Visualizzazione post con etichetta no al razzismo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta no al razzismo. Mostra tutti i post

10 settembre 2012

Moni Ovadia: «Combatto il razzismo con tutti i mezzi»

Due popoli diversi che hanno condiviso lo stesso destino: sono stati perseguitati, espulsi, discriminati, massacrati. Moni Ovadia racconta gli ebrei e i rom nello spettacolo “Senza confini. Ebrei e Zingari”, che ieri all’Anfiteatro dei Giardini pubblici – ha chiuso la ventiduesima edizione di "Ittiritmi", la rassegna di musica etnica e world music dedicata quest’anno al tema dei migranti. «Per duemila anni ebrei e rom sono stati popoli senza terra, hanno mostrato al mondo che si può essere popolo senza bisogno di confini, burocrazia, eserciti, barriere – spiega l’artista - e proprio per questa loro proposta straordinaria sono stati destinati allo sterminio. Poi qualcosa è cambiato: gli ebrei sono entrati nel salotto buono, hanno scelto una terra da abitare, una nazione. I rom invece no, e quindi su di loro gravano ancora pregiudizi e discriminazione».

11 aprile 2012

Rifiuta il caffè a un nordafricano, barista denunciato per razzismo

Lite nel locale, vietate le consumazioni ai magrebini; un immigrato chiama i carabinieri. Dopo la multa tornano i vecchi clienti: «Trattati come spazzatura». Denunciato ai carabinieri con l’accusa di razzismo e multato con una sanzione amministrativa perché per ben due volte si era rifiutato di servire da bere (un caffè) a clienti nordafricani. È successo a Lorenzo Pistore, responsabile della Cooperativa Sociale Faber, che gestisce il Centro ricreativo comunale di Abano Terme. I fatti: domenica mattina, giorno di Pasqua, un uomo di 47 anni di origini marocchine è entrato nel locale per consumare un caffè ma si è visto opporre un rifiuto dalla barista in servizio. Che per dimostrare come stavano le cose, ha pure contattato il gestore del bar. Era stato lui infatti a imporre ai dipendenti di non servire consumazioni agli avventori nordafricani a causa di una lite particolarmente accesa avvenuta la sera prima e che aveva avuto come protagonisti tre giovani magrebini nel plateatico del locale.

Pensando che si trattasse di uno scherzo, il cliente si è allontanato dal bar senza protestare, per farvi ritorno però nel pomeriggio insieme a tre amici. Di fronte al nuovo rifiuto di un caffè, l'uomo ha chiamato i carabinieri, ai quali il gestore ha confermato l'intenzione di non voler servire i clienti nordafricani. Il titolare del bar si è detto esasperato per i continui problemi causati nel locale, frequentato da anziani e famiglie, oltre che da gruppi di immigrati. Per il responsabile del bar è scattata una sanzione amministrativa (la legge infatti permette a un esercente di non accogliere le richieste del cliente solo se è visibilmente ubriaco e molesto) e la denuncia per atti di razzismo. Ma già martedì mattina, dopo l’esplosione mediatica della vicenda, le cose sembravano tornate alla normalità. Con al bancone e ai tavolini del Crc diversi clienti magrebini intenti a sorseggiare un aperitivo o un caffè.

«Non è tornato nulla alla normalità – hanno però commentato -. Ci siamo sentiti trattare come spazzatura e non lo siamo. Non dobbiamo pagare le colpe di altri, noi siamo qui tutti i giorni da anni e siamo integrati. Facendo così si torna indietro nella storia e non in avanti, mentre sarebbe stato utile allontanare i protagonisti della rissa. Siamo offesi». «Non è razzismo, ma solo una provocazione – hanno risposto gli anziani che frequentano il circolo comunale -, non si può generalizzare. Questo bar è sempre stato ospitale”. Di “provocazione” e “segnale forte” parla pure lo stesso gestore. «Siamo noi in prima linea, l’avamposto e capiamo certe dinamiche. Non è semplice e con quello che ho fatto ho voluto dare un segnale pure alla politica».

Nicola Munaro

Post redatto da Raimondo per Niente Barriere 

SEGUICI SU FACEBOOK (CLICCA)

30 marzo 2012

Italia, arriva il telefono antirazzismo


Il numero verde è 800.90.10.10, fa capo all’Ufficio nazionale antirazzismo voluto dal ministro dell’Integrazione Andrea Riccardi e raccoglie le segnalazioni di casi di razzismo che i cittadini intendono denunciare.

L’annuncio è avvenuto durante l’inaugurazione della prima conferenza permanente che mette attorno a un tavolo tutti i leader delle ormai numerosissime religioni che si sono diffuse in Italia a seguito dell’immigrazione: musulmani, induisti, buddisti, ortodossi, copti, ebrei, sikh.

“Qualcuno prevede che ci sia uno scontro perché troppo differenti sono le culture e le mentalità – ha commentato Riccardi – noi invece siamo convinti che si possa vivere insieme. I leader religiosi possono rappresentare un ottimo strumento di integrazione”.

Fonte http://www.eilmensile.it/

Redatto da Raimondo Orrù per Niente Barriere

SEGUICI SU FACEBOOK! 

21 marzo 2012

Giornata mondiale contro il razzismo. Com'è messa l'Italia?


Ma in Italia c’è ancora il razzismo? A quasi settant’anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, a più di venti dalla fine dell’apartheid in Sud Africa hanno ancora senso celebrazioni come la Giornata mondiale contro il razzismo? Due giorni dopo la strage di Tolosa davanti a una scuola ebraica la domanda suona retorica. Ma non c’è bisogno di andare nella comunque vicina Francia, quando nella civilissima Firenze solo pochi mesi fa si è assistito alla strage dei senegalesi.
Questi due sono veri e propri episodi di razzismo condotti da persone mentalmente disturbate, quel “razzismo biologico” che praticamente tutti hanno rinnegato. Ma questo non significa che le discriminazioni razziali siano ormai roba del passato, che rispunta fuori solo se dei pazzi impugnano le armi. Il vero razzismo di oggi, ancora molto lontano dall’essere sconfitto, è più strisciante e va sotto il nome di xenofobia.
Nel 2008 il comune di Brescia ha istituito un contributo di mille euro per ogni nato, le condizioni per accedere a tale contributo erano le seguenti: limiti di reddito bassi e almeno un genitore cittadino italiano. O l’episodio in una scuola media di Caserta, dove la professoressa giustificò il voto più basso a una studentessa di colore dicendo: “Tu non sei come gli altri, sei nera”. O le condizioni di schiavitù in cui erano (sono) tenuti i lavoratori di Rosarno, che hanno poi reagito.
Il sito internet di Borghezio per raccogliere segnalazioni di immigrati clandestini, i pestaggi a ragazzi di colore da parte anche delle forze dell’ordine, l’ agenzia immobiliare che nega l’alloggio a una donna di colore perché il suo proprietario non la gradiva. Tantissimi più o meno gravi episodi di razzismo, che vanno a formare le ventimila segnalazioni raccolte nel 2011 dall’Unar (erano 11mila nel 2010).
E non si può parlare di progressi neanche a livello istituzionale: da poco più di una settimana è entrato in vigore il permesso di soggiorno a punti. Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell’Arci, lo ha commentato così: “Il provvedimento ostacola ulteriormente il diritto degli immigrati ad ottenere un documento indispensabile. Di fatto contribuisce a creare cittadini di serie A e serie B”.
Fa ridere sentire parlare di razzismo perché degli ultras urlano “buu” ai giocatori di colore, quello più che razzismo è semplice stupidità. Come non sono le teorie sui complotti mondialisti degli ebrei a dover preoccupare. Queste sono i casi estremi che sempre ci saranno. E per assurdo non sono neanche le stragi di fanatici dell’estrema destra a dimostrare l’esistenza dell’intolleranza. In Italia c’è un razzismo strisciante, che quasi mai viene identificato come tale e che trova, da parte di chi lo mette in atto, mille giustificazioni razionali e “non-razziste”. Ma che di fatto ostacola, complica e rende difficile la vita degli stranieri (ma solo alcuni stranieri) in Italia e dei nuovi italiani. Sono casi meno eclatanti, ma sono quelli che veramente dimostrano come ci sia ancora molto lavoro da fare.

La versione integrale e originale di questo articolo è presente sul sito
http://www.polisblog.it/

Foto | © TM News

Leggi anche 
21 marzo, Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down (da sky.it)
Razzismo, Ezio Mauro: ''Siamo stati troppo tolleranti con gli eccessi verbali'' (da video.repubblica.it)

SEGUICI SU FACEBOOK

09 marzo 2012

Razzismo cresce nel 2011, piu' discriminati est europei.

Relazione al parlamento. Web mezzo piu' usato grazie ad anonimato.

ROMA - In Italia si fa sentire ancora l'ombra sinistra del razzismo, che nella maggior parte dei casi viene espressa nei confronti di cittadini dell'Europa dell'est e dei Balcani: e' quanto si evince leggendo la relazione al Parlamento per il 2011, messa a punto per il nostro Paese dall'Unar, l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali. La discriminazione corre soprattutto sulle onde dei mass media e nella rete Internet, sostenuta in questi casi dall'anonimato.

A livello territoriale il numero massimo di segnalazioni sono state registrate nelle regioni del Centro (32,3%), seguito dal Nord-Ovest (27,5%), tallonato a sua volta dal Nord-Est (25,9%); distanziati invece il Sud e le Isole (14,3%). Nel 2011, spiega lo studio, si e' assistito a una forte crescita delle istruttorie relative a eventi di discriminazione: dalle 766 del 2010 si e' passati alle 1.000 del 2011. I mass media sono i luoghi piu' frequenti di discriminazioni, molto spesso supportato da Internet (che in questo settore fa la parte del leone, con l'84% di casi segnalati) dove l'anonimato amplifica la risonanza di gesti e parole: in questo ambito, evidenzia l'Unar, si e' registrato rispetto al 2010 un lieve incremento che ha portato il dato al 22,6% dei casi pertinenti (contro il precedente 20,2).

Brusca accelerazione nel mondo del lavoro, dove la percentuale di denunce e' del 19,6%, 8 punti in piu' rispetto all'11,3% archiviato nel 2010. Stabile l'andamento nella vita pubblica (16,7%) e in leggero calo (10,9%) i casi relativi all'erogazione di servizi da parte di enti pubblici e in quelli attinenti la casa (6,3% contro l'8,9). La maggior parte delle persone che hanno segnalato casi di discriminazione sono di nazionalita' italiana.

Ma, sottolinea l'Unar, le vittime, 1 su 4, sono per lo piu' cittadini provenienti dall'Europa dell'Est e dai Balcani (25%, contro il 23,3% del 2010); il 16,6% dall'Africa del Nord (era il 21 due anni fa) e il 13,8 dall'America Latina (9,8). In prevalenza erano di sesso maschile (56,4%) nel 2011 le persone al centro di atti di discriminazioni, facendo segnare un'inversione di tendenza rispetto al 2010, quando a prevalere sono state le vittime di sesso femminile.

E anche i testimoni tendono a essere di sesso maschile, raggiungendo nel 2011 una percentuale del 58,4%. Nessun cambiamento sostanziale sotto il profilo anagrafico delle vittime: sia nel 2010 sia nel 2011 gli under 35, ricorda il rapporto dell'Unar, hanno rappresentato il 40% delle vittime; nel segmento di eta' successivo (35-64 anni) si ha invece un sostanziale equilibrio rispetto all'anno precedente (57,9 contro il 58,5% del 2010).

Come piu' volte sottolineato in sede Ue, rammenta il rapporto, la condizione di molti Rom, Sinti e Caminanti continua a essere caratterizzata da discriminazione, esclusione sociale e poverta' estrema. Recentemente il nostro Paese, ricorda l'Urar, e' stato oggetto di monitoraggio da parte dell'Onu, anche a seguito degli eventi di razzismo verificatisi sul territorio e, alla luce della recrudescenza di comportamenti razzisti. Per questa ragione nella relazione si evidenzia la necessita' ''di un salto di qualita' per l'adozione, da parte del Governo, di un piano organico di prevenzione e contrasto dei fenomeni di discriminazione razziale''.

Fonte Ansa

SEGUICI SU FACEBOOK

11 dicembre 2011

Razzismo in una scuola di Caserta


Discriminazione da parte di una professoressa - A seguito di un'interrogazione andata molto bene la studentessa del secondo anno dell'Istituto di Scuola Media statale "Pietro Giannone" di Caserta, si è vista abbassare il voto da 9 a 7. Quando ha chiesto spiegazioni all'insegnante di geografia che le aveva immeritatamente ridimensionato la valutazione, paragonando la sua prova a quella di un altro studente della sua classe il cui compito risultava essere molto simile, si è sentita dare una risposta che sembra incredibile.

"Tu non sei come gli altri, tu sei nera" - Questa è stata la gravissima motivazione data dalla professoressa. La ragazzina ha raccontato l'episodio ai genitori che hanno subìto fatto denuncia alla dirigenza scolastica che, a sua volta, ha segnalato l'insegnante alle autorità competenti. La donna, dopo l'episodio si è messa a casa per malattia è non è ancora rientrata al lavoro.

C'erano stati dei precedenti - L'insegnante era già tenuta sotto osservazione dal direttore dell'istituto a causa di segnalazioni relative a episodi di razzismo fatte da altri bambini negli anni precedenti. Il dirigente scolastico regionale Diego Bouché vuole convocare le autorità provinciali e scolastiche per far piena luce sul gravissimo episodio impensabile nella società multirazziale nella quale viviamo, aggiungendo che, qualora i fatti raccontati venissero accertati, si dovrebbero prendere dei seri provvedimenti al riguardo.

Marta Lock 
La versione integrale di questo articolo è presente sul sito http://www.newnotizie.it/2011/12/razzismo-in-una-scuola-di-caserta/