(foto di palermo.blogsicilia.it) |
Dopo 41 anni di storia la FIAT si appresta ad abbandonare la Sicilia: così un pezzo della grande Casa torinese lascia un pezzo d’Italia. I partiti, la politica, i media sono su tutt’altre faccende affaccendati.
Oggi è stato l’ultimo giorno di piena produzione, da domani e fino al 31 dicembre i lavoratori saranno messi in cassa integrazione. All’Assemblea davanti ai cancelli della fabbrica il segretario generale della Fiom Cgil, Maurizio Landini ha rilanciato la lotta.
«L’accordo per la riconversione dello stabilimento di Termini non è stato ad oggi firmato perché la Fiat non l’ha permesso. Per questo l’assemblea di oggi unitariamente ha stabilito che dalle 22 di stasera abbia inizio un presidio permanente che non consenta di fare uscire le auto dallo stabilimento, fino a quando non ci sarà un accordo».
«È importante che la Fiat si assuma fino in fondo le proprie responsabilità e favorisca la possibilità di una soluzione della vertenza», ha sottolineato Landini.
Dal palco il grido di Ciccio Conte, operaio della Lear, indotto Fiat, strappando gli applausi dei metalmeccanici. «Mi auguro che domani o comunque presto Marchionne provi il dolore nel cuore che gli operai stanno vivendo oggi, ultimo giorno di produzione alla Fiat di Termini Imerese». E il Governo?
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