26 agosto 2011

“Ora date quei soldi a chi sta male davvero”


Che cosa c’entrano i falsi invalidi con i finti poveri? Nulla se non che gli “invalidi” e i “poveri” rappresentano due categorie svantaggiate e bistrattate dal bilancio pubblico. I “falsi” e i “finti” sono invece due categorie molto italiane ascrivibili al popolo dei furbi.
Unire le due categorie come ha fatto la Guardia di Finanza che ne ha scovati – dei primi e dei secondi – alcune migliaia suona un po’ male e diciamo che offende qualche sensibilità per chi invalido e povero lo è per davvero.
Ma quel che conta è il risultato, direte voi. Perché no? Avere scoperto 4.400 approfittatori e avere recuperato un patrimonio da 48 milioni di euro può suggerire qualche idea.
Una sola per tutte. Se è vero che un disabile vero non può campare con 268 euro di pensione e che un povero sociale non può con una cifra simile neanche pagarsi l’affitto, istituiamo un fondo esclusivo in cui vanno a confluire i denari recuperati dalla lotta agli abusi.
Poi distribuiamoli ai veri disabili e ai veri poveri magari attraverso i Comuni che in questi anni si sono visti spesso costretti a ridurre i servizi sociali. Potremo allora dire che si sono verificate le parole del ministro Tremonti quando dice che la lotta agli abusi deve essere finalizzata a una distribuzione equa delle risorse a chi ne ha davvero bisogno.
Carlo Chianura
fonte disablog

1 commento:

Ambra ha detto...

Non si può che concordare per intero con quello che dice Carlo Chianura