Nucleare del 12 - 13 Giugno è stato cancellato.

Sappiate che il nucleare rimane una priorità assoluta del Governo e questa è l'ennesima tattica per non fare andare alle urne gli Italiani. La verità è che il Governo e il Premier hanno paura non solo che venga cancellato il progetto miliardario sul nucleare, ma che venga abrogato dai cittadini quel Legittimo Impedimento, presente in uno dei quesiti referendari che interessa tanto a Berlusconi.

La dimostrazione di quanto esposto arrivano direttamente dalle parole di Berlusconi che, nella conferenza stampa dell'altro giorno con Nicolas Sarkosy, parlando del nucleare ha dichiarato davanti ai giornalisti: ”Siamo assolutamente convinti che sia il futuro per tutto il mondo”. Successivamente Berlusconi ammette che i motivi che hanno portato allo stop temporaneo del decreto, l’ennesima falsa moratoria governativa, ha un solo motivo: il timore del Governo dell’opinione pubblica, dopo il disastro di Fukushima.

La tattica del Governo e degli Nuclearisti è sempre la stessa: controllare l'informazione e addormentare le coscienze, manipolandole. "Meglio aspettare uno o due anni perché si tranquillizzino” ha infatti confessato Berlusconi.

Ieri da Santoro è andata in onda un altra perla di disinformazione (vi invito a guardare il video qua sotto). Ad attuarla è il presunto esperto di nucleare Franco Battaglia. Ebbene, questo illustre Professore (esperto e sostenitore del Nucleare secondo Santoro) ha dimostrato (è un miracolo che non ho distrutto la tv) che la sua Laurea o è del CEPU, o che se le COMPRATA ...o che glie stata REGALATA! 
Proporrei una colletta per regalargli una zappa. Allontaniamolo dai nostri ragazzi, quest'uomo è pericoloso. Mandiamolo al più presto a zappare la terra!


La verità su quel terribile incidente è sotto gli occhi di tutti: le radiazioni ancora oggi a Chernobyl producono morti per cancro e varie altre malattie. Ricordo ancora una volta che le radiazioni nucleari sono pericolosissime, e che queste, dov'è presente una centrale o un deposito di scorie possono durare oltre 20.000 anni.

Infine facciamo un po di chiarezza sui REFERENDUM DEL 12 / 13 GIUGNO 2011.
Per chi ancora avesse dei dubbi sappiate che SONO ANCORA QUATTRO.
Dovrà essere approvata la legge proposta dal Governo, che a sua volta finirà nelle mani di Napolitano, il quale dovrà decidere se firmare o meno.
Se firmasse, la decisione spetterebbe alla CORTE DI CASSAZIONE che fornirà una
RISPOSTA DEFINITIVA SOLO QUALCHE GIORNO PRIMA DEL REFERENDUM!

Il 12/13 Giugno TUTTI A VOTARE!

Per quanti volessero approfondire i testi integrali dei quattro quesiti del referendum di giugno: http://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_abrogativi_del_2011_in_Italia

28 aprile 2011

Disabili, poco applicata la Legge 67 Anti Discriminazione


In questi giorni il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso di 30 genitori (sostenuti dalla Lega per i diritti delle persone con disabilità) contro il taglio delle ore di sostegno scolastico ai loro figli e ha ordinato all'amministrazione scolastica la "cessazione della condotta discriminatoria" e il ripristino delle ore di sostegno di cui i bambini usufruivano nell'anno scolastico 2009-2010.

Il Tribunale ha applicato, finalmente, la legge 67, che sancisce non solo il diritto di chi vive una condizione di disabilità a non essere discriminato, ma prevede che lo stesso tribunale possa intimare la cessazione di un atto o di un comportamento discriminatorio. Tra l'altro se l'ordinanza dei giudici non fossero successivamente rispettate, la normativa prevede che scatti un'ulteriore procedimento penale nei confronti della parte inadempiente. Dunque chi ritiene di avere subito una discriminazione da un privato o dalla pubblica amministrazione può presentare il ricorso presso la cancelleria del tribunale civile. Inoltre se dopo le opportune indagini, viene accertata la discriminazione, può intervenire per fermarla è se nel caso fosse impossibile fermarla, il giudice adotterà un piano di rimozione delle discriminazione a tempo determinato, dopo di che, se la discriminazione continua, ci sarà un'altra sanzione.

Vi faccio un esempio, se il giudice accerta dopo una denuncia, che una stazione ferroviaria non possiede determinate caratteristiche (scivoli e altri servizi) che non permettono il loro utilizzo a delle persone disabili, questo può decidere di adottare un piano che in tempi brevi permetta l'utilizzo della stazione anche per le persone disabili. E cosi via ... ci siamo capiti?

Italia, è Boom di Biciclette


Salve a tutti, oggi iniziamo la giornata con una buona notizia. Triplicano le biciclette in Italia: +9% di ciclisti abituali. Gli italiani, piano piano, per ora più al Nord che al Sud, inforcano la bicicletta per almeno 3-4 volte a settimana. Oramai a cavallo della bici ci va il 9% degli italiani, ossia 3 volte in più rispetto al 2,9% del 2001. Triplicano anche le piste ciclabili che passano da 1200 chilometri a 3230 chilometri.

Perché si usa la bicicletta? La domanda è stata rivolta per un sondaggio da Ipr marketing per Legambiente. Ebbene, il 35% sceglie la bicicletta perché fa bene alla salute; il 25% la usa per il tempo libero; per il 17% è una valida alternativa all’automobile o allo scooter; per il 16% è comoda per evitare traffico e code.

Curiosamente la bicicletta è più usata dagli anziani che non dai giovani; la usano il 18% al Nord e per 3-4 volte a settimana. Al Sud i sondaggisti ne hanno trovato solo uno. Il resto preferisce usare la macchina.

fonte e foto da ecoblog

27 aprile 2011

Libero il mostro condannato a 8 anni per aver violentato una bambina di 4 anni


Cari amici in questo post parliamo di giustizia, giustizia con la g minuscola però, in quanto c'è un fatto di cronaca con un finale amaro, che a mio avviso non ha avuto l'eco che meritava nei media (e ti pareva). Stiamo parlando di pedofilia, di uno dei reati più ignobili che possano esistere. La violenza, questa volta è stata consumata su una piccola bambina rumena pensate di appena 4 anni (cosi ne aveva all'epoca dei fatti). A farle violenza è stato un italiano (ecco forse il vero motivo per cui non siete a conoscenza di questo caso). L'uomo di 57 anni è stato condannato a 8 anni di reclusione con l’accusa di violenza sessuale per aver abusato di una bambina. Nonostante la condanna in primo grado però il pedofilo resterà in libertà in quanto il Tribunale di Monza non ha ritenuto necessaria la custodia cautelare. Che ve ne pare?

Leggi anche Nel DDL Intercettazioni anche una norma salva pedofili

All'Ikea bacio libero contro Giovanardi

(Foto annaoxalavoceeilcuore.forumfree)
Ne ha parlato anche Crozza ieri a Ballarò. «Bacio libero all’Ikea». Quando? Sabato 30 aprile al centro commerciale Porta di Roma. «Saremo alla sede Ikea della Bufalotta per il nostro “bacio libero” in risposta al sottosegretario alla famiglia Carlo Giovanardi. Per questo quel giorno ci divideremo in coppie e comunque saremo composti, qualunque sia il nostro genere di famiglia, alle 15 in punto, ci baceremo per un minuto in modalità freeze. Entreremo poi mano nella mano nel negozio».

E' questa la risposta dell'Ikea, alle polemiche scatenate dal Sottosegretario Giovanardi. A Giovanardi non era piaciuta una locandina pubblicitaria che vedeva una coppia omosessuale che, mano nella mano, era intenta a fare la spesa. «È in contrasto con la Costituzione» aveva prontamente tuonato il Sottosegretario alla Famiglia.

«Siamo aperti a tutte le famiglie», recitava lo slogan di quella locandina. «Noi ci riconosciamo in un’idea di famiglia fondata sull’affetto, sulla solidarietà e sulla scelta di stare insieme – fanno sapere gli organizzatori del “bacio libero” – e per questo saremo sabato davanti all’Ikea di Porta di Roma, a scambiarci un bacio che simboleggia quella scelta e quella solidarietà di tutti e per tutti».

26 aprile 2011

Cadono le accuse contro Muhammad Yunus, il Banchiere dei Poveri

foto Muhammad Yunus


Sono tutte cadute nel vuoto le accuse contro Muhammad Yunus. Il Premio Nobel per la Pace, era sospettato di aver sottratto ben 96 Milioni di dollari donati dalla Norvegia al suo Istituto di Microcredito (la Grameen Bank). Lo ha annunciato in queste ore il ministro delle Finanze del Bangladesh. Nel dicembre dello scorso anno un documentario norvegese aveva pesantemente accusato Yunus di aver sottratto ben 96 milioni di dollari alla sua Grameen Bank.

Da notare che le accuse mosse a Yunus, erano state subito smontate dal Governo Norvegiese, che di fatto aveva discolpato il più famoso tra i cittadini del Bangladesh. Al contrario il Primo Ministro del Bangladesh, Sheikh Hasina, si era lasciato andare ad affermazioni gravissime, accusando Yunus di «succhiare il sangue dei poveri» e facendo aprire al Governo del Bangladesh un'inchiesta. Ora invece la decisione del governo norvegese è stata accettata e considerata definitiva da quello del Bangladesh.

La Grameen Bank, fondata nel 1983, conta micro prestiti per ben 955 milioni di dollari, fondi che sono stati elargiti in questi anni a circa 8 milioni di poveri, in maggioranza donne. Muhammad Yunus, 70 anni, è chiamato in tutto il mondo «il banchiere dei poveri». La vicenda di Muhammad Yunus ha provocato varie proteste in tutto il mondo. Secondo i sostenitori dell'economista la vicenda non sarebbe estranea alle tensioni tra Yunus e il premier bengalese Sheikh Hasina. Per il Financial Times, l'ostilità del governo del Bangladesh nei confronti di Yunus sembra risalire al 2007 quando, a seguito di un golpe militare, il banchiere ventilò la creazione di un movimento politico pacifista.

Il disordine incrementa i pregiudizi

foto marcianise.info

Lo sapevate che il degrado e il disordine in una città, regione o Stato può far aumentare i pregiudizi e le discriminazioni? Ebbene ora è ufficiale, a dirlo sono due ricercatori olandesi che hanno trovato una semplice ricetta per guarire dai pregiudizi e le discriminazioni: far ordine, pulire tutto e rimettere a posto.

Diederik Stapel e Siegwart Lindenberg (rispettivamente delle Università di Tilburg e Groningen) hanno sperimentato che i rifiuti abbandonati per strada e il degrado in generale sono il terreno più fertile per creare stereotipi e pregiudizi. La spiegazione? Essere circondati dal disordine fa scattare inconsciamente il bisogno di ripristinare una struttura ordinata, giacché la maggior parte di noi tende a classificare cose e persone in categorie possibilmente chiare e semplici. Esiste un bisogno di fare pulizia mentale, e questo processo ha un ruolo chiave nel formarsi di un'opinione verso gli altri, scrivono i ricercatori sulla rivista Science.

In un primo esperimento i due ricercatori hanno sfruttato uno sciopero della raccolta dei rifiuti a Utrecht, in Olanda. Nella stazione ferroviaria, invasa dalla spazzatura, hanno consegnato a quaranta donne e uomini di pelle chiara un questionario in tema di pregiudizi verso gli omosessuali e i musulmani. Per riempirlo i volontari erano invitati a sedersi su una delle sei sedie messe in fila, la prima delle quali era già occupata da un giovane di pelle scura oppure da un coetaneo di pelle bianca. Una settimana dopo hanno ripetuto l'esperimento con altri quaranta volontari nella stazione ripulita. Ebbene, i rifiuti avevano effettivamente rafforzato i pregiudizi degli interpellati. Lo dimostrano non solo le risposte del questionario, ma anche la distanza verso l'uomo di pelle scura, cosa che non si è ripetuta la seconda volta. In un secondo esperimento, questa volta effettuato per strada, da prima in mezzo al degrado e poi in una situazione di normalità e pulizia (usando come scusa un finanziamento per un progetto sociale per minoranze), il risultato è stato chiaro: gli interpellati sono stati meno propensi a dare dei soldi quando la strada era in cattive condizioni.

Infine qual'è la lezione che la politica, specialmente la nostra, dovrebbero trarre da questa ricerca? Sicuramente di evitare il degrado specialmente nei quartieri più vulnerabili e investire massicciamente in riparazioni, pulizia (e non polizia) e rinnovamento. Andate a dirglielo!

25 aprile 2011

Buon 25 Aprile a Tutti

«Può anche bastare, sapete, che con calma cominciamo a guardare in noi, e ad esprimere desideri. Come vorremmo vivere, domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!» 
(Giacomo Ulivi, Lettera agli amici)

Oggi è il 25 Aprile. Mi auguro ancora una volta che da essa tante persone, soprattutto i giovani, riscoprano quali erano i valori di allora, i quali hanno spinto tante persone a lottare strenuamente, andando consapevolmente in molti casi anche a morire.. per una giusta causa

Auguri a tutti.



"Pietà l'è morta" - Modena City Ramblers

"Lassù sulle montagne sventola bandiera nera
è morto un partigiano nel far la guerra
è morto un partigiano nel far la guerra
un altro italiano va' sotto terra.


Laggiù sotto terra trova un alpino
caduto nella Russia con il Cervino
caduto nella Russia con il Cervino
ma prima di morire ha ancor pregato
che Dio maledica quell'alleato
che Dio maledica quell'alleato


Che Dio maledica chi ci ha tradito
lasciandoci sul Don e poi è fuggito
lasciandoci sul Don e poi è fuggito
tedeschi traditori l'alpino è morto
ma un altro combattente oggi è risorto
ma un altro combattente oggi è risorto


Combatte il partigiano la sua battaglia
tedeschi e fascisti fuori d'Italia
tedeschi e fascisti fuori d'Italia
gridiamo a tutta forza:
pietà l'è morta!"

Una delle più conosciute canzoni della Resistenza. Le parole sono di Nuto Revelli, la musica è quella del Ponte di Perati, un'altra celebre canzone che narra il calvario degli alpini della Julia in Grecia. Il testo che potete leggere sopra è l'originale, così come venne composto allora dai partigiani della Brigata Valle Stura sui monti cuneensi. (fonte FreeNeverSaid)



24 aprile 2011

Cristo è Risorto! Buona Pasqua!


Pasqua: Cristo è Risorto

Venduto per trenta denari,
processato, deriso,
sulla fronte una corona di spine
Gesù sale il Calvario.
Della sua regalità privato
viene crocifisso, abbracciando
nell’estremo sacrificio gli uomini
di tutti i tempi. Geme
per l’evento doloroso
il creato. Ma il primo giorno
dopo il sabato il sepolcro
è vuoto. Cristo non
c’è più lì dentro: Risorto
è! Ad essere vivo torna
in ognuno di noi. Cantano
le delicate viole: «Cristo
è Risorto!», e il canto
ci invade nella luce della Pasqua,
ed è festa con Cristo
che vince le tenebre. È gioia
per Colui che è Risorto,
grande esultanza per lo Spirito
che vince sulla morte. E nella
speranza di risorgere nuovi,
di aprirci a nuova vita,
verso di Te ci incamminiamo,
Signore, cantando con fervore:
«Alleluia: Cristo è Risorto!»

Pasquale Zolla

23 aprile 2011

Nel Veronese giovane disabile aggredito con calci, pugni e sputi

foto da corrieredelveneto.corriere.it

Un giovane disabile mentre sedeva sulla propria carrozzina elettrica sarebbe stato aggredito, pare per futili motivi, mentre tornava a casa a Negrar nel veronese. Il ragazzo A.A. - riferiscono i carabinieri - sarebbe stato avvicinato da due ragazzi prima verbalmente poi con sputi e percosse, probabilmente perché questi li aveva urtati con la carrozzina elettrica lungo un marciapiede. Il giovane ha riportato la frattura di una falange ed al momento non ha sporto denuncia.

I carabinieri, alla luce delle modalità del fatto avvenuto in una zona tranquilla e che non avrebbe avuto testimoni, tendono ad escludere che alla luce del gesto vi siano motivi razziali o determinati dalla disabilità della vittima e che tutto sia riconducibile allo screzio dettato dalle circostanze. Il racconto del giovane parla di due ragazzi sui vent’anni, non del posto, che lo hanno colpito con spintoni prima, calci e pugni poi; violenze finite buttandolo a terra e quindi gli sputi e l’insulto di «brutto bastardo». La madre del ragazzo commentando l’accaduto ha detto: «Spero che un domani questi giovani possano capire anche loro di quanto stanno sbagliando». (Ansa)

Dal 1 Aprile 2011 le erbe medicinali sono illegali!

foto da newsfood.com

Quest'anno abbiamo avuto un pessimo pesce d'aprile. Infatti, proprio dal Primo aprile 2011, tutte le erbe medicinali sono diventate illegali nell’Unione Europea. L’industria farmaceutica e quella agroalimentare hanno terminato il loro assalto che gli porterà a controllare su tutti gli aspetti della nostra salute: dai cibi che mangiamo al modo col quale decidiamo di "curarci" quando stiamo male. Con questa mossa essi si papperanno quel poco di salute naturale che ci era rimasto. La European Directive on Traditional Herbal Medicinal Products (THMPD) è stata emanata il 31 marzo 2004 ed ha reso operative delle regole per l’uso dei prodotti erboristici che erano precedentemente commercializzati sul libero mercato. Tale direttiva richiede che per tutte le preparazioni di erbe si debba passare attraverso le stesse procedure dei farmaci. Non importa se un’erba è stata liberamente utilizzata per millenni. I costi di queste - nuove - procedure sono ampiamente superiori a quelli affrontabili dalla maggior parte dei produttori - esclusa ovviamente le grandi industrie farmaceutica ed agroalimentare. Indicativamente si parla di costi  fra i 100.000 ed i 150.000 Euro per erba; se poi si tratta di un composto, ogni erba deve essere trattata separatamente.

Non avrà importanza se un’erba è stata usata con sicurezza ed efficacia per migliaia di anni: dovrà essere trattata come fosse un nuovo farmaco di laboratorio. Ovviamente, le erbe NON sono farmaci di laboratorio, ma preparati ottenuti da fonti biologiche che non sono necessariamente purificate - perchè la cosa potrebbe modificarne natura ed efficacia - così come avviene per gli alimenti. Trattarle come prodotti di sintesi è distorcere la loro natura e la natura delle erbe medicinali. Ma questo ovviamente non fa alcuna differenza dentro le mura dell’Unione Europea controllata da Big Pharma (la grande industria farmaceutica) un’Unione che ha inglobato il corporativismo nella sua costituzione.

Il dottor Robert Verkerk della Alliance for Natural Health, International (ANH), così descrive la questione relativa alla richiesta di procedure di tipo farmacologico per preparazioni di erbe: "Ottenere una medicina erboristica classica da una cultura medica tradizionale che non sia europea, attraverso uno schema di registrazione EU, è come chiedere di mettere un cubo in un buco tondo. Il regime che regola la questione ignora le tradizioni specifiche e non vi è stato adattato. Un tale adattamento però viene richiesto con urgenza se la direttiva non deve discriminare culture non europee e conseguentemente violare i diritti umani".

Per capire meglio quel che ora accadrà, bisogna osservare che le leggi sul commercio sono state il fulcro delle manovre per mettere tutti gli aspetti del cibo e della medicina sotto il controllo delle Big Pharna e dell’Agribusiness. Se avete seguito quanto sta accadendo negli Stati Uniti in merito al latte fresco e alle affermazioni della FDA (Food and Drug Administration), per la quale degli alimenti diventano magicamente delle medicine nel momento in cui ne vengono semplicemente citati effetti sulla salute, avrete notato che nella questione è stata coinvolta la Federal Trade Commission (Commissione Federale sugli Scambi Commerciali). Piuttosto che trattare il cibo e le medicine tradizionali come questioni di diritti umani, sono stati gestiti come questioni di commercio. Così, al centro della legislazione sugli alimenti e le erbe, anzichè i bisogni e i desideri dei popoli, sono finite le ambizioni e avidità della grande industria. Lo scopo di tutto questo è di rendere il mondo ben sicuro per i liberi commerci delle mega industrie. I bisogni e la salute della gente non sono assolutamente un fattore del quale tener conto.

22 aprile 2011

La Barbie in sedia a rotelle fa scandalo a Fucecchio (FI)

foto corrierefiorentino.corriere.it

Una Barbie sulla sedia a rotelle in un megacartellone. È questa la bellissima campagna pubblicitaria ideata dalla Fondazione «I care» che si occupa di solidarietà, che in questi giorni sta sconvolgendo gli abitanti di Fucecchio (FI). Da sempre la Barbie è considerata un simbolo di bellezza e di perfezione. Nei megacartelloni di Fucecchio la bambola disabile si può ammirare seduta mentre si fa pettinare, nelle vesti di ballerina e in quelle di tennista. In questi casi la scritta è «Un giorno della mia vita. Yes I Care». La Barbie sulla sedia a rotelle è ora accompagnata dalla scritta «Tutti possiamo diventare disabili. Ma ognuno di noi può aiutare. Disabili, non diversi. Yes I Care». «Vogliamo far riflettere i cittadini e ricordare loro che disabile è solo una parola - ha spiegato il presidente della Fondazione, Lorenzo Calucci -. Abbiamo scelto un’icona della perfezione per attirare l’attenzione».

Leggi anche un altro post: Tanja Kiewitz la modella disabile

Per Freedom House il web in Italia è libero



Questa volta sul fronte Freedom House giungono buone notizie. Il web in Italia è libero. A dirlo è la classifica stilata da Freedom House, una famosa società di ricerca americana, che monitora e classifica il livello di libertà nel mondo. Pensate è la prima volta che il nostro paese compare nelle prime posizioni della classifica, al sesto posto per la precisione, e dunque, viene catalogato come nazione libera.

Una buona notizia senz'altro che però bisticcia con un altra classifica stilata da Freedom House recentemente. Stiamo parlando della libertà di stampa, che vede l'Italia pensate al 72simo posto, e dunque paese parzialmente libero.

Al primo posto sulla libertà della Rete si piazza (ed è una sorpresa) l'Estonia. Il sorpasso degli Estoni ai danni degli USA, è dovuto al fatto che ai primi ha giovato una serie di sentenze e di leggi a difesa dei diritti degli utenti internauti (al contrario degli USA dove il Governo ogni giorno che passa "per motivi di sicurezza", sorveglia e controlla i cittadini che usano internet). Subito dopo l'America troviamo la Germania, l'Australia, la Gran Bretagna e l'Italia. Da segnalare che dopo di noi troviamo il Sud Africa e il Brasile, che chiudono di fatto la classifica dei paesi totalmente liberi nel web.

La classifica di Freedom House poi continua classificando quelle nazioni in cui la rete è meno libera e in quelle che non lo è affatto (“parzialmente free” e “non free”). Nel primo caso troviamo 18 paesi, tra cui spicca la Russia di Medvedev e Putin e il Venezuela di Hugo Chavez. Di questo gruppo fanno parte anche il Kenya, l'Egitto, la Turchia e diversi stati latino-americani. Ad un passo nell'essere declassati a “non liberi” troviamo il Pakistan, che ha visto l'anno scorso il proprio governo impegnato a decidere se bloccare o no siti sulla base di “offese molto vaghe allo Stato o alla religione”.

11 sono gli Stati in cui non esiste libertà di rete, i cosiddetti “not free”: Thailandia, il Bahrein, l'Arabia Saudita, la Tunisia e Cuba. Al terzultimo posto c'è la Cina, che ottiene il triste riconoscimento di nazione con i metodi di repressione “più sofisticati”. Maglia nera della censura online, ultima, è l'Iran di Muhammad Ahmadinejad. In Iran internet è stato reso quasi completamente inaccessibile dopo l'ondata di proteste del 2009.

Per Approfondire leggi anche il post Giornata Mondiale della Libertà di Stampa. Italia al 72° posto

20 aprile 2011

Lavori in corso. Sito in manutenzione

Sito in Manutenzione. Ci scusiamo con i lettori del Blog per i disguidi arrecati. Vi promettiamo che cercheremo di tornare operativi quanto prima.
Grazie e un saluto 
dallo Staff di Niente Barriere



Niente Barriere cambia Link

Scusandoci per i tanti disagi che potremo arrecare ai nostri lettori,
vi comunichiamo che d'ora in avanti Niente Barriere sarà raggiungibile su http://www.nientebarriere.blogspot.com/ 
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