04 agosto 2011

Credo in un mondo senza barriere e senza frontiere


(di Salvatore Cimmino*)

È un bel messaggio di forza e di fiducia, quello di Salvatore Cimmino, il nuotatore amputato della gamba destra, che sta compiendo il giro del mondo denominato "A nuoto per i mari del globo", per dare visibilità al suo Progetto "Un mondo senza barriere e senza frontiere". Un progetto con il quale vuole «sfiorare con mano leggera le storie di persone che vivono il disagio della disabilità, le difficoltà dell'assistenza, l'impegno totale delle famiglie, la speranza di un evento risolutivo o almeno migliorativo delle loro condizioni di vita»


Esistono almeno due tipi di fede: una è la fede religiosa, ma non intendo esaminarla, perché il credo religioso è sacro e degno di rispetto indipendentemente dal fatto che lo si condivida o meno; l'altra è la fede in se stessi, nei propri ideali e nella sacralità della vita. Ecco, di questa fede vorrei parlare.

Fede: dal latino fidem. L'atto del credere. Fede vuol dire saper amare chi non può amarti, saper accettare chi non sa accettarti, dimenticare per non essere dimenticato. Vuol dire guardarsi nel cuore ogni giorno e se qualcuno sorride mentre provi a costruirti un mondo di fede, non dare retta alle sue parole: sii fedele con te stesso.
Credere in te stesso vuol dire essere convinto della verità che tu stesso rappresenti. Nessuno può sapere quanta verità c'è in te, più di te stesso. Nessuno può cambiare quello che provi, quello che pensi, se tu non lo vuoi. 
Credere in te stesso significa avere fiducia in quello che fai, in quello che dici, in quello che sogni. Avere fiducia è amare. Più avrai fiducia in ciò che fai, più crescerà in te la voglia di fare bene e meglio.
Credere in te stesso è ritenere possibile che quello che fai sia la cosa giusta. Significa avere fede in quello che provi. La fede è qualcosa che nasce dal cuore, nessuno può regalartela. Soltanto tu puoi costruirtene una a tua misura. La fede va oltre i risultati; va al di là degli obiettivi; non conosce limiti e non si ferma davanti alle paure. Avere fede è di per sé un miracolo che va custodito, protetto, perfezionato.
Un uomo che ha fede in quel che fa riesce a oltrepassare i limiti delle difficoltà e quando c'è fede, anche i momenti avversi diventeranno piccole problematiche da superare con pazienza.

Khalil Gibran, poeta, pittore e filosofo libanese, diceva che «la fede è conoscenza del cuore e oltrepassa il potere della dimostrazione». Negli ultimi anni ho imparato ad avere fede, a credere in un progetto che è divenuto nel tempo la pietra miliare della mia vita e il "motore" del mio credo: un mondo senza barriere e senza frontiere, dove le persone con disabilità non conosceranno ostacoli alla propria crescita, alla propria libertà, e alla propria dignità.
Il nuoto, il nuoto di fondo in particolare, una disciplina che della passione e del sacrificio fa un fondamento portante, è il protagonista assoluto di questo progetto: tento infatti di costruire "un ponte" che unisca il mondo delle persone con disabilità al mondo delle persone cosiddette "normali".
I prossimi "ponti" che mi appresto a costruire saranno ancora più ambiziosi di quelli precedenti, che sono stati il Canale della Manica, lo Stretto di Gibilterra, lo Stretto di Öresund, il Mare di Galilea, Santa Fe-Coronda nel Paranà argentino, Pedder Bay in Canada, Scilla e Cariddi. Mi aspettano infatti lo Stretto di Cookin Nuova Zelanda, il Lago Kivu in Africa (da Kiumba a Goma), la Moreton Bay in Australia, per concludere il giro del mondo a New York, disegnando a nuoto il periplo dell'Isola di Manhattan.
Certamente saranno "ponti" molto dispendiosi, ma io credo nelle persone, credo nel loro amore per la vita!
Questo progetto vuole sfiorare con mano leggera le storie di persone che vivono il disagio della disabilità, le difficoltà dell'assistenza, l'impegno totale delle famiglie, la speranza di un evento risolutivo o almeno migliorativo delle loro condizioni di vita. Carissimi Compagni di Viaggio, buone vacanze.

*Salvatore Cimmino (Torre Annunziata, Napoli, 1964), nuotatore della Canottieri Aniene amputato della gamba destra, è impegnato nel suo giro del mondo a  nuoto, denominato A nuoto nei mari del globo, per dare visibilità al suo progetto Un mondo senza barriere e senza frontiere. Oltre al testo in cui ha presentato la "sfida argentina" (cliccare qui), ne segnaliamo anche - sempre nel nostro sito - gli articoli Girerò l'Europa a nuoto per un mondo senza barriere (cliccare qui) eHo nuotato nell'acqua gelida in nome della mobilità e della vita indipendente (qui). 
Il suo giro del mondo a nuoto è patrocinato dal CIP (Comitato Italiano Paralimpico).

1 commento:

@enio ha detto...

siamo in tanti a crederlo, ma sappiamo anche che oggi è solo utopia!... il mondo senza barriere.