19 maggio 2016

Referendum Sociali: La democrazia è nelle nostre mani

E' passato più un mese dal Referendum che non ha raggiunto l'oramai famoso quorum (si votava per l'abrogazione della norma che estende la durata delle concessioni per estrarre idrocarburi in zone di mare (entro 12 miglia nautiche dalla costa) sino all'esaurimento della vita utile dei rispettivi giacimenti) e l'attenzione dei cittadini si sposta sui nuovi Referendum Sociali che tentano in qualche modo di bloccare l'avanzata liberista/privatista/capitalista in cui versa il nostro paese, che mercifica in nome del Dio Denaro qualsiasi risorsa pubblica, alla faccia dell'ambiente, della salute ed ogni diritto umano precedentemente acquisito (pensiamo ad esempio a un bene fondamentale per ogni uomo come l'acqua).
E' questo l'obiettivo che si pongono il Forum Italiano per i Movimenti per l'Acqua e il Comitato Si Blocca Inceneritori che, insieme ad altre associazioni, comitati e sindacati, insieme, lanciano una nuova sfida proponendo 6 nuovi quesiti referendum che hanno una forte identità sociale. 

Scuola, trivelle, inceneritori e naturalmente l'acqua sono questi i temi importanti di questa nuova corsa referendaria. 
Anche questa volta sarà una corsa ad ostacoli in quanto i quesiti citati avranno sicuramente l'opposizione della maggior parte dell'informazione e naturalmente della politica, di governo ma anche di gran parte dell'opposizione nel parlamento. 
Le associazioni e i comitati interessati, grazie a molti volontari, stanno in queste settimane compiendo lo sforzo maggiore; tentare di raccogliere le firme necessarie (lo ricordiamo servono 500mila firme per ciascun quesito referendario) per far si che tutti gli italiani possano votarli nella primavera 2017. Al riguardo, in tutte le città e in tante piazze, stanno sorgendo dei banchetti informativi per sensibilizzare alla raccolta delle firme necessarie. Firme che a l'onor del vero si potranno anche raccogliere recandosi in tutti i comuni italiani.
Pubblico sotto, per darvi maggiori dettagli, il comunicato stampa pubblicato il 13 maggio sul sito referendumsociali.it. Sempre sul sito potrete raccogliere tutti le informazioni utili sui nuovi referendum e scaricare le locandine da divulgare come meglio credete.

Raimondo - Niente Barriere


In tutta Italia parte la stagione dei "Referendum Sociali"
con la raccolta firme in tante Piazze.
Scopri quella più vicina a te cliccando su questo link
 
http://www.referendumsociali.info/mappa-banchetti/

Due giorni di raccolta firma a sostegno dei "referendum sociali" su scuola, trivelle e inceneritori e per una petizione a difesa dell'acqua come bene pubblico: domani 14 maggio e domenica, 15 maggio, sindacati e comitati allestiranno "mille banchetti in tutta italia" per il "Firma Day", una mobilitazione generale che abbraccerà anche il movimento europeo Nuit Debout.
L'obiettivo è sensibilizzare i cittadini e avvicinarsi alle 500mila sottoscrizioni necessarie per ciascuno dei sei quesiti referendari proposti.
"Adesso siamo a quota 170mila per ciascuno dei sei quesiti referendari, un buon risultato che vogliamo migliorare questo weekend" ha affermato Pietro Bernocchi, portavoce dei Cobas, alla conferenza stampa di presentazione avvenuta oggi a Roma.
"L'iniziativa - ha spiegato Bernocchi - è nata perché vogliamo dimostrare che in Italia le cose possono cambiare grazie ai movimenti sociali. Quando un governo è sordo, il referendum diventa importante. Questi quesiti mettono in discussione tutta la piattaforma liberista e non ci saranno problemi di quorum".
I referendum sociali, ha aggiunto Danilo Lampis dell'Uds, "sono una riscossa democratica". "Non sono contro qualcuno - precisato Raffaele Salomone Megna della Gilda - ma per proseguire un diverso modello sociale, che è quello della nostra Costituzione" e, come ha sottolineato Stefano D'Errico, Unicobas "dobbiamo contrastare il linguaggio di una politica spettacolo che si basa su slogan ad effetto e demagogici, come quello che il privato gestisce meglio i servizi del pubblico".
"Crediamo che la legge 107, la "cattiva scuola" di Renzi, non sia una legge emandabile, ma abbiamo individuato 4 quesiti di cui intendiamo chiedere l'abrogazione" ha spiegato Marina Boscaino, Lip Scuola. In particolare, i quesiti chiedono di abrogare le norme della riforma della scuola che riguardano il "potere discrezionale del dirigente scolastico di scegliere e confermare i docenti e di scegliere chi tra loro premiare economicamente per il "merito"; l'obbligo di almeno 200-400 ore di altrernanza scuola-lavoro negli istituti secondari di secondo grado e lo school bonus.
Sul versante ambientale, un quesito referendario mira a bloccare il piano per nuovi e vecchi inceneritori: "Lo smaltimento dei rifiuti è l'emergenza italiana - attacca Massimo Piras, del Comitato Si Blocca Inceneritori - e il piano nazionale allo studio del governo prevede di costruirne altri 15 sul territorio. Si tratta di un business da 4 miliardi e mezzo di euro, favorito da un provvedimento puramente lobbistico. Con il nostro quesito puntiamo a bloccare il piano di nuove costruzioni e soprattutto cancellare la classificazione degli inceneritori come infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale".
Altro obiettivo, lo stop a nuovi progetti di perforazione ed estrazione di idrocarburi in Italia: "Oltre il 32% degli aventi diritto ha votato al referendum del 17 Aprile, non sono pochi. - dicono i promotori - E quello era un quesito parziale senza una campagna stampa amica. Questa volta miriamo a cancellare la possibilità di rilasciare licenze per nuove trivellazioni in terra e in mare, senza alcun vincolo".
Si raccolgono firme anche a sostegno di una petizione popolare per legiferare in materia di diritto all'acqua e di gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico integrato: "Noi siamo dentro la campagna referendaria, nonostante non abbiamo un quesito specifico. - spiega Paolo Corsetti, del Forum Nazionale dei movimenti per l'acqua, promotore e vincitore del referendum del 2011 - Non ce l'abbiamo perché la manovra del governo, che ha cancellato qualsiasi legge sui servizi pubblici in attesa del testo unico del ministro Madia, rende impossibile anche individuare un quesito referendario. Ma proprio la direttiva Madia mira a sconfessare il risultato del referendum ed è questo che noi andiamo a contrastare".

Fonte http://www.referendumsociali.info/siamo-a-quota-170mila-e-adesso-firma-day/

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