17 novembre 2011

Lotta ai falsi invalidi, 300mila controlli: “Tanti sforzi pochi risultati”


di CARLO DI FOGGIA -Una corposa caccia alle streghe ma con scarsi risultati. Negli ultimi due anni l’Inps ha infatti avviato una serie di controlli a tappeto con l’obiettivo di eliminare sprechi e truffe ai danni dell’assistenza sociale e non è un mistero che da questo settore (pensioni di invalidità, accompagnamento etc.) dovrebbero arrivare molte delle risorse previste dalla manovra correttiva di Agosto.
Secondo uno studio pubblicato su Welfare Oggi coordinato da Cristiano Gori, docente di politiche sociali all’Università Cattolica di Milano, la lotta ai ‘falsi invalidi’ non ha raggiunto gli obiettivi sperati: a fronte delle 31.083 provvidenze revocate si è ottenuto una riduzione di spesa – ipotizzando il massimo del risparmio – di circa 70 milioni di euro nel 2009/10 e 100 milioni nel 2011/12. In pratica l’1% della spesa complessiva per le invalidità sostenuta dallo stato che, secondo i dati dell’Inps, ammonta a circa 17 miliardi di euro annui.
Un risultato importante sotto il profilo del contrasto alle truffe ma pagato assai caro – secondo gli autori – “sul piano della percezione sociale della disabilità”. La delega fiscale e assistenziale infatti, prevede un taglio di 4 miliardi di euro nel 2013 e 20 miliardi nel 2014. Una cifra enorme (quasi la metà dell’intero provvedimento) che il Ministero dell’Economia conta di ottenere anche grazie ad una riorganizzazione di tutto il comparto e le cifre circolate nei mesi estivi hanno fatto gridare allo scandalo. “Nell’opinione pubblica – spiega Franco Bomprezzi, giornalista e coautore del dossier – si è consolidata la convinzione che i ‘veri invalidi’ sono solo le persone in situazione di grave bisogno”. Questo ha alimentato una campagna mediatica contro i ‘falsi invalidi’ distogliendo l’attenzione dai tagli in arrivo.
In effetti, dal 2009 i controlli sono aumentati in modo esponenziale e quasi l’11% delle pensioni d’invalidità è stata revocata. La raffica di ricorsi presentati hanno però portato nel 70% dei casi alla restituzione delle cifre sequestrate. Stando a questi dati il fenomeno dei “falsi invalidi” si limita al 3% del totale di tutte le truffe ai danni dell’Inps (3000 accertate). Secondo la guardia di finanza, nei primi sette mesi del 2011 queste hanno causato un danno per le casse dello stato di circa 48 milioni di euro. La stessa cifra che secondo lo studio potrebbe essere ottenuta potenziando ulteriormente i controlli sulle invalidità ma a quale prezzo?
“In questi due anni le associazioni, i patronati, le Asl, gli stessi vertici dell’Inps – si legge nello studio – hanno ricevuto costanti segnalazioni di persone convocate a visita nonostante fossero affette da gravissime patologie irreversibili”. Secondo Gori la campagna avviata dall’Inps ha provocato una “retromarcia culturale che si è tradotta innanzitutto nel consolidamento dello stereotipo della disabilità come costo sociale”.
I tagli previsti dalla manovra potrebbero però assestare un colpo ancora più duro del danno socio-culturale. Dalla riforma assistenziale dovrebbe arrivare una cospicua parte di quei 24 miliardi di risparmi previsti dal governo con la manovra correttiva. Una speranza più che una certezza visto che nella relazione tecnica di accompagnamento viene specificato che “gli effetti finanziari conseguenti all’attuazione della riforma fiscale e assistenziale non sono al momento quantificabili”. In pratica se non si otterranno i risultati sperati potrebbero invece arrivare i tagli lineari.
Secondo il Forum nazionale del terzo settore, ascoltato il 9 dicembre dalla Commissione Affari sociali della Camera, anche in caso di applicazione estrema, la delega produrrà risparmi esigui, non superiori al 7% del totale.
La versione integrale di questo articolo è disponibile sul sito http://www3.lastampa.it/

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