10 giugno 2012

La Terra vicina al collasso


La Terra è vicina a punto di svolta che potrebbe portare il pianeta al collasso: è quanto evidenziano quattro studi pubblicati sulla rivista Nature, che dedica la copertina e quasi interamente il numero di questa settimana al bilancio della salute del pianeta in vista del Summit sulla Terra che si terrà il 20 giugno in Brasile, a Rio de Janeiro.

Secondo i ricercatori guidati dall’università della California a Berkeley, a causa delle pressioni dell’uomo e dei cambiamenti climatici la Terra è spaventosamente vicina a un punto che potrebbe portare il pianeta a uno stato irreversibile. Il timore é che il pianeta stia imboccando una strada che potrebbe distruggere a livello globale gli ecosistemi vegetali e animali, con conseguenze anche sull’acqua e i rifornimenti alimentari.



Dopo una serie di incontri internazionali che hanno prodotto scarsi risultati, gli esponenti dell’Organizzazione Internazionale per la Conservazione ritengono che il summit di Rio rappresenti una seconda opportunità per salvare il pianeta. Molte speranze sono riposte proprio nelle scelte che adotterà nei prossimi anni il paese ospitante. Il Brasilem sottolineano gli esperti, custodisce infatti circa il 70% della biodiversità mondiale e rappresenta una delle poche economie non toccate dalla crisi, avviandosi a diventare la sesta economia al mondo.

Secondo Pavan Sukhdev, a capo fino al 2011 delle iniziative dell’Onu relative alla Green economy, i singoli governi nazionali dovrebbero essere molto più incisivi nei confronti delle grandi aziende
multinazionali, obbligandole a prendere decisioni radicali più attente al bene pubblico. Un’analisi di 25.000 specie a rischio e dei modelli di commercio internazionale mostra, per esempio, un
collegamento fra i consumi nei Paesi sviluppati e le specie minacciate nei Paesi in via di sviluppo. Lo studio, coordinato dall’australiano Barney Foran, della Charles Sturt University e dell’università di Sydney, rivela che il 30% delle cause che mettono a repentaglio la sopravvivenza di alcune specie sono dovute proprio al commercio internazionale.

Quanto sia di fondamentale importanza tutelare la salute del pianeta lo dimostra infine la ricerca dell’università americana del Michigan, che ha analizzato 20 anni di studi in questo campo. Il risultato è che la biodiversità è cruciale per la sopravvivenza degli ecosistemi.

Fonte Satarlanda Blog

Redatto da Raimondo per Niente Barriere
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4 commenti:

MELIS STEFANIA ha detto...

grazie by sam

MELIS STEFANIA ha detto...

grazie carissimo

@enio ha detto...

ora che lo sappiamo possiamo dormire sonnio tranquilli....

Ambra ha detto...

Prospettiva angosciante.