BOLOGNA – Undici disegnatori provenienti da tutta Italia ci hanno messo le matite. Le sceneggiature sono invece di sei ragazze e ragazzi bolognesi con disabilità. Il risultato? Nove fumetti, ispirati a storie di vita ma anche al mondo fantasy, appena pubblicati in un catalogo realizzato dalla sezione di Bologna della Uildm a conclusione del concorso “Prestami la tua mano per il mio sogno”, promosso in collaborazione con il Centro servizi per il volontariato Volabo.
Lanciato lo scorso febbraio, il concorso ha offerto ai giovani soci con distrofia muscolare della Uildm di Bologna, la possibilità di raccontarsi, esprimere la propria creatività e fare anche nuove amicizie, conoscendo fumettisti e illustratori. “L’iniziativa è andata oltre ogni nostra aspettativa, è stato accolto con interesse, tanto che hanno partecipato giovani fumettisti provenienti da altre città”, spiega Annalisa Frascari, consigliera 26enne della Uildm bolognese, ideatrice del concorso ma anche partecipante in veste di sceneggiatrice.
Il catalogo (108 pagine a colori, disponibile presso la sede bolognese della Uildm) presenta i fumetti che disegnatori e sceneggiatori hanno realizzato lavorando per settimane braccio a braccio. “Sono storie brevi – aggiunge Annalisa Frascari – che attraversano generi diversi, dalla fantascienza al racconto umoristico, per affrontare aspetti del quotidiano dei nostri soci. La disabilità è spesso toccata, ma sempre in maniera leggera e ironica”.
Vincitore del concorso, scelto da una giuria composta da giornalisti, disegnatori e professionisti del mondo dei balloon, è il fumetto L’apparenza inganna, sceneggiato da Irene Frascari con disegni di Luca Parisi. Una storia semplice e divertente, che vede protagonisti due gattini impauriti e diffidenti verso gli amici su sedia a rotelle della loro padroncina. “Un invito, con il sorriso, ad avvicinarsi alle persone senza pregiudizi, senza cadere nella banalità – scrivono i giurati nella motivazione –, ma con freschezza e anche una certa dose di ironia nel finale”
“Non capita tutti i giorni di vedere prendere forma a poco a poco la propria storia, ne vado molto fiera”, dice Irene Frascari una laurea specialistica in Biotecnologie mediche e una grande passione per musica, libri gialli e per la rivista Linus. Per Luca Parisi, 29enne di Rovereto, il concorso della Uildm è stato invece l’occasione per mettersi alla prova: “Visto che non avevo mai realizzato un vero fumetto, mi incuriosiva l’idea di poter collaborare con uno sceneggiatore, così come avviene per le grandi case editrici”.
C’è invece un’invasione marziana al centro di La dimensione zero, il fumetto secondo classificato al concorso. “Abbiamo collaborato tramite e-mail e telefono, trovandoci subito in grande sintonia e provando immediatamente stima reciproca”, dice lo sceneggiatore Fabrizio Galavotti, giornalista pubblicista e autore anche di un romanzo edito da Perdisa.
“Di solito non mi piace lavorare con altri sceneggiatori, perché non riesco mai a condividerne le storie, le atmosfere e le fantasie”, aggiunge il disegnatore Antonio Vinci, pugliese oggi a Reggio Emilia per frequentare la Scuola internazionale di Comics. “Con Fabrizio è stato diverso, dopo aver letto poche righe della sua storia ho ammirato subito il valore del suo racconto, mi ha portato nel suo sogno e ho avuto rispetto e ammirazione per ciò che mi ha sceneggiato”.
Nel catalogo ci sono poi i fumetti di Annalisa Frascari illustrati da Niccolò Tonelli e Flavia Barbera, di Massimo Bergami e Tiberio Artioli con disegni di Alice Bucci, e ancora quelli ideati da Ivan Giacometti e Lucia Lella con tavole di Andrea Marongiu, Marco Sassi e Rosita Uricchio. “Andrea è stato molto bravo, abbiamo instaurato fin da subito un ottimo feeling – racconta Ivan Giacometti –. Ha saputo cogliere con precisione ogni sfumatura del mio pensiero. Certo, durante il lavoro l’ho fatto un po’ penare, perché siamo entrambi due ‘precisini’…”.
Andrea Marongiu, sassarese di origine ma bolognese di adozione, ha invece molto apprezzato l’aspetto solidale del concorso: “Da tempo pensavo, senza troppe pretese, di voler unire il fumetto all’utilità sociale e l’incontro con la realtà del disagio fisico, che tutti, in gradazioni relative, affrontiamo, me ne ha dato l’opportunità. Voglio quindi ringraziare di cuore Ivan e la Uildm per la lezione di quella che potremmo chiamare arte solidale”.
Per informazioni: UILDM – Sezione di Bologna www.uildmbo.org
La versione integrale di questo articolo è presente sul sito http://www.disablog.it/
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