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22 giugno 2010

Online il nuovo sito del Fatto Quotidiano


Finalmente ci siamo. Da oggi è online il nuovo sito del Fatto Quotidiano, raggiungibile all'indirizzo internet http://www.ilfattoquotidiano.it/. Il Fatto Quotidiano è senza ombra di dubbio l'unico giornale italiano che da finalmente risalto a certe notizie, politiche e giudiziarie, che altri quotidiani a volte "dimenticano" di menzionare (censura) e cosa più importante, è l'unico quotidiano che non percepisce soldi di finanziamento pubblico.

Come ci si poteva aspettare il sito è stato preso d'assalto dagli utenti e in pochi minuti il server è andato in tilt. Quello che vedete qua sotto è quello che appare a chi prova a sfogliare virtualmente i contenuti presenti nel sito.


Per garantire una maggior libertà d'informazione e maggiore visibilità, il giornale gestito dal bravo Direttore Antonio Padellaro, ha lanciato nei giorni scorsi un appello alla Rete e in particolare ai Blogger. Alcuni dei più famosi giornalisti che scrivono su Il Fatto, ovvero Peter Gomez e Marco Travaglio, hanno invitato i Blogger a collaborare col giornale, inserendo nei rispettivi Blog in forma gratuita, alcuni banner che faranno la pubblicità a Il Fatto Quotidiano.

Sto pensando di aderire anch'io a questa iniziativa.

Voi che ne pensate?

un saluto

18 marzo 2010

Proposta per cambiare i partiti

Ciao a tutti. Oggi pubblico una parte di un articolo scritto da Massimo Fini e pubblicato dal Blog de Il Fatto Quotidiano.

foto da cristianolovatelliravarinonews.com

Proposta per cambiare i partiti

......... quale indipendenza può mai avere la Rai-Tv, Ente di Stato, e quindi di tutti i cittadini, quando il Consiglio di amministrazione è nominato dai partiti, il presidente pure, la Commissione di Vigilanza anche, l’Authority per le Comunicazioni e ogni altra Authority idem, quando non c’è dirigente, funzionario, conduttore di programmi, giornalista, usciere il cui posto di lavoro non dipenda dall’appartenenza a una qualche formazione politica, da un rapporto di fedeltà e sudditanza, più o meno mascherato, diretto o indiretto, a qualche partito o fazione di partito?

E la questione della Rai-Tv è solo la più emblematica e evidente dell’occupazione sistematica, arbitraria, illegittima che i partiti, queste associazioni private, hanno fatto di tutti gli apparati dello Stato, del parastato, dell’amministrazione pubblica, che poi ricade a pioggia anche sull’intera società (facciamo un esempio semplice semplice, tanto per capirci: a Firenze se sei architetto e non sei infeudato a sinistra non lavori).

Si parla tanto, di questi tempi, di riforme: istituzionali, costituzionali, della giustizia, eccetera. Ma la riforma più urgente, e principale, è quella dei partiti, nel senso di un loro drastico ridimensionamento, della loro cacciata da posizioni che occupano abusivamente, arbitrariamente, illegittimamente. Ma in democrazia solo i partiti possono riformare i partiti. E non lo faranno mai perché questo vorrebbe dire perdere il potere con cui condizionano l’intera società italiana, abusandola, stuprandola, ricattandola, richiedendo ai cittadini i più umilianti infeudamenti per ottenere, come favore, ciò che spetta loro di diritto.

Come se ne esce? Agli inizi degli anni Ottanta, quando l’abuso e il sopruso partitocratico era ancora, nonostante tutto, ben lontano da quello di oggi, Guglielmo Zucconi, direttore del Giorno, quotidiano appaltato alla Dc e al Psi, mi permise di scrivere nella mia rubrica, Calcio di Rigore, un articolo in cui invocavo provocatoriamente, per l’Italia, la soluzione che il generale Evren aveva adottato per la Turchia dove l’occupazione, la corruzione, il clientelismo dei partiti aveva raggiunto vertici intollerabili, ma comunque ancora lontani da quelli dell’Italia di oggi. Il generale Evren prese il potere, spazzò via tutta la nomenklatura partitocratica, e promise che, fatta una pulizia che in altro modo era impossibile, avrebbe restituito, entro cinque anni, il potere alle legittime istituzioni democratiche. Promessa che puntualmente mantenne. E oggi la Turchia, pur in mezzo alle mille contraddizioni di un Paese la cui realtà è resa difficile dalla presenza di una fortissima minoranza curda, è un Paese “normale” con una maggioranza, un’opposizione, un premier che rispetta le leggi e la magistratura, e partiti che stanno al loro posto e nel loro ruolo, che è quello di coagulare il consenso, e non esondano in tutta la società civile. Non è la Turchia che non ha i requisiti democratici per entrare in Europa. È l’Italia che non li ha più per restarci.

Da il Fatto Quotidiano del 17 marzo


L'Italia è un paese unico, nel bene e nel male, ma soprattutto difficilissimo da governare, schiacciato per le tante troppe problematiche presenti nel nostro paese. La proposta di Fini in un paese come l'Italia è improponibile. Paragonarla poi con la Turchia ... beh lasciamo stare ...

Secondo voi riusciremo mai a uscirne fuori da questo malaffare? I Partiti e mafie varie lo permetteranno? O forse sono proprio gli italiani che preferiscono vivere in questo modo? Secondo me l'ultima ... scusate sono pessimista stasera ...

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12 marzo 2010

L'ennesima inchiesta della Gabanelli censurata dalla RAI

Aggiornamento 12:30

No a stop dei talk show. Il Tar boccia l'Agcom. Accolto il ricorso di Sky e Telecom Italia Media a favore della sospensione del regolamento.

Fonte Ansa
Finalmente una buona notizia, Report può tornare in onda, e ciò che ho raccontato stamattina potrà essere visto nelle case degli Italiani ... ^^

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post delle 11:23

Buongiorno a tutti.

Il quotidiano Il Fatto Quotidiano ieri ha riportato di una scomodissima inchiesta di Report, quindi della bravissima Milena Gabanelli, che non potrà andare in onda a causa del bavaglio imposto alla RAI, dalla nuova legge sulla par condicio, che obbliga al silenzio durante la campagna elettorale (Siamo in Campagna Elettorale? Io non me ne sono accorto, niente programmi, niente confronti tra i candidati e voi?), tutte le trasmissioni di approfondimento politico.


La notizia della censura alla Gabanelli è uscita fuori tra le righe in un articolo che denuncia il solito malaffare politico dei nostri tempi.

Ve la riporto:

La Giunta delle elezioni ha esaminato 123 casi di poltrone multiple

Più poltrone, più potere. Equazione ideale e logica per un parlamentare polivalente: deputato a Roma, presidente di provincia a Brescia, consigliere comunale o regionale in Calabria. Cariche politiche. E poi gli affari: consulente di una società, direttore generale di una spa, persino presidente del consiglio di amministrazione. Soltanto nella legislatura corrente, la Giunta delle elezioni ha esaminato 123 casi di doppia-tripla poltrona (e relativo doppio-triplo stipendio) e votato la compatibilità con il “mandato” nella Capitale. La legge impedisce l'incarico multiplo ai presidenti di provincia e ai sindaci (nelle città con oltre 20 mila abitanti), ma concede via libera a chi è onorevole e vuole candidarsi alle consultazioni locali (e sono oltre 30). Report di Milena Gabanelli aveva un’inchiesta pronta, il bavaglio della par condicio l’ha rimosso dal palinsesto di RaiTre.

Delibere. I colleghi della Giunta hanno costretto alla rinuncia ben 42 colleghi assessori e consiglieri regionali. I fantuttoni – contrapposti ai fannulloni di Renato Brunetta – riflettono l'emiciclo di Montecitorio, pari pari, nessuno escluso: c'erano Sandro Biasotti e Pietro Laffranco del Pdl, c'erano Antonio Cuomo e Luciano Pizzetti del Pd e c'erano Giovanni Paladini dell'Idv, Francesca Martini della Lega nord e Giorgio Oppi dell'Udc. E altre decine, altri decaduti.

Politica e società. Destino opposto per cinque deputati con cariche sportive che, per pura coincidenza, appartengono al gruppo del Pdl: Enrico Costa (presidente della federazione pallapugno), Luciano Rossi (presidente federazione tiro al volo), Manuela Di Centa (componente esecutivo del Coni), Sabatino Aracu (presidente. Federazione hockey e pattinaggio), Claudio Barbaro (componente esecutivo del Coni).
Capitolo fiere e assimilati (testuale dai verbali della Giunta). C'è sempre una massiccia presenza del Pdl: Maurizio Lupi (amministratore delegato Milano congressi spa), Marco Reguzzoni (Lega, presidente sviluppo sistema Fiera spa). Citazione a parte merita l'ex ministro per l'Innovazione (ricordate le tre 'I' di Berlusconi? Internet, inglese, impresa), Lucio Stanca, tre poltrone, zero rinunce: consigliere, amministratore e vicepresidente dell'Expo di Milano. Non è finita, altri 13 deputati conservano cariche in enti privati o pubblici. Prendete fiato: Mario Cavallaro (Pd, commissario liquidatore Consorzio agrario di Macerata), Mario Baccini (Misto, presidente del Comitato nazionale italiano), Matteo Brigandì (Lega, amministratore Fin-Group spa), Matteo Colaninno (Pd, amministratore delegato Omnia Holding spa e consigliere di Omniainvest spa), Gianluca Galletti (Udc, consigliere di Paritel spa), Maurizio Del Tenno (Pdl, presidente del Consorzio turistico provinciale e consigliere di Politec srl), Monica Faenzi (Pdl, pres. del Consorzio servizi sanitari di Castilio della Pescaia), Andrea Orsini (Pdl, consigliere di Metropolitana milanese spa), Ignazio Abrignani (Pdl, consulente organo interno di controllo, Secin), Marco Desiderati (Lega, presidente Consorzio rifiuti Brianza).

Enti locali. Altri dodici deputati dovranno fare avanti e indietro da Roma, su e giù, est e ovest per votare a Montecitorio e nei consigli regionali e provinciali. Sono dodici: Maria Teresa Armosino (Pdl, pres. Provincia di Asti), Luigi Cesaro (Pdl, pres. provincia di Napoli), Edmondo Cirielli (Pdl, presidente Provincia di Salerno), Nicolò Cristaldi (Pdl, sindaco di Mazara del Vallo), Antonello Iannarilli (Pdl, presidente Provincia di Frosinone), Giulio Marini (Pdl, sindaco di Viterbo), Daniele Molgora (Pdl, presidente Provincia di Brescia), Adriano Paroli (Pdl, sindaco di Brescia), Antonio Pepe (Pdl, presidente Provincia di Foggia), Ettore Pirovano (Lega, presidente Provincia di Bergamo), Roberto Simonetti (Lega, presidente Provincia di Biella), Marco Zacchera (Pdl, sindaco di Verbania).

Regole. La Giunta del 17 marzo valuterà le posizioni di altri tre fantuttoni: Fulvio Bonavitacola (Pd, consigliere Aeroporto di Salerno spa), Giacomo Terranova (Pdl, amministratore Società di gestione aeroporto di Palermo spa), Antonino Foti (Pdl, presidente Consorzio agrario di Reggio Calabria). Fine. Domandina conclusiva: come mai i rappresentanti di Pdl e Lega sono così intraprendenti? Perché la legge è permissiva e nella Giunta, presieduta da Maurizio Migliavacca del Pd e Pino Pisicchio dell'Api, la maggioranza è dei berlusconiani. Ubi maior...

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