18 maggio 2012

"I malati che non esistono" sono 4mila gli italiani affetti da Sensibilità Chimica Multipla (MCS)

Li chiamano "i malati che non esistono": sono i 4mila italiani affetti da Sensibilità Chimica Multipla (MCS), una sindrome immuno-tossica infiammatoria per la quale si perde in modo irreversibile la capacità di tollerare gli agenti chimici. E' una sindrome multisistemica di intolleranza ambientale che causa patologie disabilitanti che interessano vari sistemi fisiologici: sistema renale; gli apparati respiratorio, cardiocircolatorio, digerente, tegumentario; sistema neurologico; sistema muscolo-scheletrico ed endocrino-immunitario.
I sintomi si verificano in risposta all'esposizione a molti composti chimicamente indipendenti e presenti nell'ambiente in quantità anche di molto inferiori a quelle generalmente tollerate dalla popolazione.
La MCS (acronimo di Multiple Chemical Sensitivity) comporta uno stato di infiammazione cronica che induce lo sviluppo con alta incidenza di forme tumorali e leucemiche: il corpo "cede" a questo quotidiano bombardamento chimico e non tollera più qualsiasi piccola traccia di sostanze chimiche di sintesi nell'ambiente, come insetticidi, pesticidi, disinfettanti, detersivi, profumi, deodoranti personali o per la casa, vernici, solventi, colle e prodotti catramosi, preservanti del legno (ad esempio l'antitarlo), materiali dell'edilizia, carta stampata, inchiostri, scarichi delle auto, fumi di stufe, camini, barbecue, prodotti plastici, farmaci, anestetici, formaldeide nel mobilio, tessuti e stoffe soprattutto nuove, tutto ciò che è di derivazione petrolchimica.
Si tratta di una malattia molto grave, alla quale in Italia da quasi dieci anni viene negato il riconoscimento nel Registro delle Malattie Rare nonostante il fatto che, dopo le prime diagnosi italiane risalenti al 1994 (Prof. Magnavita di Roma), da almeno quindici anni la MCS sia studiata nelle Università (Corsi di Immunologia, Chimica Industriale, etc.) quale sindrome fisica-organica.
Le richieste ufficiali di riconoscimento della malattia risalgono al 1994 (sic !) come singoli malati ed al 1996 come associazioni.
La MCS è stata invece riconosciuta dall'OMS e in paesi come Stati Uniti,Giappone, Canada e Germania; in altri Paesi, pur mancando il riconoscimento, non vi è una situazione così grave quanto in Italia dove l'abbandono del SSN abbandona totalmente i malati.
Il malato di una malattia rara ha tutti i diritti di un malato di una malattia di larga diffusione ma in Italia si nota un deficit non solo sanitario ma di natura democratica in quanto si va a ledere o non riconoscere i diritti fondamentali di un cittadino. Tutto ciò è semplicemente vergognoso se si considera l'attenzione invece dedicata alla cosiddetta "LUDOPATIA". Su questo tema , e non sulla M.C.S è infatti attualmente in discussione da parte della XII Commissione permanente Igiene e Sanità di Palazzo Madama il disegno di legge presentato dalla senatrice del PD Emanuela Baio, proponente "misure a sostegno di interventi CONTRO LE DIPENDENZE COMPORTAMENTALI E IL GIOCO PATOLOGICO".
Che vengano messe in discussione con la massima urgenza le sei proposte di legge d'iniziativa di parlamentari della Camera (N. 1621 il 5 agosto 2008, N. 1654 del 18 settembre 2008, N. 1667 del 18 settembre 2008, N. 2287 del 12 marzo 2009) e del Senato (N. S.1019 del 17 settembre 2008, N. 1165 del 28 ottobre 2008) per il riconoscimento della MCS come malattia sociale, utilizzando il Consenso Internazionale del 1999 come parametro per le diagnosi, come avviene in tutto il mondo.
Per queste persone considerate "sane" e abili al lavoro ma disabili nella vita, che hanno perso il lavoro, che non hanno ricerca ne' cura per la loro malattia, che impiegano anni per la diagnosi perche' ci sono pochissimi centri e medici che se ne occupano, perche' il personale sanitario su scala nazionale non viene informato dell' esistenza della loro malattia, che si ritrovano isolati dal mondo esterno, perdendo tutto.
Diffondiamo, facciamoci sentire in ogni sede e firmiamo su

Nessun commento: