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13 febbraio 2015

Trapianto delle staminali del midollo, chance per i casi di sclerosi

Alcuni casi più gravi di sclerosi multipla potrebbero trovare una via di 'cura' nelle cellule staminali del midollo osseo: infatti uno studio clinico italiano di fase II mostra che il trapianto di staminali prese dal midollo del paziente stesso aiuta a contenere i danni della malattia. Pubblicato sulla rivista Neurology, il lavoro ha coinvolto pazienti in condizioni non buone di malattia, nonostante i trattamenti ricevuti. Gianluigi Mancardi, che l'ha diretto all'Università di Genova, afferma: «La procedura con staminali sembra resettare il sistema immunitario del paziente; con questi risultati si può speculare che le staminali possano avere un profondo effetto sul corso della malattia».

31 maggio 2013

SCLEROSI, La speranza c'è


Abbiamo incontrato a Pescara, Marilena P., una donna di 41 anni affetta da sclerosi multipla. Ci ha parlato della sua vita e della sua malattia.
Ciao Marilena perchè non cominciamo quest'intervista col raccontare come hai scoperto la malattia?

21 ottobre 2012

«Io, il primo uomo guarito dalla cura Zamboni»

Gabriele, malato di sclerosi multipla: «Ero invalido al 100%, ora vado a funghi»
Ferrara, 20 ottobre 2012 - GABRIELE Fuschini, 51 anni, di Portomaggiore, è il terzo paziente al mondo ad essersi sottoposto alla cura del professor Zamboni, che ha dato tanta speranza nella lotta alla sclerosi multipla, quanto suscitato polemiche. 
Si considera guarito?«Difficile da dire: diciamo che non soffro più, non ho più i sintomi della sclerosi, anche se la malattia rimane».
Lei ha attirato la curiosità della comunità scientifica mondiale, perché?«Perché sono la prima persona al mondo operata da Zamboni con l’applicazione di uno ‘stent’ venoso, cioè una maglia metallica, inserita nella vena per correggere la malformazione congenita e permettere il corretto flusso sanguigno».

18 ottobre 2012

Sclerosi: Brave Dreams prosegue, no stop a "metodo Zamboni"

Nessuno stop per ''Brave Dreams'', lo studio clinico promosso dall'Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara e guidato dal professor Zamboni che valuta efficacia e sicurezza dell'intervento di disostruzione delle vene extracraniche nei pazienti con Sclerosi Multipla (Sm) e diagnosi di ''Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale'' (Ccsvi). E' questa la posizione assunta dal Comitato guida di ''Brave Dreams'' alla luce dei risultati dello studio Cosmo, promosso dall'Aism, che boccia la tesi del medico ferrarese sulla correlazione tra Sm e Ccsvi.

14 ottobre 2012

CoSMo CCSVI non esiste

Dopo una lunga e in parte finta attesa, abbiamo i risultati di CoSMo - Non esiste correlazione tra CCSVI e SM

13/10/2012 - Come anticipato a SIN 2012 e confermato oggi a ECTRIMS 2012, lo studio CoSMo, finanziato da AISM/FISM con 1.5 milioni di €, è arrivato alla conclusione che la CCSVI NON ESISTE E NON E' COLLEGATA CON LA SM, sia perchè è stata rilevata solo nel 3.24% dei soggetti investigati, e sia perchè la percentuale è più o meno la sessa trovata nel Gruppo di Controllo e nei pazienti con altre malattie neurologiche.

18 settembre 2012

Cura per la Sclerosi multipla, le conferme alla teoria di Zamboni

di Chiara Priorini

Usa, Canada, Polonia, Slovenia, Australia e Italia e questi sono solo alcuni dei paesi che hanno effettuato degli studi per dimostrare la correlazione fra l'Insufficienza Cronica Cerebro Spinale (CCSVI) e la Sclerosi multipla teorizza dal Prof. Zamboni. Da tutti questi studi emergono solo conferme alla sua scoperta e alla sua terapia.

06 aprile 2012

Sclerosi: intervento per CCSVI migliora sintomi in 75% casi


(ANSA) - ROMA, 27 MAR - L'intervento di angioplastica per la disostruzione delle vene del collo e del torace nei malati di sclerosi multipla migliora i sintomi fisici nel 75% dei casi. Da uno studio realizzato da un gruppo di radiologi interventisti dell'Albany Medical Center, di New York emerge una conferma, basata sull'esame di 192 pazienti, dell'efficacia del metodo proposto da Paolo Zamboni. Il medico ferrarese sostiene l'esistenza di una correlazione tra la sclerosi multipla e la CCSVI, la condizione di ostruzione di alcune vene del collo e del torace e propone la 'liberazione' delle vene, per migliorare il flusso sanguigno. I radiologi americani che hanno presentato lo studio al meeting annuale della Societa' di Radiologia Interventistica a San Francisco, hanno effettuato un intervento di angioplastica delle vene giugulari e azygos nel collo e nel torace di pazienti con diverse forme della malattia e, in alcuni casi, hanno applicato stent per tenere aperti i vasi sanguigni. ''Al follow up - ha affermato Kenneth Mandato, uno degli autori dello studio - abbiamo verificato che molte persone riferivano un significativo miglioramento dei sintomi a breve termine''. I miglioramenti a cui si riferisce Mandato sono stati registrati nel 75% dei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittante e nel 59% dei malati con sclerosi multipla progressiva. Migliorata anche la salute mentale, nel 70% e nel 50% dei casi. L'aumento della qualita' della vita dei pazienti e' stato misurato attraverso un questionario standardizzato somministrato ai volontari coinvolti. (ANSA).
Da ANSA - 27 marzo 2012

Redatto da Raimondo Orrù per Niente Barriere

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01 febbraio 2012

SMS SOLIDALE 45597 per la CCSVI, la Sclerosi Multipla e Brave Dreams

Dal 1 al 15 febbraio 2012 potrai  sostenere i sogni coraggiosi dei 
malati di CCSVI e Sclerosi Multipla donando: 
euro inviando un SMS al numero  45597 
da cellulari TIM, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile e CoopVoce 
2 euro chiamando il 45597 
da rete fissa Telecom Italia, Fastweb, TeleTu.

SMS solidale: “Sostieni un sogno coraggioso”


COMUNICATO STAMPA - 31 gennaio 2012

L’Associazione CCSVI-SM continua la sua raccolta trovando sempre più sostenitori che credono nella ricerca del Prof. Zamboni che può salvare la vita ai malati di Sclerosi Multipla

Bologna. “Dona 1 euro inviando un SMS al numero 45597 da cellulari TIM, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile e CoopVoce, dona 2 euro chiamando il 45597 da rete fissa Telecom Italia, Fastweb, TeleTu”. Sarà questo il messaggio che attraverserà la maggior parte dei media nazionali dal 1 al 15 febbraio pv.

L’Associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla – ONLUS sostiene lo studio clinico BRAVE DREAMS con una raccolta fondi internazionale e tramite l’sms solidale intende supportare il progetto “Sostieni un sogno coraggioso”.

BRAVE DREAMS è il nome dello studio clinico di fase III promosso dalla Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara che vede il prof. Paolo Zamboni in veste di principale ricercatore. Lo studio serve per valutare l'efficacia e della sicurezza dell'intervento di disostruzione delle vene extracraniche nei pazienti con Sclerosi Multipla e diagnosi di "Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale"(CCSVI).

L’Associazione CCSVI nella SM capitanata da Nicoletta Mantovani, è la portavoce dei malati di Sclerosi Multipla (SM) che sostiene il progetto del Prof. Zamboni. Raccoglie i fondi necessari con il lavoro di tanti volontari, per accelerare l’avvio dello studio che decreterà se l’angioplastica, la terapia per la CCSVI, servirà a curare anche la SM in maniera inconfutabile. Ovvero, tutti i malati di Sclerosi Multipla potranno beneficiare senza più polemiche, auspichiamo nel minor tempo possibile, di questa grande scoperta, in accordo con il Sistema Sanitario Nazionale.

La raccolta fondi avviata già da tempo e che oggi ha raggiunto i 59,189.97 Euro, sta avendo un’ulteriore sviluppo con la campagna sms sostenuta dalle maggiori compagnie telefoniche presenti sul mercato. Non solo, in concomitanza parte anche la nuova campagna stampa, televisiva e web con il supporto e la solidarietà di artisti come: Andrea Bocelli,Eleonora Abbagnato, Andrea Griminelli, Nek, Panariello che insieme, a Nicoletta Mantovani ci aiuteranno a diffondere il messaggio della donazione degli sms nei primi 15 giorni di febbraio.

Per ogni 3600 euro raccolti si garantirà la copertura economica per la partecipazione di un paziente alla sperimentazione. Riuscendo a finanziare il maggior numero di pazienti l'Associazione si augura minori tempi di avvio dello studio. Brave Dreams fornirà risposte ad oltre un milione e mezzo di malati di SM al mondo e alla scienza tutta.

Brave Dreams è un progetto multicentrico, come in tutte le sperimentazioni di questo tipo, occorre far partire il centro pilota e poi in fila possono partire gli altri centri. Maggiore sarà la cifra raccolta più centri potranno partire.

Il costo del progetto Brave Dreams è di circa 2,5 milioni di Euro, una parte è stata finanziata dalla Regione Emilia Romagna e dalla Fondazione Hilarescere, noi come associazione stiamo raccogliendo il resto.

L'Associazione devolverà quanto raccolto dalla campagna dell'SMS allo studio Brave Dreams, progetto ideato, promosso e coordinato dall'Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara e sotto la responsabilità della stessa azienda.

Il traguardo è ancora lontano, per questo chiediamo a voi colleghi di aiutarci a divulgare questo messaggio. “Dona il tuo sms per un sogno coraggioso”.

Per ulteriori dettagli, consultare il nostro sito: www.ccsvi-sm.org

Nota: BRAVE DREAMS indica la sigla BRA.VE DR.E.A.M.S, abbreviazione di BRAin VEnous DRainage Exploited Against Multiple Sclerosis, che, tradotto dall’inglese, significa “sfruttare il drenaggio venoso contro la Sclerosi Multipla”.

Ufficio Stampa
Gisella Pandolfo – 3474074986 – Dora Carapellese – 3474581906

31 gennaio 2012

02 gennaio 2012

Sclerosi Multipla: Perchè la Regione Sardegna blocca la sperimentazione del metodo Zamboni?

I pazienti sardi con sclerosi multipla (la Regione italiana maggiormente colpita da questa terribile malattia, gravemente invalidante, con esordio prevalente tra i 20 e i 40 anni e dunque nel pieno delle loro attività) hanno ricevuto dalla Regione Sardegna negli ultimi giorni del 2011 un brutto regalo di fine anno, vero e proprio fulmine a ciel sereno.

Si è appreso infatti che con determina 11407/1627 del 27 dicembre 2011 il Centro Regionale di Programmazione ha ritenuto “non idoneo” il progetto presentato dal prof. Giovanni Battista Meloni dell’Università di Sassari intitolato “Studio controllato e randomizzato in doppio cieco per la valutazione dell’efficacia del trattamento endovascolare della CCSVI nei pazienti affetti da Sclerosi Multipla con disabilità compresa fra 2 e 6 nella scala EDSS di Kurtzke”.

Questa incredibile decisione, che ha gettato nello sconforto molti malati di SM sardi con le loro famiglie, fa purtroppo seguito anche all’intervento del consigliere regionale del Partito Democratico Antonio Solinas e della presidente regionale dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) Paola Manconi che poche settimane prima si erano duramente opposti alla concessione di finanziamenti a favore della sperimentazione del metodo Zamboni in Sardegna, tesi evidentemente poi accolte dalla Regione.

Da un’analisi più approndita la scelta della Regione Sardegna appare quanto meno “discutibile”:
L’area 13 (tender) Sclerosi Multipla, come da schema ufficiale della Regione Sardegna, era la Sclerosi Multipla col progetto: “Studio controllato e randomizzato in doppio cieco per la valutazione dell’efficacia del trattamento endovascolare della CCSVI nei pazienti affetti da Sclerosi Multipla con disabilità compresa fra 2 e 6 nella scala EDSS di Kurtzke”.
Per ogni area, solo uno il progetto finanziabile (art. 13 del Bando).
Alla prima pubblicazione dei progetti ammissibili, per l’area della Sclerosi Multipla, compare in questa fase anche un progetto così denominato: “Attività fisica adattata nella Sclerosi Multipla in Sardegna” del Prof. Alberto Concu, l’altro invece rispecchia fedelmente quanto espresso come tema nello stesso Bando e cioè quello del Prof. Meloni: “Studio controllato e randomizzato in doppio cieco per la valutazione dell’efficacia del trattamento endovascolare della CCSVI nei pazienti affetti da Sclerosi Multipla con disabilità compresa fra 2 e 6 nella scala EDSS di Kurtzke”.

Sarebbe interessante capire come mai alla fine sia risultato idoneo e finanziato, in termini di merito, il progetto, che per quanto sia importante l’attività fisica nella sclerosi multipla, non compariva in fase iniziale nel tema del tender 13, quello sul “Trattamento Endovascolare della CCSVI in pazienti con SM……”.

Un’altra domanda sorge spontanea: come mai proprio la Regione Sardegna non vuole sperimentare il cosiddetto Metodo Zamboni?

La versione originale di questo articolo è presente sul sito http://mediterranews.org

Leggi anche
Metodo Zamboni. Il PD frena e spalleggia l'AISM?

12 dicembre 2011

Un medico malato è riuscito a curare la sclerosi multipla


di Redazione - 11 dicembre 2011.

Avanza lentamente nel corridoio dell'Arcispedale Sant'Anna, i piedi zavorrati da stivaletti ortopedici. Mi porge entrambe le mani, inabili alla stretta ma ancora capaci di trasmettere il calore dell'empatia. Il professor Paolo Zamboni, direttore del Centro malattie vascolari e titolare della cattedra di metodologia clinica dell'Università di Ferrara, è un medico malato. È stato aggredito - non si sa come, non si sa perchè´ - da un morbo rarissimo, di probabile origine immunitaria, che sfianca nervi e muscoli. Si chiama Mmn, multifocal motor neuropathy, neuropatia motoria multifocale. Finora ne hanno censiti solo un migliaio di casi fra Europa e Stati Uniti. È una forma attenuata della Sla, sclerosi laterale amiotrofica.
Ma è contro un'altra sclerosi, quella multipla (in sigla, Sm), che il professor Zamboni ha combattuto e vinto la battaglia più dura della sua vita. Volendo a tutti i costi guarire sua moglie Elena, che ne era stata colpita, ha fatto la cosa più logica per uno scienziato: «Ho provato a capire». Il punto d'arrivo è stato la scoperta della Ccsvi, un acronimo che lo ha reso famoso nel mondo, tanto che ora il suo ambulatorio è prenotato fino a Pasqua, il centralino dello studio è stato sostituito da una voce registrata che invita a richiamare in tempi migliori, nel computer del reparto ospedaliero si sono accumulate 24.000 mail con richieste di visite mediche alle quali non può far fronte, un gruppo su Facebook intitolato «Dr. Paolo Zamboni for Nobel Prize» ha già raccolto 7.957 sostenitori che vorrebbero candidarlo al premio per la medicina assegnato dal Karolinska Institutet e Marco Marozzi gli ha dedicato un avvincente libro di 334 pagine, Sogni coraggiosi (Mondadori), che racconta appunto «la lotta di un medico italiano contro la sclerosi multipla».
Ccsvi sta per chronic cerebro-spinal venous insufficiency, insufficienza venosa cronica cerebrospinale. Si tratta di una malattia vascolare maggiore di cui nessuno prima di lui s'era accorto e che, come lo stesso Zamboni ha potuto accertare, è presente nel 70 per cento dei pazienti affetti da sclerosi multipla. Solo che la Ccsvi si riscontra anche in un 10 per cento di persone che non hanno la Sm. Pertanto resta tutto da investigare il ruolo che questa patologia gioca nelle altre malattie neurologiche e degenerative.
Contro la Ccsvi il professor Zamboni ha sperimentato un intervento chirurgico in collaborazione col dottor Fabrizio Salvi, esperto di Sm, neurologo all'ospedale Bellaria di Bologna. È talmente importante la loro ricerca che quando Salvi, grande patito di motociclette, ha ordinato una Ducati Monster 900, i meccanici si sono presentati a Zamboni e gli hanno chiesto: «Professore, ma dobbiamo consegnargliela? E se poi s'ammazza in un incidente? Con tutto quel bene che avete da fare...». Il professore ha risposto: «Giusto. Dategli metà cilindrata». L'operazione, in anestesia locale, dura da 45 minuti a un'ora e mezzo. Serve a disostruire tre vene otturate. Nell'ambito di uno studio pilota sono stati trattati 65 malati di sclerosi multipla: 35 nello stadio iniziale (la forma cosiddetta recidivante remittente, con sintomi che vanno e vengono) e 30 già condannati alla sedia a rotelle. In 44 casi l'intervento è riuscito, in 26 al primo colpo mentre 14 hanno avuto bisogno di una seconda operazione e 4 di una terza. Per 23 dei 35 pazienti del primo gruppo la remissione è stata completa, tanto che solo una risonanza magnetica potrebbe individuare le cicatrici della Sm.
A dire il vero i risultati più stupefacenti sono quelli conseguiti dal professor Zamboni sulla propria moglie, dei quali però egli preferisce non parlare mai: «Per motivi etici non ho voluto inserirla nella sperimentazione. Quindi è da considerarsi un caso privo di qualsiasi valore scientifico». Sarà. Sta di fatto che Elena si sente bene a tal punto da far ginnastica in palestra. La signora accusò le prime avvisaglie della terribile malattia nel dicembre 1987, poco dopo aver dato alla luce Matilde, che oggi è al quinto anno della facoltà di medicina. Fu operata nel maggio 2007 dal dottor Roberto Galeotti, il radiologo interventista che dal 1998 collabora con l'amico d'infanzia Paolo impedito dalla Mmn: d'estate al Lido degli Estensi facevano i castelli di sabbia insieme sulla spiaggia. «Fino a un attimo prima d'entrare in sala operatoria con Roberto, mia suocera ha continuato a chiedermi: “Ma siete sicuri di quello che fate?”». Da allora Elena non ha più avuto attacchi.
Che cosa si sa della sclerosi multipla?
«Poco, a parte che è la malattia degenerativa più comune nella fascia d'età 20-40 anni. Nel mondo si diagnostica un caso di Sm ogni quattro ore. Le persone colpite sono 3 milioni, oltre 61.000 solo in Italia».
Come s'è accorto che sua moglie aveva la Sm?
«Eravamo sposati da poco. Avevo vinto un posto di ricercatore presso l'Istituto di patologia chirurgica dell'Università di Sassari. Elena mi aveva seguito in Sardegna. Una mattina mi telefonò: “È come se avessi le formiche in faccia, non riesco a muovere i muscoli del volto e ci sento poco da un orecchio”. Qualche giorno dopo lo strano disturbo cessò. Lì per lì non vi diedi importanza. Cinque anni dopo comparve il primo episodio, quello che si manifesta nella metà dei malati di Sm: un disco nero nel campo visivo. È il sistema immunitario che attacca il nervo ottico come se fosse un nemico da distruggere. La semicecità durò per tre settimane. Poi un altro anno e mezzo di tregua. Dopodich´ il precipizio: non riusciva più a camminare, non stava in equilibrio. Mi sentivo inadeguato come marito e come medico, non ero in grado di rispondere alle sue domande».
Reagì con lo studio.
«Sì, mi gettai sui testi scientifici che trattano della Sm. Ma avevo difficoltà a capire. I miei colleghi la considerano una malattia autoimmunitaria, formula elegante con cui noi medici giustifichiamo la nostra ignoranza. Diabete giovanile, artrite reumatoide, nefriti, morbo di Crohn... Ce la sbrighiamo dicendo che sono tutte risposte sbagliate del sistema immunitario. Inclusa la Mmn di cui soffro io».
E dunque?
«Decisi di ripartire da zero, dall'anatomia patologica, dal microscopio. E lì notai un particolare molto interessante: al centro di ogni placca di Sm passa una vena. Immagini una collana: la vena è il filo, le placche sono le perle. Senza vent'anni di studi non sarei mai arrivato a scoprire l'insufficienza venosa cronica cerebrospinale. Per la prima volta la ricerca sulla sclerosi multipla si spostava fuori dal cranio, nei vasi del collo e del torace».
Che cosa fa la Ccsvi?
«Tre cose. Non consente una buona ossigenazione del tessuto cerebrale, ciò che può danneggiare cellule e nervi. Determina microsanguinamenti e depositi di ferro all'interno delle vene encefaliche, con conseguente produzione di radicali liberi. Aumenta l'infiammazione e il richiamo delle cellule immunitarie. Tutte e tre le cose aggravano in modo considerevole la sintomatologia della Sm».
Curando la Ccsvi, che cosa accade nei malati di sclerosi multipla?
«La Sm ha dieci gradi di gravità, che vanno da un'apparente normalità fino allo stato vegetativo. Non posso dire di far camminare i soggetti che sono già da anni in carrozzella, ma sicuramente rimuovendo la Ccsvi scompare il sintomo peggiore, che è l'affaticamento cronico, una spossatezza così sfibrante da rendere impossibile qualsiasi attività riabilitativa.
Inoltre si rafforza il controllo degli sfinteri. Per un disabile non farsi la pipì addosso può essere più importante dello stare in piedi. Torna l'interesse per la vita e per i rapporti sociali».
Come avviene l'operazione?
«Senza bisturi. È un intervento endovascolare. Dall'inguine s'introduce un catetere sottile nella vena femorale e si naviga sotto guida radiologica fino all'azygos, un vaso a forma di bastone da passeggio, che è attaccato alla colonna vertebrale e sta dietro il cuore, a cui porta il sangue proveniente dal midollo spinale. Il catetere a palloncino viene gonfiato per rimuovere l'ostruzione. Lo stesso si fa sulle due vene giugulari. È infatti in queste tre sedi che alcune sottili membrane, dovute probabilmente a malformazioni congenite, ostacolano il flusso del sangue. Purtroppo nella metà dei casi le membrane tendono a riposizionarsi dopo circa otto mesi e occorre intervenire di nuovo. In 30 soggetti su 100 questo secondo ritocco è definitivo».
Perch´ non rimuovete le membrane una volta per tutte?
«Servirebbe un apposito strumento chirurgico che però non viene costruito perch´ nessuna casa produttrice allestisce una catena di montaggio in mancanza di uno studio randomizzato».
Vale a dire?
«Un test doppio cieco, cioè una sperimentazione clinica nella quale n´ gli esaminatori n´ i pazienti conoscono quali di quest'ultimi sono stati assoggettati al trattamento. Sta per partire. Sarà uno studio non profit che coinvolgerà 700 pazienti in una quindicina di ospedali italiani».
So che s'è candidata a parteciparvi anche Nicoletta Mantovani, la vedova di Luciano Pavarotti, alla quale la Sm fu diagnosticata a Los Angeles, sei mesi dopo essere diventata la compagna del celebre tenore.
«Avrebbe avuto diritto all'ultimo posto nello studio che ho condotto su 65 pazienti, ma non voleva dare l'impressione d'essere una privilegiata. Era la madrina dell'Aism, l'Associazione italiana sclerosi multipla. Ne è uscita per protesta contro l'atteggiamento di chiusura nei confronti delle nostre ricerche».
Perch´ per due volte l'Aism s'è rifiutata di finanziare gli studi sulla Ccsvi e nel proprio sito scrive: «Evitiamo di creare un nuovo caso Di Bella»?
«Mi è stato opposto un no economico e scientifico. Non conta che in India, Polonia, Kuwait, Giordania, Serbia, Slovenia, Bulgaria, Costarica e in altri Paesi la documentazione scientifica che ho prodotto sia stata ritenuta più che sufficiente per applicare la metodica in 40 ospedali».
Però il dottor Mark Freedman, direttore della Multiple sclerosis research unit dell'ospedale di Ottawa, ha dichiarato: «Sento tutti i giorni storie di complicazioni derivanti dal trattamento all'estero». E il suo collega David Spence ha definito robbery, rapina, far spendere soldi ai malati per sottoporli alla cura Zamboni: «È roba da cialtroni, da ciarlatani della medicina. Nessuno è ancora in grado di dire se funziona».
«Se avessi scoperto una cretinata, non si darebbero tanto da fare per osteggiarla, le pare? Il Canada è il Paese al mondo dove la Sm colpisce di più, non c'è famiglia che non abbia un parente o un amico colpito dalla sclerosi multipla. E Freedman è il neurologo più quotato nella lotta alla Sm in Canada. Credo d'aver detto tutto».
Come si legge in Sogni coraggiosi, «ci sono quelli che vivono con la sclerosi multipla e quelli che vivono della sclerosi multipla».
«È una malattia curata con circa 40 farmaci prodotti da una decina di multinazionali, ma negli ultimi stadi le medicine diventano inutili. Un paziente in terapia in Italia costa al Servizio sanitario nazionale dai 22.000 ai 25.000 euro l'anno. Un esempio: per i 500 vicentini affetti da Sm curati all'ospedale San Bortolo si spendono 11 milioni di euro. Ci aggiunga il business collegato alla disabilità: carrozzine, protesi, ausili di sostegno, pannoloni».
Della sua disabilità quando colse i primi indizi?
«All'inizio degli anni Novanta. Finiti gli interventi chirurgici mi sentivo le mani stanche, pesanti. Prima di allora potevo operare anche per 12 ore di fila senza problemi. Poi nel 1994 un piede cominciò a perdere colpi. Per qualche anno ho usato soltanto la mano destra. Nel 1998 ho dovuto deporre il bisturi per sempre. Ora insegno ai medici che frequentano la scuola di specializzazione in chirurgia generale».
Che altre attività le sono precluse?
«La Mmn conduce a una disabilità motoria progressiva. Ogni gesto richiede più pazienza, più fatica. Ho imparato a mangiare con la mano sinistra e a farmi tagliare da altri la bistecca nel piatto. C'impiego almeno mezz'ora a vestirmi, anzich´ due minuti. Non mi viene più bene il nodo della cravatta». (Ride).
Quando incontro persone come lei, mi torna sempre in mente una frase. È di un pittore ottocentesco, Ugo Bernasconi: «Meglio ci guarisce il medico che ci fa vedere anche la sua piaga».
«È vero. I miei pazienti, pur vedendomi malato, vogliono la certezza che in sala operatoria ci sia anch'io. Senza mani, ma con la testa. Sapere che ho un problema più grave del loro gli infonde molta forza».
Come spiegò a sua figlia che i genitori erano stati colpiti da gravi patologie?
«A 15 anni venne con me a un congresso medico in Polonia. Durante il viaggio in treno le raccontai per filo e per segno di che malattie soffrivano mamma e papà e quali potevano essere gli esiti. Alla fine la vidi molto più sicura di s´. A Varsavia ci regalammo una serata di cose proibite: sigarette, birra e danze sul tavolo di un taverna. È stata l'ultima volta che ho ballato».

(573. Continua)

stefano.lorenzetto@ilgiornale.it

La versione integrale di questo articolo è presente sul sito http://www.ilgiornale.it/

11 dicembre 2011

Metodo Zamboni. Il PD frena e spalleggia l'AISM?

«Prima di finanziare uno studio epidemiologico sul metodo Zamboni sarebbe meglio attendere gli esiti dello studio Cosmo che si conosceranno entro il 2012». Suona più o meno così l´interrogazione che il consigliere regionale del Pd, Antonio Solinas ha presentato ieri mattina all´assessore regionale alla Sanità, Simona De Francisci.[...] FONTE La Nuova Sardegna

Oggi sulla Nuova Sardegna leggiamo "Metodo Zamboni. Il PD frena" Questo improvviso cambio di rotta del più grande partito dell'opposizione merita una seria presa di distanza da parte della dirigenza regionale e nazionale tutta. Se così non fosse, Isola Attiva onlus insieme alle associazioni metteranno in campo tutte le iniziative necessarie per mobilitare i propri iscritti e simpatizzanti contro questo connubio, che vede da un parte la signora Manconi in qualità di rappresentante regionale dell'AISM schierarsi duramente contro la sperimentazione, e dell'altra il consigliere Regionale Antonio Solinas del PD, il quale, lo ricordiamo, in un incontro svoltosi l'anno scorso in Regione garantiva il massimo supporto alla nostra causa.

VERGOGNA!

Isola Attiva Onlus

11 ottobre 2011

La sclerosi multipla... la storia inizia cosi'...


LA STORIA INIZIA COSI'

IN PRINCIPIO LA SCLEROSI MULTIPLA ERA SOLAMENTE UNA MALATTIA NEUROLOGICA.

La sclerosi multipla (SM) è sempre stata una delle più comuni malattie che colpiscono il sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale), ed è una patologia infiammatoria demielinizzante. La mielina è una sostanza composta da acidi grassi che riveste i nervi, similmente a quanto avviene nel rivestimento dei fili elettrici, e questa sostanza consente la trasmissione rapida e coordinata degli impulsi. Sono la velocità e l'efficienza con le quali questi impulsi nervosi sono condotti che consentono l'esecuzione di movimenti armonici, rapidi e coordinati con poco sforzo conscio.

***

DIVERSI ANNI FA, IL PROFESSOR ZAMBONI PAOLO, ESAMINANDO A FONDO SUA MOGLIE  anche lei con Sclerosi Multipla, E' VENUTO A CONOSCENZA DI UNA MALFORMAZIONI ALLE VENE rappresentata da restringimenti multipli alle principali vene:

  • giugulari interne,
  • vertebrali,
  • lombari,
  • azygos,
  • emiazygos ,
  • iliache
  • che portano il sangue dal cervello verso il cuore.

QUESTA PATOLOGIA E' STATA DENOMINATA CCSVI - In breve sarebbe una insufficienza venosa - cronica - cerebrospinale che consiste in una malattia emodinamica in cui le vene cervicali e toraciche rimuovono poco efficacemente il sangue dal cervello e in generale dal sistema nervoso centrale (SNC) (insufficienza).

Queste malformazioni congenite assumono la forma di:
  • Annulus o tessuto fibrotico
  • Stenosi presenza di significative stenosi circolari della parete venosa;
  • Setti endoluminali e ostruzioni membranose
  • valvole anomale e/o invertite: valvole anomale che danno origine a significativi ostacoli del flusso;
  • Ipoplasia: lunghi segmenti venosi sottosviluppati e di calibro insignificante;
  • Torsione: presenza di severe stenosi in conseguenza di un segmento venoso attorcigliato attorno se stesso;
  • Ostruzioni membranose: presenza di una membrana anomala che occlude quasi completamente una vena;
  • Agenesia: completa assenza anatomica di una vena.
E lo scarso drenaggio sanguigno causato dalla CCSVI mediante l’apertura di circoli collaterali che tentano di by-passare le vene ostruite riducendo la resistenza al drenaggio, evitando l’ipertensione intracranica e tuttavia, nonostante questo meccanismo compensatorio, il tempo di deflusso del sangue in un paziente affetto da CCSVI resta maggiore rispetto al normale e INFLUISCE sul sistema nervoso centrale delle persone malate di patologie neurologiche nonche' anche la sclerosi multipla.


Ci chiediamo... se vi e' un problema operabile in day hospital con trattamento tramite la PTA (angioplastica dilatativa), che consiste in un intervento nel praticare una puntura endovenosa attraverso la quale viene fatto navigare un catetere guidato da un radiologo, perche' non darci la possibilita' di migliorare la nostra qualita' della vita?. Quando si raggiungono le vene bloccate queste vengono dilatate gonfiando un palloncino posto sul cateterino. L'intervento si svolge nel territorio delle vene anziché in quello delle arterie come normalmente avviene per le tradizionali angioplastiche. Sotto controllo angiografico standard, i radiologi interventisti rimuovono il blocco delle vene tramite un palloncino.
Non c'e' un diritto che ci tutela ?
Articolo 32
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

E LA LEGGE NON PUO' NON RISPETTARE LA MANCATA CURA DI UNA PERSONA CON UN SERIO PROBLEMA CIRCOLATORIO.

by SAM

Consigliamo di leggere il post dal titolo Ferrara, prima sperimentazione al mondo per curare la Sclerosi Multipla da Altro Giornale

Per approfondire leggi anche i seguenti post:

18 maggio 2011

SM e CCSVI, ecco i motivi della nostra protesta! Roma, 31 Maggio 2011

In queste ore ci è giunto un appello che non esitiamo a pubblicare. Gli ammalati di Sclerosi Multipla e CCSVI sono stanchi. Sono stanchi di essere presi in giro, in primis da quelle persone o istituzioni che invece dovrebbero tutelarli. Una situazione inammissibile, che ha portato tanta gente a dire basta e a mobilitarsi, scendendo in Piazza. Lo faranno in tanti, Martedì 31 Maggio 2011 a Roma, per chiedere risposte chiare a chi di dovere.
Siamo con Voi e rimaniamo a vostra più completa disposizione.
Non mollate!
Grazie Stefania!

(La Sclerosi Multipla si può fermare con un piccolo intervento, informati ccsvi-sm.org)

Caro mondo di mondo questo messaggio è per voi !!….c'è un mondo parallelo al vostro: chiamato SCLEROSI MULTIPLA. . . NOI MALATI ….Viviamo INSIEME A VOI. . . c'è chi sta bene e chi NO....c'è chi cammina e chi non riesce neanche a respirare . . . .
Siamo stanchi.. vedendo che il nostro URLO non viene ascoltato dalle Istituzioni . Abbiamo deciso di chiedere il vostro AIUTO anche se, da diversi mesi avete contribuito anche voi alla diffusione di notizie e informazioni condividendo tutto ciò che veniva pubblicato mettendo a conoscenza tanti malati e non, della scoperta del PROF.ZAMBONI la CCSVI nella SM  (La CCSVI consiste nel restringimento di alcune vene del collo e del torace che hanno la funzione di drenare il sangue dal cervello al cuore.Questa malattia si associa altamente con la sclerosi multipla e in Italia si sta avviando uno studio per valutare se aprendo queste vene il decorso della sclerosi multipla cambia. Da uno studio pilota compiuto fra il 2007 e il 2009, i cui esiti vengono aggiornati tutt'ora, si è visto che gran parte dei pazienti trattati ha avuto un beneficio nella qualità della vita e nella riduzione ) ..chiediamo solo di fare delle fotocopie di questo messaggio e lasciarle dove volete,nel vostro condominio al ristorante al bar in ufficio dalla fioraia in palestra a scuola sopra le panchine dei giardinetti nella buca dei vicini in qualsiasi posto riterrete opportuno. Tutti devono sapere che c'è una speranza ... Le nostre Istituzioni devono permettere a tutti i malati di SM di fare tramite il SSN  I malati di sclerosi multipla non possono e non vogliono aspettare!

Ormai da mesi in Italia è NON possibile effettuare QUASI PIU' la diagnosi Eco-Color-Doppler per la CCSVI E  LA PTA E' FERMA, via SSN in pochi Ospedali pubblici e a pagamento presso alcuni centri privati PERCHE' IL MINISTRO FAZIO ha :

  • il 27 ottobre 2010 il Ministero ha inviato una nota alle Regioni con la quale consentiva, sotto la responsabilità del medico, di erogare le prestazioni per diagnosticare e correggere le anomalie della CCSVI;
  • il 4 marzo 2011 lo stesso  Ministero della Salute ha inoltrato una circolare alle Regioni, con la quale esprime un nuovo parere del Consiglio Superiore di Sanità, questa volta molto restrittivo, riguardo alla diagnosi e alla cura della CCSVI, sia in ambito pubblico che privato, riportando di fatto la situazione al tempo dei viaggi della speranza  all'estero;
  • a seguito della suddetta circolare il 4 aprile 2011 la SIAPAV, Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare, ha preso autorevolmente posizione di dissenso  riguardo alla circolare del 4 marzo, con una lettera aperta al Ministro;
  • che i diretti interessati in quanto malati di sclerosi multipla, loro familiari e conoscenti, sottoscrivono in pieno il contenuto della lettera indirizzata dalla SIAPAV  al Consiglio Superiore di Sanità;
  • che noi malati di sclerosi multipla non possosiamo e non vogliamo più aspettare;
  • che chiediamo di ripristinare la posizione esplicitata nella nota del Ministero agli Assessori Regionali alla Sanità del 27 ottobre 2010 che consentiva, sotto la responsabilità del medico, di erogare le prestazioni per diagnosticare e correggere le anomalie
  • che vogliamo anche ribadire, in accordo con quanto espresso dalla Società di Angiologia e Patologia Vascolare e più volte richiesto dall'Associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla,  che tale posizione sia integrata dall’individuazione da parte di Ministero e Regioni e nell’ambito della sanità pubblica di strutture idonee a soddisfare le esigenze diagnostiche e terapeutiche dei pazienti, anche al di fuori di studi randomizzati.
E PER QUESTO SCENDIAMO IN CAMPO...
TUTTI A ROMA A MANIFESTARE PER UN NOSTRO DIRITTO
IL DIRITTO DI CURA, ART.32, CHIDENDO:
  1. È la Commissione al corrente dello studio del prof. Zamboni?
  2. Nell’ambito del Settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, soltanto due progetti sono stati finanziati per circa 6 milioni di euro. Può la Commissione dire se il progetto Brave Dreams potrebbe essere ammissibile?
  3. Può la Commissione elencare tutti i centri italiani dove si svolge la sperimentazione della cura con fondi europei, pubblici o privati dato che il ministero italiano non è stato in grado di rispondere su questo?
  4. ECD SUBITO IN OGNI OSPEDALE QUALIFICATO
  5. PTA SUBITO IN OGNI OSPEDALE QUALIFICATO

Stefania Ajò M.

19 gennaio 2011

Sclerosi Multipla: Al via la sperimentazione del Professor Zamboni

Nell’azienda ospedaliera universitaria Sant’Anna, in cui il dottor Paolo Zamboni dirige il centro di malattie vascolari è finalmente giunta l’approvazione del comitato etico che dà il via alla sperimentazione del protocollo da lui creato, dopo mesi e mesi di battaglie e di appelli, anche da parte di personaggi famosi come Nicoletta Mantovani.
Ricordiamo che il dottor Zamboni, assieme al neurologo Fabrizio Salvi, ha dimostrato una correlazione effettiva tra sclerosi multipla e CCSVI, una malattia che causa un’occlusione delle vene che portano il sangue al cervello che appunto ha come risultato la malattia neurodegenerativa in questione.
Dopo varie interrogazioni parlamentari e temporeggiamenti da parte del ministro alla salute Fazio, ora sembra che si intraveda uno spiraglio per i malati che hanno chiesto di poter essere curati dal dottor Zamboni durante la sperimentazione della cura.
Così il dottore ha dichiarato: “Lo scoglio era il via libera del comitato etico: ora è stato superato. Decisione fondamentale perché permette di avviare una sperimentazione in cui il paziente è protetto. Ora sto aspettando solo che la regione Emilia Romagna faccia il suo comunicato”.
Quindi finalmente 500 pazienti potranno prendere parte al programma di cure sperimentali, nella speranza che altri centri aderiranno alla sperimentazione su tutto il territorio italiano.
Vi saranno due fasi: la prima consisterà in un accertamento di tipo diagnostico e la seconda invece sarà la verifica dell’esito della terapia dell’intervento di liberazione di alcune vene del collo e del torace.
Zamboni però specifica che i fattori della sclerosi multipla sono molteplici e che quindi il suo metodo non potrà essere d’aiuto a tutti i malati e che per poter migliorare il protocollo ci vorranno ancora una decina d’anni.
Però per adesso siamo al primo passo e molte persone finalmente avranno la concreta speranza di una guarigione.
Una buona notizia che è arrivata alla fine del 2010, dando così un ottimo inizio al 2011 a tutti i malati.

di Elena Botta
Fonte http://www.stetoscopio.net/

10 ottobre 2010

Una mela per la vita, in tremila piazze d'Italia la raccolta fondi per la ricerca sulla sclerosi multipla

Cari amici, quest'oggi il Blog torna ad occuparsi della Sclerosi Multipla. Lo fa ricordandovi che da ieri fino a tutt'oggi (9 e 10 ottobre) in 3.000 piazze italiane l'AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) organizza la consueta manifestazione di solidarietà “Una Mela per la Vita“ . Saranno distribuite oltre 300.000 confezioni di mele (delle varietà Golden, Red Delicious e Granny Smith) per un totale di quasi 4 milioni di frutti (6.000 quintali di prodotto). Aderendo a "Una Mela per la Vita" aiuterete la ricerca su questa terribile malattia che colpisce solo in Italia circa 60.000 persone. Visto anche il grande interesse che ha suscitato in voi il post relativo alla nuova terapia del Professor Zamboni, quest'oggi vi propongo il video di un dibattito andato in onda recentemente su Radio Radicale.

Cura CCSVI e sue implicazioni con la Sclerosi Multipla
Partecipano: Marco Cappato (Segretario Ass. Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica) Paolo Zamboni (Direttore Centro Malattie Vascolari Università di Ferrara) Marco Salvetti (Professore associato di neurologia Ospedale S. Andrea) Gilberto Corbellini (Copresidente Ass. Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica) Maria Antonietta Farina Coscioni (Copresidente Ass. Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica) Valentina Piattelli (Presidente Ass. Radicale Andrea Tamburini di Firenze) e Adele La Pertosa (Giornalista Ansa Salute)


un saluto da Ray

07 ottobre 2010

La rivoluzionaria terapia del Professor Zamboni ridà la speranza agli ammalati di Sclerosi Multipla


Cari amici, oggi parliamo di Sclerosi Multipla chiamata anche sclerosi a placche, una malattia infiammatoria cronica demielinizzante a patogenesi autoimmune che colpisce il sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale). Sono circa tre milioni le persone nel mondo che si ammalano di Sclerosi Multipla. In Europa ci sono circa mezzo milione, mentre in Italia abbiamo circa 60.000 casi.  Sottolineo che la Regione italiana più colpita è la Sardegna. Questa malattia si presenta tra un'età compresa tra i 14 e i 40 anni (con un picco verso i 30 anni), mentre risulta meno frequente sopra i 50 anni. Della Sclerosi Multipla sappiamo inoltre che colpisce maggiormente le donne, con una frequenza di 2:1 rispetto agli uomini.

In questi giorni tutti gli ammalati di Sclerosi, grazie anche ai due servizi andati in onda recentemente nella trasmissione di Italia 1 Le Iene (sotto i link dei video), stanno seguendo con il cuore in gola gli sviluppi della scoperta del medico ferrarese Dottor Zamboni. Zamboni è convinto della possibile correlazione tra la sclerosi e una nuova patologia venosa chiamata CCSVI (insufficienza venosa cronica cerebrospinale). Sottolineo il fatto che in Italia questa scoperta non viene ancora annoverata tra le malattie riconosciute dal Sistema Sanitario Nazionale, dunque non solo non bisogna avere fretta per poter cantare vittoria, ma soprattutto, sta portando tantissime persone ammalate di sclerosi a recarsi all'estero (maggiormente Bulgaria e Romania) per potersi operare.


Il Dottor Zamboni attribuisce alla Sclerosi Multipla un’origine di natura cardiovascolare e non neurologica (cosi i medici l'hanno sempre classificata). Secondo il Professore questa viene provocata dall’ostruzione di alcune vene che portano il sangue dal cervello al cuore. Sarebbe proprio il ristagno del flusso sanguigno, a causare la patologia della sclerosi, generata da una malformazione genetica delle vene, guaribile attraverso un semplice intervento di “stappamento” di quelle mal funzionanti. E' proprio questa secondo il Dottor Zamboni, la soluzione per questa patologia, e secondo lui, la cosa sarebbe talmente semplice come stappare un lavandino in casa.

Per chi volesse saperne di più consiglio la visione di questi due servizi andati in onda nella trasmissione Le Iene: 

Le Iene, Video Mediaset - La scoperta del Prof. Zamboni (min. 12:03)

Le Iene, Video Mediaset - La tecnica del Prof. Zamboni, la CCSVI e il Ministro Fazio (min. 12:02)

Mi auguro per davvero che questa cura del Professor Zamboni possa, nel più breve tempo possibile, aiutare tutte le persone che soffrono di questa terribile malattia.

Per approfondire:
AISM
Sclerosi Multipla (Wikipedia)

Immagine Post da amik.it