E' una lettera dura, questa, un Padre Nostro violento ma comprensibile, perché recitato da chi ha un disabile grave in famiglia. Come chi è sceso in piazza sabato scorso.
Padre Nostro che sei nei cieli, oggi ti prego perché Tu voglia inviare ad alcune persone una Tua speciale benedizione. Ti prego Padre, manda a coloro che ci governano un figlio o un nipote gravemente disabile, fai scoprire loro il sacrificio di una dedizione totale, 24 ore al giorno e per 365 giorni l’anno, senza riposo ne’ interruzioni. Permetti loro di scoprire l’amore incondizionato necessario per cambiare pannoloni maleodoranti, asciugare saliva, lavare, accudire, inserire cateteri, imboccare, somministrare medicine, gestire le emergenze di crisi epilettiche, aggressività, autolesionismo, notti insonni.
Padre Nostro, fai scoprire loro che c’è un’alternativa alle orge e ai festini, che si può “fare l’Amore” rubando il tempo a quei pochi minuti durante i quali il tuo caro finalmente dorme. Fai scoprire loro il dolce sapore di un pasto consumato in piedi e di corsa perché tuo figlio reclama la tua attenzione. Fai scoprire loro cosa significa alzarsi alle quattro del mattino per organizzare una giornata senza plauso, senza portaborse e donnine o maschietti compiacenti e adoranti davanti al potere e alla popolarità. Fai scoprire loro la necessità di mediare con i tuoi vicini che non sopportano più le urla e i pianti notturni, o con i colleghi che ti considerano un parassita quando sei costretto a mancare un giorno dal lavoro.
Fai scoprire loro la burocrazia che ti costringe ad utilizzare il tempo che vorresti dedicare a chi ami, in lunghe file davanti a sportelli e in uffici pubblici per ottenere qualcosa che dovresti avere per diritto. Fai scoprire loro perché ai nostri figli occorre una scuola attenta con programmi mirati ed assistenza. Fai scoprire loro cosa significa vivere con poche centinaia di euro al mese ed essere costretti a contrattare i prezzi anche sulle bancarelle da un euro al pezzo. Fai scoprire loro la gioia dei viaggi ai quali si è costretti per le cure necessarie perché la tua Regione non riconosce il diritto, o le motivazioni che ti fanno impallidire davanti alla mancanza di fondi mentre il tuo Paese finanzia le guerre. Fai scoprire loro cosa vuol dire essere malati e non potersi curare per dare priorità alla persona che ami e che non può fare a meno di te, o il tormento di un futuro nebuloso ed angosciante accompagnato da un’unica domanda: “con chi lo lascerò?” Fai scoprire loro il desiderio imperante di fuga e di suicidio che incombe su tutti noi, frenato solo dall’amore per i nostri cari. Fai ricordare loro, attraverso l’esperienza, il servizio che la politica dovrebbe offrire ai cittadini e quindi il motivo per il quale detengono la loro carica. Fai scoprire loro la profondità della nostra Costituzione, sulla quale hanno giurato.
E infine, Padre Nostro, ti prego di inviare questa speciale benedizione anche ai giornalisti che si ergono a paladini contro le ingiustizie ma che ignorano le nostre situazioni rendendoci invisibili, contrariamente alla missione alla quale dovrebbero essersi votati.
SIGNORE, MANDA LORO UN FAMILIARE GRAVEMENTE DISABILE!
Amen
La versione integrale di questo articolo è presente sul sito http://www.lastampa.it
A cura di Raimondo per Niente Barriere
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2 commenti:
Ho letto più volte e tutto d'un fiato l'appello accorato ed il grido di dolore dello scrivente che, in modo "gentilmente drammatico" ci riporta alla realtà, facendoci ricordare che le cose per cui - scioccamente - spesso ci lamentiamo, taluni non possono nemmeno immaginarsele. E che di solidarietà ed impegno, specie da parte di chi sta ai piani alti, non ce ne sono mai abbastanza.
Complimenti per il blog e per la dedizione che "investi" in queste denunce che restano (quasi) sempre inascoltate e non documentate.
Mi scuso per l'intervento e l'intrusione che spero non siano stati sgraditi.
Grazie e Benvenuto Plasma Solitario ... :)
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