In molti sostengono che per “l’acqua”, probabilmente, si combatteranno il prossime guerre. Se un disgraziato giorno davvero dovesse essere così, uno scenario di guerra potenzialmente dirompente si presenterebbe tra i paesi a monte e a valle del fiume Nilo. Lo sfruttamento delle sue acque, già da adesso, sta causando non pochi attriti tra i paesi che ne condividono il suo ampio bacino. In particolare, i sette paesi che sono a monte del fiume ossia Etiopia, Uganda, Kenya, Tanzania, Burundi, Ruanda e Repubblica Democratica del Congo si dicono ormai pronti a creare un “Accordo quadro” di cooperazione, a cui però si stanno opponendo strenuamente i due paesi a valle, ovvero l’Egitto e il Sudan. Infatti, sia il governo egiziano sia quello sudanese temono che uno sfruttamento intensivo delle risorse idriche a monte possa ridurre drasticamente le disponibilità idriche a valle – e il loro conseguente sfruttamento – per i due paesi. Per ora il contrasto è ancora latente a livello politico ma non pochi osservatori internazionali temono che davanti ad un’ulteriore escalation si possa scatenare, prima o poi, una guerra tra poveri che però, come spesso capita, risultano armati fino ai denti proprio dai paesi occidentali oltre – ovviamente – alla solita Russia e Cina.
Fonte Giornalettismo
---
2 commenti:
Già, è un bel casino, la crescita di certe nazioni considerate per anni del terzo mondo ora si fa sentire e chiedono la loro fetta.
La cosa che mi colpisce è che noi italiani col Frattini a capo della banda, esportiamo cose come le dighe che da noi nessuno vuole più.
Cerca il sito STOP GIBE III
grazie per la segnalazione dan
Posta un commento