Già in passato il sottoscritto si era già occupato della censura e del controllo che la Politica Italiana vorrebbe fare per tutte le persone che usano internet o che hanno un Blog, cliccate qua per leggerete cosa avevo scritto a suo tempo al riguardo.
Molti di voi comunque sapranno che i nostri politici (bipartisan), visto che d'informatica e di internet non ne capiscono una cippa, stanno studiando un metodo che in futuro potrebbe consentirgli di controllare i contenuti della rete, evitando così che possano uscire delle notizie che potrebbe nuocere magari... alla loro serenità.
Pare che l'abbiano trovato... leggete qua sotto...
L'uomo che vedete nella foto è Carlo Ruta. Carlo ha 55 anni, di professione fa il giornalista, ma è anche saggista ed è anche un grande appassionato della storia della sua terra, la Sicilia.
Come vedete è una persona normale, e come molte persone normali attualmente in Italia, gestisce e cura un suo piccolo spazio in Internet: quindi anche lui è un Blogger.
Carlo Ruta è il protagonista di una faccenda che ha davvero l'aggettivo di grottesco.
Il suo blog (http://www.accadeinsicilia.net/) 4 anni fa è stato chiuso a causa di una denuncia per diffamazione. Carlo non si è dato per vinto e ha trasferito tutti i contenuti del sito su un server americano e ha fondato un nuovo sito (http://www.leinchieste.com/prima_pagina.html), sempre su server "Made in USA", dove continua le sue battaglie contro il malaffare della sua terra natìa: la Sicilia.
Tutto questo non deve esser piaciuto alle persone a cui ha pestato i calli e incredibilmente lo scorso 8 maggio, il Tribunale di Modica, lo ha condannato per il reato di «stampa clandestina», ovvero per non aver registrato in Tribunale e in Italia il suo Blog!
«E’ la prima volta in Europa che un blogger viene condannato per stampa clandestina, un reato penale, retaggio del fascismo, che punisce con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a euro 250 “chiunque intraprenda la pubblicazione di un giornale o altro periodico senza che sia stata eseguita la registrazione prescritta dall’art.5”. Ricevo solidarietà perchè tutti i blog sono a rischio» commenta Ruta, che è da anni, lui e tutta la sua famiglia sono oggetto di minacce mafiose.
«Gulag Sicilia», il titolo del suo libro sull’omicidio di Giovanni Falcone edito da Rubbettino, ha ricevuto 25 denunce per diffamazione ma come lui stesso dichiara: «ho vinto quasi sempre perchè ero ben documentato, sebbene le procure di Modica, Ragusa, Messina e Catania in questi anni abbiano fatto di tutto per screditarmi».
La condanna di Carlo Ruta ripropone dunque con prepotenza, la questione della libertà di espressione e dell'obbligatorietà della registrazione in tribunale dei blog, in quanto considerati stampa di informazione.
Naturalmente la Rete e molti Blogger si sono mobilitati portando il caso all’attenzione di quante persone possibili, lanciando immediatamente una petizione che invito anche voi a firmare, in quanto questa sentenza richiama alla memoria metodi censori propri di regimi politici non compatibili con una piena libertà democratica, inoltre questa sentenza potrebbe ripercuotersi contro chiunque svolga coraggiosamente funzioni di informazione civica e civile.
Firma anche tu la PETIZIONE per difendere il nostro diritto garantito dall'art.21 della Costituzione per un informazione libera e per esprimere la vostra solidarietà a Carlo Ruta.
Per approfondire:
Articolo de La Stampa di Torino
Articolo su ZeusNews
9 commenti:
cambio di grafica....a volte è bello cambiarla, come nei giornali
Grazie per la segnalazione! Ho firmato!!
P.S. Bello il nuovo template ;-)
bello questa nuova grafica, sembra proprio adatta per un blog giornalistico.
un saluto.
Grazie a tutti, comunque non sono ancora soddisfatto.
firmate e fate girare gente la petizione!!!!
Anch'io ho trattato questo argomento tempo fa: clicca qui.
Firmo la petizione.
Ebbene si, ci vogliono proprio tappare la bocca. Peggio del fascismo. Notte
Ti ho aggiunto nei miei ink preferiti : ) ciao a presto
good start
imparato molto
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