09 aprile 2010

Le testate nucleari nascoste in Italia


Questa sera parliamo di armi nucleari; bombe che non mancano di certo sul nostro territorio, come avevo precedentemente parlato in questo post. Stasera riporto l'ultimo post di Beppe Grillo in quanto condivido pienamente la sua riflessione sulla presenza nel nostro territorio di numerosi ordigni nucleari, numerose decine solo in Sardegna. Tutto questo è frutto della presenza di numerose basi americane e della NATO sul nostro territorio.

Al termine del post un interessantissimo video della Televisione Svizzera Italiana, in particolare della trasmissione Falò
L'Italia è una potenza nucleare in franchising. La licenza, dalla fine della seconda guerra mondiale, l'abbiamo ottenuta dagli Stati Uniti. Sul nostro territorio ci sono ordigni nucleari americani pronti a essere caricati su un bombardiere e lanciati su uno Stato canaglia a scelta. Nel blog in questi cinque anni sono state riportate tutte le informazioni possibili sui depositi nucleari di Aviano e Ghedi Torre contenenti 90 testate nucleari. Fotografie dall'alto dei siti, tipo di ordigni, servizi, interviste, documenti.
Un rapporto del Dipartimento della Difesa Usa ha valutato il potenziale distruttivo pari a 900 volte Hiroshima. Il documento fu ordinato Roger Brady, comandante dell'Air Force in Europa, dopo che un B52 trasportò per errore sei testate atomiche sorvolando gli Stati Uniti. Nel rapporto si rilevano: "problemi di edifici di supporto, alle recinzioni dei depositi, all'illuminazione e ai sistemi di sicurezza, a guardia delle basi vi sono soldati di leva con pochi mesi di addestramento".
Nella base di Ghedi Torre, alcuni anni fa, un gruppo di ragazzi improvvisò un picnic per una mezz'ora prima di essere identificato. Era un test per verificare le misure di sicurezza che fu documentato in seguito dalla televisione svizzera italiana. I nostri vicini sono da sempre preoccupati di un incidente nucleare a due passi da casa loro. Può capitare. L'imponderabile è sempre in agguato. Un'esplosione dovuta a un errore umano o a un attacco terroristico cancellerebbe dalla carta geografica il Nord Italia e parte dei Paesi confinanti. Addio Padania.
In Italia nessuna reazione, eppure per Pdl e Pdmenoelle chi si preoccupano dell'Iran nuclearizzato almeno una volta alla settimana, ospitare un numero di testate sufficienti a spazzare via la vita dall'Europa dovrebbe essere un problema fondamentale. Una questione di vita e di morte. Persino la rivista TIME si è posta in un recente articolo dal titolo. "What to do about Europe secret nukes" (Cosa fare con le testate nucleari segrete dell'Europa) la domanda: "Is Italy capable of delivering a thermonuclear strike?" (L'Italia è capace di effettuare un attacco termonucleare?). Secondo il TIME, In caso di guerra l'Italia, in virtù di un accordo sottoscritto durante la Guerra Fredda, potrebbe acquisire il controllo delle bombe termonucleari B61 presenti sul suo territorio.
La presenza di ordigni nucleari in Italia è contraria al Trattato di non proliferazione nucleare (NPT), oltre che antistorica a vent'anni dalla caduta del muro di Berlino. Le bombe made in USA devono ritornare al loro Paese di origine. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.


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7 commenti:

calendula ha detto...

quindi praticamente siamo seduti su un'atomica.... che belle notizie.....

Raimondo - Niente Barriere ha detto...

Le brutte notizie non vengono mai sole:
Via al patto nucleare
tra Italia e Francia. L'accordo è stato raggiunto dal premier e il presidente Sarkozy. Il presidente del Consiglio Berlusconi ha rassicurato i francesi: "Riuscirò con la televisione a vincere le paure degli italiani"
dal corrispondente GIAMPIERO MARTINOTTI - PARIGI - Una ventina di accordi su nucleare, ferroviario, difesa e immigrazione, una promessa di collaborazione particolarmente stretta durante la presidenza francese del G8, sorrisi ma niente pacche sulle spalle: per una volta, Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy sono stati sobri e hanno puntato sul concreto, dando la loro benedizione ai protocolli firmati ieri da ministri e imprenditori. La loro stretta di mano consacra il ritorno dell'Italia nel campo dei paesi favorevoli all'atomo civile, anche se il presidente del Consiglio ha riconosciuto la necessità di convincere l'opinione pubblica sulla sicurezza delle future centrali. Sarkozy non ha lesinato elogi per questa scelta. Dopo aver perso un mega-contratto da 20 miliardi di dollari ad Abu Dhabi, la Francia vede nel nostro paese uno sbocco importante per la sua industria nucleare: "Voglio rendere omaggio alla decisione storica del governo italiano di fare la scelta del nucleare, che ci avvicina di più. E' una decisione estremamente importante". La costruzione di quattro centrali entro il 2030 può arricchire le commesse dell'industria transalpina. E il capo dello Stato ha insistito sulla volontà di cooperare: "La nostra volontà è di lavorare mano nella mano con le aziende italiane. La Francia e le sue imprese sono veramente decise a investire nel lavoro con gli italiani". Berlusconi sa però che gli italiani sono a dir poco esitanti di fronte alla scelta del governo. Ha ricordato che molte centrali francesi sono a ridosso delle Alpi e che un eventuale incidente, sia pur ritenuto impensabile, avrebbe conseguenze anche da noi, visto che le nuvole radioattive non conoscono frontiere. Bisognerà in ogni caso far opera di persuasione per "far passare la paura", magari con l'aiuto delle tv francesi e con le testimonianze di chi vive vicino agli impianti atomici. Secondo il presidente del Consiglio, "abbiamo di fronte, in attesa che si aprano effettivamente i cantieri, un periodo di maturazione dell'opinione pubblica italiana". Eppure, ha continuato, "la decisione di ricominciare con il nucleare è assolutamente doverosa. Eravamo un paese all'avanguardia in questo campo, Enrico Fermi era italiano, nel 1964 avevamo già una centrale atomica in funzione". Ma dopo l'abbandono del nucleare, ha aggiunto, "in Italia l'energia viene pagata dai cittadini e dalle imprese circa il 30% in più di quel che pagano gli altri concittadini europei, il che ci mette in difficoltà per quel che riguarda la competitività delle imprese". E del resto gli industriali spingono in questa direzione, come hanno ricordato Antoine Bernheim e John Elkann, che hanno presentato i risultati del Foro di dialogo italo-francese organizzato dall'Ispi. Berlusconi e Sarkozy non hanno mancato l'occasione per ribadire il loro sostegno alla Grecia: "C'è un piano e siamo pronti ad attivarlo in caso di bisogno", ha detto il presidente francese. Berlusconi gli ha fatto eco: "Un supporto è doveroso, ma è anche nel nostro interesse, altrimenti ci sarebbero conseguenze per la moneta unica". Sarkozy ha infine annunciato di voler associare strettamente l'Italia alla presidenza francese del G8-G20 l'anno prossimo.

http://www.repubblica.it/ambiente/2010/04/10/news/nucleare-patto-3239106/

Finalmente è uscito allo scoperto, la tattica era prevedibile ... Berlusconi ha affermato "Riuscirò con la televisione a vincere le paure degli italiani"
...scellerato... abbiamo il dovere di reagire a tutto questo schifo ..la ragione deve prevalere a questi sporchi e luridi affari

Danilo ha detto...

Dove si trova il video della TV Svizzera sulle testate nucleari in buona qualità visto che quello su YouTUbe direi è pessimo ?
Grazie

Raimondo - Niente Barriere ha detto...

Prova se questo va meglio - Falò - L'atomica oltre frontiera - (Parte 1)
http://www.youtube.com/watch?v=mA2qZxk25bc

sul sito di falò non ho trovato la puntata

Danilo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Danilo ha detto...

Ma ma i tre video di Falò durano complessivamente 18 minuti quello di Grillo 24 ... Peccato.
Grazie comunque per l'aiuto.
Ciao

Raimondo - Niente Barriere ha detto...

c'e anche una quarta parte
http://www.youtube.com/watch?v=JyqprT3s9yQ&NR=1

Ciao Danilo, torna quando vuoi :)