Nessuno stop per ''Brave Dreams'', lo
studio clinico promosso dall'Azienda ospedaliero-universitaria
di Ferrara e guidato dal professor Zamboni che valuta efficacia
e sicurezza dell'intervento di disostruzione delle vene
extracraniche nei pazienti con Sclerosi Multipla (Sm) e diagnosi
di ''Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale'' (Ccsvi). E'
questa la posizione assunta dal Comitato guida di ''Brave
Dreams'' alla luce dei risultati dello studio Cosmo, promosso
dall'Aism, che boccia la tesi del medico ferrarese sulla
correlazione tra Sm e Ccsvi.
''Il comitato - si legge sul sito web dell'Azienda
ospedaliero-universitaria di Ferrara - ha valutato se le
motivazioni scientifiche ed etiche, che hanno portato all'avvio
dello studio siano tuttora presenti, alla luce delle nuove
informazioni scientifiche. Il comitato ed il promotore dello
studio non ritengono di dovere interrompere il reclutamento dei
pazienti per lo studio Brave Dreams''.
Le ''incertezze'' sul ruolo della Ccsvi nella sclerosi
multipla, precisa il comitato, sono ''tutt'altro che risolte'':
''c'e' ancora disomogeneita' nei diversi studi''. ''In una
recente revisione di letteratura di 15 studi pubblicati - si
legge nella nota -, 9 hanno riportato una maggior frequenza di
Ccsvi in pazienti con Sm rispetto ad altri pazienti o a persone
sane, mentre 6 studi non hanno trovato differenze''. Sara' in
ogni caso chiesto al Comitato indipendente per il monitoraggio
dei dati un parere sull'opportunita' di proseguire lo studio.
Il comitato guida di Brave Dreams ha inoltre deciso di
attivarsi per verificare quale sia la frequenza di utilizzo
degli interventi di angioplastica nei pazienti con Sm. ''Le
informazioni preliminari sulla tuttora pressante richiesta di
prestazioni sul versante Ccsvi da parte dei pazienti - conclude
- supportano un forte razionale di salute pubblica a cui Brave
Dreams puo' fornire risposte''.(ANSA).
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