18 ottobre 2012

Sclerosi: Brave Dreams prosegue, no stop a "metodo Zamboni"

Nessuno stop per ''Brave Dreams'', lo studio clinico promosso dall'Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara e guidato dal professor Zamboni che valuta efficacia e sicurezza dell'intervento di disostruzione delle vene extracraniche nei pazienti con Sclerosi Multipla (Sm) e diagnosi di ''Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale'' (Ccsvi). E' questa la posizione assunta dal Comitato guida di ''Brave Dreams'' alla luce dei risultati dello studio Cosmo, promosso dall'Aism, che boccia la tesi del medico ferrarese sulla correlazione tra Sm e Ccsvi.
''Il comitato - si legge sul sito web dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara - ha valutato se le motivazioni scientifiche ed etiche, che hanno portato all'avvio dello studio siano tuttora presenti, alla luce delle nuove informazioni scientifiche. Il comitato ed il promotore dello studio non ritengono di dovere interrompere il reclutamento dei pazienti per lo studio Brave Dreams''.
Le ''incertezze'' sul ruolo della Ccsvi nella sclerosi multipla, precisa il comitato, sono ''tutt'altro che risolte'': ''c'e' ancora disomogeneita' nei diversi studi''. ''In una recente revisione di letteratura di 15 studi pubblicati - si legge nella nota -, 9 hanno riportato una maggior frequenza di Ccsvi in pazienti con Sm rispetto ad altri pazienti o a persone sane, mentre 6 studi non hanno trovato differenze''. Sara' in ogni caso chiesto al Comitato indipendente per il monitoraggio dei dati un parere sull'opportunita' di proseguire lo studio.
Il comitato guida di Brave Dreams ha inoltre deciso di attivarsi per verificare quale sia la frequenza di utilizzo degli interventi di angioplastica nei pazienti con Sm. ''Le informazioni preliminari sulla tuttora pressante richiesta di prestazioni sul versante Ccsvi da parte dei pazienti - conclude - supportano un forte razionale di salute pubblica a cui Brave Dreams puo' fornire risposte''.(ANSA).

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