12 marzo 2010

L'ennesima inchiesta della Gabanelli censurata dalla RAI

Aggiornamento 12:30

No a stop dei talk show. Il Tar boccia l'Agcom. Accolto il ricorso di Sky e Telecom Italia Media a favore della sospensione del regolamento.

Fonte Ansa
Finalmente una buona notizia, Report può tornare in onda, e ciò che ho raccontato stamattina potrà essere visto nelle case degli Italiani ... ^^

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post delle 11:23

Buongiorno a tutti.

Il quotidiano Il Fatto Quotidiano ieri ha riportato di una scomodissima inchiesta di Report, quindi della bravissima Milena Gabanelli, che non potrà andare in onda a causa del bavaglio imposto alla RAI, dalla nuova legge sulla par condicio, che obbliga al silenzio durante la campagna elettorale (Siamo in Campagna Elettorale? Io non me ne sono accorto, niente programmi, niente confronti tra i candidati e voi?), tutte le trasmissioni di approfondimento politico.


La notizia della censura alla Gabanelli è uscita fuori tra le righe in un articolo che denuncia il solito malaffare politico dei nostri tempi.

Ve la riporto:

La Giunta delle elezioni ha esaminato 123 casi di poltrone multiple

Più poltrone, più potere. Equazione ideale e logica per un parlamentare polivalente: deputato a Roma, presidente di provincia a Brescia, consigliere comunale o regionale in Calabria. Cariche politiche. E poi gli affari: consulente di una società, direttore generale di una spa, persino presidente del consiglio di amministrazione. Soltanto nella legislatura corrente, la Giunta delle elezioni ha esaminato 123 casi di doppia-tripla poltrona (e relativo doppio-triplo stipendio) e votato la compatibilità con il “mandato” nella Capitale. La legge impedisce l'incarico multiplo ai presidenti di provincia e ai sindaci (nelle città con oltre 20 mila abitanti), ma concede via libera a chi è onorevole e vuole candidarsi alle consultazioni locali (e sono oltre 30). Report di Milena Gabanelli aveva un’inchiesta pronta, il bavaglio della par condicio l’ha rimosso dal palinsesto di RaiTre.

Delibere. I colleghi della Giunta hanno costretto alla rinuncia ben 42 colleghi assessori e consiglieri regionali. I fantuttoni – contrapposti ai fannulloni di Renato Brunetta – riflettono l'emiciclo di Montecitorio, pari pari, nessuno escluso: c'erano Sandro Biasotti e Pietro Laffranco del Pdl, c'erano Antonio Cuomo e Luciano Pizzetti del Pd e c'erano Giovanni Paladini dell'Idv, Francesca Martini della Lega nord e Giorgio Oppi dell'Udc. E altre decine, altri decaduti.

Politica e società. Destino opposto per cinque deputati con cariche sportive che, per pura coincidenza, appartengono al gruppo del Pdl: Enrico Costa (presidente della federazione pallapugno), Luciano Rossi (presidente federazione tiro al volo), Manuela Di Centa (componente esecutivo del Coni), Sabatino Aracu (presidente. Federazione hockey e pattinaggio), Claudio Barbaro (componente esecutivo del Coni).
Capitolo fiere e assimilati (testuale dai verbali della Giunta). C'è sempre una massiccia presenza del Pdl: Maurizio Lupi (amministratore delegato Milano congressi spa), Marco Reguzzoni (Lega, presidente sviluppo sistema Fiera spa). Citazione a parte merita l'ex ministro per l'Innovazione (ricordate le tre 'I' di Berlusconi? Internet, inglese, impresa), Lucio Stanca, tre poltrone, zero rinunce: consigliere, amministratore e vicepresidente dell'Expo di Milano. Non è finita, altri 13 deputati conservano cariche in enti privati o pubblici. Prendete fiato: Mario Cavallaro (Pd, commissario liquidatore Consorzio agrario di Macerata), Mario Baccini (Misto, presidente del Comitato nazionale italiano), Matteo Brigandì (Lega, amministratore Fin-Group spa), Matteo Colaninno (Pd, amministratore delegato Omnia Holding spa e consigliere di Omniainvest spa), Gianluca Galletti (Udc, consigliere di Paritel spa), Maurizio Del Tenno (Pdl, presidente del Consorzio turistico provinciale e consigliere di Politec srl), Monica Faenzi (Pdl, pres. del Consorzio servizi sanitari di Castilio della Pescaia), Andrea Orsini (Pdl, consigliere di Metropolitana milanese spa), Ignazio Abrignani (Pdl, consulente organo interno di controllo, Secin), Marco Desiderati (Lega, presidente Consorzio rifiuti Brianza).

Enti locali. Altri dodici deputati dovranno fare avanti e indietro da Roma, su e giù, est e ovest per votare a Montecitorio e nei consigli regionali e provinciali. Sono dodici: Maria Teresa Armosino (Pdl, pres. Provincia di Asti), Luigi Cesaro (Pdl, pres. provincia di Napoli), Edmondo Cirielli (Pdl, presidente Provincia di Salerno), Nicolò Cristaldi (Pdl, sindaco di Mazara del Vallo), Antonello Iannarilli (Pdl, presidente Provincia di Frosinone), Giulio Marini (Pdl, sindaco di Viterbo), Daniele Molgora (Pdl, presidente Provincia di Brescia), Adriano Paroli (Pdl, sindaco di Brescia), Antonio Pepe (Pdl, presidente Provincia di Foggia), Ettore Pirovano (Lega, presidente Provincia di Bergamo), Roberto Simonetti (Lega, presidente Provincia di Biella), Marco Zacchera (Pdl, sindaco di Verbania).

Regole. La Giunta del 17 marzo valuterà le posizioni di altri tre fantuttoni: Fulvio Bonavitacola (Pd, consigliere Aeroporto di Salerno spa), Giacomo Terranova (Pdl, amministratore Società di gestione aeroporto di Palermo spa), Antonino Foti (Pdl, presidente Consorzio agrario di Reggio Calabria). Fine. Domandina conclusiva: come mai i rappresentanti di Pdl e Lega sono così intraprendenti? Perché la legge è permissiva e nella Giunta, presieduta da Maurizio Migliavacca del Pd e Pino Pisicchio dell'Api, la maggioranza è dei berlusconiani. Ubi maior...

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2 commenti:

calendula ha detto...

Porca P......a ma come cavolo si fa???.... dai non dirmi che non ho ragione bisogna che la popolazione in massa restituisca le proprie tessere elettorali, o le bruci...ma parlo di un movimento di milioni di persone,senza colore partitico, semplicemente stanche di queste facce da c...o!!!

Raimondo - Niente Barriere ha detto...

d'accordissimo con te carissima! ^^