07 novembre 2010

Disabile o Diversamente Abile?



“Ti ho mai parlato di quel mio amico disabile??”
“No. E comunque oggi si dice ’diversamente abile’. Sai, il politically correct e tutte quelle stronzate lì.”
“Ah, si. Io però non l’ho mai capita ‘sta storia. Credo sia più importante come tratti una persona piuttosto di come la definisci.”
“Appunto.”
“O come la consideri o anche solo il modo in cui dici disabile o handicappato. Il tono che usi.”
“Se dico ‘quello stronzo di un diversamente abile’, sai cosa se ne fa del politically correct…”
“E poi mi piacerebbe scoprire chi è il genio che si è alzato una mattina e ha partorito questa definizione”.
“Perché? Cosa ci trovi di sbagliato? Oltre al fatto che è inutile, dico, perché su quello direi che siamo d’accordo.”
“Pensaci, bene. Qual è il significato del politically correct? A cosa serve?”
“Be’, a non discriminare chi appartiene alle cosiddette minoranze. A considerarci tutti uguali oltre a evitare di utilizzare termini offensivi.”
“Esatto. E come annulli le diversità? Usando l’avverbio ‘diversamente’??? Non ti sembra una grande cazzata?”
“Effettivamente…”
“Pensaci bene. E’ come se chiamassi un uomo di colore ‘diversamente colorato’. Secondo te questo lo farebbe sentire più o meno uguale agli altri? Posto che gli interessi qualcosa di questa definizione ovviamente.”
“Hai ragione. E credo si potrebbe continuare. Chiamare un extracomunitario ‘diversamente civilizzato’ o un omosessuale ‘diversamente amato’.”
“Vedo che hai capito. Per cercare la massima integrazione la esasperano fino a usare termini discriminatori senza neanche rendersene conto.”
“Sai una cosa?”
“Cosa?”
“Il politically correct è proprio una grande stronzata!”

Redatto da Raimondo per Niente Barriere
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2 commenti:

nico ha detto...

Sei un grande Ray. E, come direbbe Totò, ho detto tutto!
Bellissima vignetta, bellissimo post. :-)

@enio ha detto...

la vignetta è molto spiritosa e esemplifica enormemente