16 febbraio 2012

“Vi siete dimenticati di noi disabili del Piccolo Rifugio, ma ce la siamo cavata lo stesso”

Emergenza neve: “Vi siete dimenticati di noi disabili del Piccolo Rifugio, ma ce la siamo cavata lo stesso”

La disponibilità di amici del Piccolo Rifugio ha permesso di superare l’emergenza. E la comunità è riuscita anche a condividere candele con le famiglie in difficoltà del vicinato e latte per i bimbi. Il Piccolo Rifugio di Ferentino ospita 13 disabili: “Siamo rimasti senz’acqua e senza luce e con l’accesso bloccato…  e dalle istituzioni nessuno si è interessato a noi. Cosa è successo?”
“Vi siete forse dimenticati di noi?” Lo chiede alle istituzioni, con un pizzico di amarezza, il Piccolo Rifugio di Ferentino, l’unica comunità residenziale per persone disabili della provincia di Frosinone.
Nei giorni della grande nevicata, la casa ed i suoi 13 ospiti, tutte persone con disabilità adulte non deambulanti, hanno vissuto l’emergenza. E se la sono dovuta cavare da soli.
“Nessuno  – spiegano dal Piccolo Rifugio – è venuto a chiederci se avevamo bisogno di qualcosa, come alimenti o coperte, né a togliere un po’ di neve. Anzi: quando hanno pulito la via Casilina hanno piazzato i cumuli di neve giusto davanti alla nostra entrata!”.
L’obiettivo del Piccolo Rifugio non è lamentarsi, ma segnalare in spirito costruttivo le mancanze verificatesi. Per evitare che si ripetano alla prossima emergenza.
“Non vogliamo puntare il dito contro nessuno in particolare. Ma solo chiedere: cosa non ha funzionato nel piano di protezione civile?
Nel momento più difficile, chiedere aiuto per noi del Piccolo Rifugio era impossibile: le comunicazioni telefoniche erano interrotte, e comunque eravamo impegnati anzitutto al servizio delle persone disabili. Ma nessuno ha pensato di verificare la nostra situazione?”.
I disagi che la neve ha causato a tutta la Ciociaria, in effetti, sono stati disagi doppi al Piccolo Rifugio.
“L’elettricità – spiegano dal Rifugio -  è mancata per più di 24 ore. Senza elettricità non funzionavano i letti elettrici degli ospiti, che permettono di metterli a letto ed alzarli. Se il blackout fosse continuato sarebbero finite anche le batterie dei sollevatori che utilizziamo per portare in bagno gli ospiti. Perché nessuno di loro è in grado di camminare!
Assieme all’elettricità è venuto meno anche il riscaldamento: abbiamo dovuto utilizzare coperte e giubbotti per le persone disabili.
Dai rubinetti l’acqua non scorreva, a parte un rigagnolo in cucina. Abbiamo dovuto usare neve sciolta”.
Ma i problemi non erano solo all’interno della casa di via Pettorini fondata nel 1957 dalla serva di Dio Lucia Schiavinato.
Erano anche all’esterno.
“Anche a causa di alberi caduti, siamo rimasti praticamente isolati: solo grazie
all’aiuto di alcuni amici abbiamo aperto un piccolo passaggio per una persona, fino al cancello posteriore. E se in quei giorni uno dei nostri ragazzi fosse stato male, con necessità di portarlo in ospedale?
Molti dipendenti non sono potuti venire al lavoro: ci siamo ritrovati in 2 per 48 ore di seguito al Piccolo Rifugio e un’altra dipendente ha dato una grossa mano, fermandosi molto al di là del suo turno di lavoro.
Per i pasti, per fortuna, abbiamo potuto contare sulla generosità dei nostri fornitori del ristorante Giardino, che sono venuti anche con le carriole attraverso la neve per portarci pranzi e cene”.
Pur nella situazione difficilissima, il Piccolo Rifugio non ha dimenticato la solidarietà su cui si fonda. “Avevamo una scorta di candele per la nostra cappella: le abbiamo usate noi per i pasti e per portare a letto gli ospiti, ma le abbiamo anche donate a chi veniva a chiederci aiuto perchè era senza elettricità in casa. E abbiamo anche regalato qualche cartone di latte a chi aveva bisogno di dar da mangiare a bambini piccoli”.
Purtroppo, notano con amarezza dal Piccolo Rifugio, la nevicata non è che l’ultima occasione in cui le istituzioni non brillano per sensibilità verso le persone disabili. Basti solo pensare all’enorme debito che la Asl di Frosinone ha verso il Piccolo Rifugio: da mesi non salda quanto concordato per l’accoglienza, espressamente voluta dalla stessa Asl, di persone disabili che nella comunità di Ferentino trovano casa e famiglia.

La versione integrale di questo articolo è presente sul sito
http://www.ilpuntoamezzogiorno.it/

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