“Sono certo che la terra da coltivare sia il miglior investimento della nostra epoca. I prezzi dei prodotti alimentari aumenteranno, grazie alle richieste sempre maggiori dei mercati, e il fabbisogno sarà soddisfatto attraverso la coltivazione di nuove terre, o della tecnologia o, forse, di entrambe”.George Soros aveva le idee chiare già nel 2009 e l’anno successivo ha iniziato la sua scalata all’approvvigionamento di terre, aziende agricole e società impegnate nell’agrochimica e nella biotecnologia. Secondo alcuni analisti l’obiettivo del miliardario e speculatore americano sarebbe quello di creare una bolla economica sui principali prodotti alimentari di largo consumo: una speculazione dalla portata enorme, capace di mettere in ginocchio vaste aree del globo.
L’allarme riguardante la “food security” fece la sua comparsa nel dibattito politico internazionale nel biennio 2007-08, quando la volatilità delle quotazioni dei prezzi degli alimenti mise in allarme Fao, Fmi, e Banca mondiale. Una serie di rapporti e studi commissionati dalle organizzazioni citate evidenziò alcuni fattori che indussero a preoccupanti riflessioni: nel 2050 la popolazione mondiale dovrebbe superare i 9 miliardi di unità, la superficie di terra coltivabile pro capite diminuirà di oltre il 50% e, di conseguenza, la produzione agricola dovrà essere incrementata del 70%. L’allora primo ministro giapponese, Taro Aso, sfruttò l’occasione data dal G8 tenutosi a L’Aquila nel luglio del 2009 per proporre un documento contenente una dichiarazione di intenti per regolamentare il fenomeno delle acquisizioni di terra, il cosiddetto Land Grabbing. I capi di stato e di governo dell’Unione Africana ne seguirono l’esempio nel corso della 13° Sessione Ordinaria tenuta a Sirte, in Libia, sempre nel luglio del 2009, in cui adottarono un documento con linee guida specifiche denominato “Framework and Guidelines on Land Policy in Africa”.
L’azione dei governi per porre un argine alle imminenti speculazioni indusse, molto probabilmente, gli speculatori stessi ad accelerare le loro operazioni finanziare. A conferma di questa ipotesi giunge un dato oggi facilmente verificabile: nel biennio 2009-10 oltre 50milioni di ettari passarono, tra vendite o affitti pluridecennali, dagli Stati o da piccoli agricoltori e proprietari terrieri a grosse società private e multinazionali. Chiaramente la regia di questa mega operazione rispondeva al nome di George Soros. Nel 2010 acquistò la Garilon, società produttrice di silos, la quale dopo il passaggio di proprietà acquisì prima la De Bruce Grain, terza azienda produttrice di cereali nel mercato americano, con una produzione stimata in 300milioni di stai all’anno, poi ottenne dal governo australiano la concessione dei terreni destinati alla produzione di grano, riuscendo in breve tempo a diventare la prima esportatrice dell’emisfero sud. Un record se si considera che, a livello mondiale, solo il 15% del grano prodotto viene destinato all’esportazione.

Tra i punti principali del Fsma possiamo evidenziare: il controllo di tutte le aziende alimentari Usa da parte della Homeland Security e del Ministero della Difesa, al fine di prevenire, questa la motivazione ufficiale, contaminazioni sul cibo prodotto in patria da parte di terroristi o servizi segreti di Stati nemici. Il controllo dei prodotti alimentari provenienti da mercati esteri attraverso l’utilizzo della marina militare, con la possibilità di estendere il reato di contrabbando anche ai piccoli produttori o a privati, qualora esercito e governo ne individuassero la necessità. Terzo e ultimo passaggio fondamentale l’adozione del Codex Alimentarius varato da Onu e Oms, una pubblicazione che induce all’omologazione delle caratteristiche dei prodotti alimentari da attuare a livello mondiale. La normativa americana ha prodotto effetti anche sulle scelte dell’Ue, a cominciare dalla legge che obbliga i paesi comunitari all’uso di sementi certificate, eliminando di fatto la possibilità di utilizzare alcune cultivar autoctone. Passaggi fondamentali nell’iter che ha condotto all’ideazione e ormai prossima attuazione del Ttip.

A cura di Francesco Pezzuto
Fonte: Il Primato Nazionale
Letto su Informare per Resistere
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