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03 marzo 2015

3DPrint Hub, Nasce il turismo accessibile per persone non vedenti grazie alla stampa 3D

Da non perdere l'appuntamento che dal 5 al 7 marzo 2015 si terrà in Fieramilanocity e che farà incontrare l’universo della stampa 3D con il mondo produttivo italiano analizzando le infinite applicazioni pratiche della stampa 3D nella vita reale: dal settore Medicale al Dentale, dall’ Arredo & Design all’Arte alle Tecnologie Industriali, passando per il Turismoaccessibile, l’Edilizia & Architettura, il Gioiello & Bijoux, per chiudere con la Moda, la Nautica e i Giocattoli. Oltre 50 appuntamenti tra workshop, convegni e presentazioni tecniche, 100 aziende tra cui i principali produttori di stampanti 3D, materiali, tecnologie e servizi e 11 aree dimostrative.
E proprio il Turismo Accessibile sarà uno dei temi affrontati nel corso della manifestazione, con un’area dimostrativa dedicata (http://3dprinthub.it/area-dimostrativa-turismo-accessibile/).

11 febbraio 2015

Cinema senza Barriere, la rassegna cinematografica accessibile a tutti


Con "La sedia della felicità" di Carlo Mazzacurati, regista scomparso prematuramente poco più di un anno fa, interpretato da Valerio Mastandrea, Isabella Ragonese e Giuseppe Battiston, prosegue la rassegna cinematografica accessibile a tutti "Cinema senza Barriere®”, ideata dall'AIACE di Milano (Associazione Italiani Amici Cinema d'Essai).  La proiezione de "La sedia della Felicità è programmata per giovedì 12 febbraio a Milano e martedì 17 febbraioa Roma. "Cinema senza Barriere®", oltre alla già citata AIACE di Milano si avvale della collaborazione dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), dell’ENS di Milano (Ente Nazionale dei Sordi) e,  inoltre, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Vi ricordo che Cinema senza Barriere® è un iniziativa rivolta alle persone con disabilità visiva e uditiva, per cui i film sono disponibili con audiocommento e sottotitolazione .
Dunque ricordate:

La sedia della felicità:

19 ottobre 2012

Il Governo vuole tassare i cani guida per non vedenti "Sono beni di lusso"

La denuncia arriva dall'Enpa: "Allo studio con la nuova legge di stabilità tassa che considera gli animali da compagnia come uno yacht o una Ferrari".
Apprendiamo che sarebbe allo studio con la nuova legge di stabilità, l’introduzione di una tassa sui cani-guida dei non vedenti. Ci auguriamo che si tratti solo di una boutade autunnale”. L’allarme arriva dall’Ente nazionale protezione animali (Enpa) che si appella al governo “affinché smentisca tale notizia”.”Qualsiasi ipotesi di tassare gli animali o di trasformarli in un indicatore della capacità di acquisto delle famiglie italiane ci trova assolutamente contrari. Gli animali, infatti, sono esseri che non possono in alcun modo essere assimilati ai beni di lusso. Come è possibile anche solo immaginare di equiparare un cane o un gatto a uno yacht, a una macchina di grossa cilindrata o a un’abitazione di pregio?”.

21 aprile 2012

Sette anni, cieco e sordomuto: l’Inps nega l’indennità

di Cinzia Brancato - La sua vita non ha né colori né suoni. I suoi compagni di giochi sono il silenzio e la notte. Ciro ha sette anni e da quando è nato è cieco, sordo, muto. E non cammina. La sua vita poteva diventare un’occasione di riscatto per tanti. Come fai a non aiutare il bambino che non parla, non sente, non vede e ha un serio ritardo motorio?
In tanti, invece, si sono messi a schiaffeggiarlo. Come se la vita non l’avesse già abbastanza umiliato. Per la burocrazia Ciro non è un invalido al 100 per cento. Al bambino di Acerra che non conosce suoni né colori e non ha gambe per correre, l’Inps di Nola da quattro anni non riconosce l’assegno di accompagnamento. Quasi cinquecento euro al mese negati.
Al bambino viene riconosciuto soltanto un indennizzo per la cecità. La mamma e il papà hanno fatto richiesta perché gli venga riconosciuta anche la sordità, ma la pratica, da due anni, si è persa tra gli scaffali dell’Inps. Il decreto è stato anche accettato, ma del pezzo di carta non c’è più traccia. Dal 2009, intanto, il riconoscimento dell’indennizzo di accompagnamento è diventato la causa numero 15.706 del Tribunale di Nola. Ma di chiuderla non se ne parla.
La prossima udienza è stata fissata al 19 ottobre 2012. Tanto il tempo per Ciro passa lento.
Non conosce colori né suoni nemmeno la vita della famiglia di Ciro. Il papà, Ferdinando Colombrino, 43 anni, ha dovuto cedere la macelleria, di cui era titolare, prima in mano alla camorra e poi agli usurai a cui si era rivolto per pagare il pizzo. Duemila euro al mese erano troppi perché potesse farcela a lungo. Ha avuto coraggio, Ferdinando, li ha denunciati i suoi strozzini, ma ha dovuto chiudere cassa e rimediare in un supermercato dove ha lavorato fino allo scorso ottobre quando poi è stato colpito da ictus celebrale.
Se l’è cavata, ma da allora non può più muoversi con la stessa agilità di prima. Ha fatto domanda anche lui per un assegno di invalidità, ma all’Inps di Nola gli hanno risposto che ne ha diritto, ma non subito. Non gode ottima salute nemmeno la mamma di Ciro, Luisa, 40 anni, casalinga, è attualmente ricoverata all’ospedale San Gennaro per accertamenti.
Hanno tanta dignità i Colombrino: «Noi non vogliamo pesare su nessuno – dice il papà di Ciro – non chiediamo l’elemosina. Vogliamo soltanto che ci venga riconosciuto quanto per legge dovrebbe esserci dato. Finora abbiamo potuto fidare soltanto sulla chiesa. La diocesi ci ha prestato 1500 euro. Appena sarà possibile cerceremo di restituirli».
In realtà a Ciro un assegno di accompagnamento è stato concesso fino ai tre anni di età poi è accaduto che una commissione dell’Asl di Casalnuovo, dove all’epoca i Colombrino abitavano, ha deciso che il bambino non ne avesse più diritto. «Si è trattato chiaramente di un errore – spiega Lucia Danese, consulente legale dell’avvocato Patrizia Ferro che difende i diritti del piccolo – a cui ci siamo opposti e a cui si sarebbe dovuto subito porre rimedio con il buon senso. L’Inps di Nola, a cui la pratica è finita per competenze territoriali, ha scelto, invece, di affidare la causa Colombrino ai suoi legali e di far decidere al Tribunale di Nola. Con i tempi dei Tribunali».
Della famiglia Colombrino si prende cura l’associazione il e il Centro Buonincontro di Casalnuovo. «La situazione di Ciro e della sua famiglia – dicono la psicologa Daniela Barberio e l’assistente sociale Giovanna Mosca – parla da sé. Qui non si tratta di criminalizzare nessuno. Serve solo giustizia dinanzi a diritti che vengono da anni lesi».

La versione integrale di questo articolo è presente sul sito
http://www.ilmattino.it/

Redatto da Raimondo per Niente Barriere
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