Ho molto apprezzato la relazione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Guido Bertolaso, svolta stamane alla Camera: «Ciò che è avvenuto nel liceo Darwin di Rivoli non è una situazione episodica nelle scuole italiane d'epoca. Le scuole andrebbero sistematicamente sottoposte a manutenzione straordinaria, ed è evidente che questi interventi siano ancora più urgenti nelle zone a rischio sismico. Per mettere in sicurezza i circa 57mila istituti scolastici italiani - pubblici e privati - servirebbero, 13 miliardi di euro.» Bertolaso è stato poi durissimo con chi in questi anni ha scelto di fare come Ponzio Pilato sulla scuola. Ovvero lavarsene le mani e scegliendo di fatto di non intervenire, e prorogando, verso gli istituti italiani, la famosa legge 626 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, «una vergogna che deve terminare, una condizione assolutamente inaccettabile» ha concluso il capo della Protezione Civile.
Pubblico questo perché finalmente, dopo molto tempo, ho sentito un briciolo di buon senso dentro un Palazzo Istituzionale.
Ma qui
finisce la mia euforia, ... perché sò benissimo che in Italia
non si vuole mai risolvere niente. Questa
è la tattica da sempre di chi ci Governa. Sinistra, Destra e Centro. Si
aspetta che arrivi
la tragedia annunciata, perché
provocata volontariamente, per poter poi celebrare i soliti discorsi funebri, che vanno a braccetto con le
chiacchere andate in onda precedentemente al disastro..
Per non parlare poi dei famosissimi ed ennesimi tagli alla scuola, alla ricerca e ai
disabili di questo Governo...
Consoliamoci, si fa per dire, con la Spagna. Dopo mesi, anzi anni di crescita economia, che l'ha portata ad un passo delle economie trainanti della vecchia Europa (Francia e Germania), ora grazie alla grave crisi economica mondiale, la nazione del Presidente Zapatero, si appresta a scendere molto rapidamente i gradini saliti in questi anni.
Zapatero è un abile politico, e sa benissimo che gli spagnoli hanno un gran desiderio di libertà, tra l'altro in questi giorni si celebrano i 30 anni dalla fine del regime franchista.
Quale occasione migliore per sollevare il morale e la voglia di libertà degli spagnoli, se non far togliere dai locali pubblici e dalle scuole il Crocifisso, per rafforzare la libertà e la laicità dello Stato (vendicandosi della Chiesa Spagnola in primis che ha aiutato il regime franchista)?
Un operazione questa che fa venire la saliva alla bocca a tanti italiani, e che al sottoscritto invece non entusiasma. Come mai? Semplice, ve lo spiego in poche righe, anche questo secondo me è buon senso.
Penso che
siamo talmente indietro in tante cose, e non solo rispetto alla Spagna, che mi piacerebbe che in ambito scolastico seguissimo i passi di tanti paesi del mondo: dove la scuola funziona, produce qualità, le strutture non sono fatiscenti, i ricercatori sono malpagati e devono stare negli sgabuzzini, etc etc.
Parlando di religione e scuola sono favorevolissimo di togliere quegli assurdi privilegi che la Chiesa Cattolica, come Stato, ha nei confornti dello Stato Italiano; ad esempio la norma che fa aumentare lo stipendio dell'insegnante di religione mentre lo nega agli altri, e che mette al sicuro i primi da eventuali tagli, che invece toccano a tutti gli altri. Semplicemente
vergognoso in uno stato
Civile.
Altro che Crocefisso, simbolo peraltro di una civiltà cristiana la nostra, che piaccia o no, in Europa.
Per Approfondire:
dal Blog Diego Garcia: La sicurezza nelle scuole non c'è