Ci teniamo a precisare che questo non è il cartello in questione ma un immagine presa da Facebook |
FOGGIA – « Vuoi il mio posto? prendi il mio handicap». È il cartello adottato dal comune di san Giovanni Rotondo per evitare che i parcheggi destinati ai portatori di handicap siano occupati abusivamente da chi non ha diritto. Un cartello che però non è piaciuto ad un romano di 50 anni, che giunto in pellegrinaggio con la sua famiglia e con suo figlio portatore di handicap ha annunciato un esposto all’amministrazione comunale garganica per far rimuovere quel cartello.
I LEGALI – «L’uomo e padre che vanta, e non si vergogna come suggerirebbe la scritta, di avere un figlio disabile – spiegano i suoi due legali, gli avvocati Lorenzo Amore Giacinto Canzona – dopo aver visto il cartello durante un pellegrinaggio, ha deciso di presentare un esposto al fine di far rimuovere quella scritta indecente e discriminatoria che lede la dignità ed il decoro di tutti coloro che, pur essendo portatori di handicap, non devono essere etichettati come handicappati. Un monito – proseguono i legali – che invece di funzionare come deterrente, finisce per turbare la sensibilità proprio di coloro che dovrebbero essere tutelati dalle strisce gialle. Quella scritta beffarda che si vorrebbe mettere in bocca ad un diversamente abile e che probabilmente nemmeno un insensato e rozzo feudatario del ‘300 avrebbe adottato per tutelare le sue terre – hanno aggiunto gli avvocati – suona come una minaccia discriminatoria, come a dire che lo stato di portatore di handicap è quasi una maledizione del cielo, anzi, è come la peggiore condanna che si possa paventare o infliggere al trasgressore, peggio della multa, peggio della perdita dei due punti sulla patente e persino peggio pure della rimozione dell’auto».
IL SINDACO – «Volevamo sensibilizzare al problema dell’handicap ma non in maniera offensiva». Così il sindaco di San Giovanni Rotondo Luigi Pompilio risponde sul cartello di parcheggio riservato ai diversamente abili ritenuto offensivo dal padre di un portatore di handicap che ha avviato un esposto all’ amministrazione comunale del centro garganico. «Se poi c’è qualche padre che ci è rimasto male – ha aggiunto il sindaco – noi non possiamo farci niente. Noi l’ abbiamo fatto come attenzione verso i diversamente abili. E’ un cartello provocatorio, che non viene utilizzato solo a San Giovanni Rotondo, per stimolare la coscienza civica ai diversamente abili».
Luca Pernice
La versione integrale di questo articolo è disponibile sul sito www.corrieredelmezzogiorno.corriere.it
Nota Personale - Ci auguriamo al più presto che il signore di Roma tolga questa denuncia e, inoltre, facciamo i complimenti all'amministrazione comunale di San Giovanni Rotondo per aver adottato quel cartello, che riteniamo intelligente e che tocca direttamente al cuore un problema molto italico, a cui vorremo che un giorno si trovi finalmente una soluzione, senza adottare queste forme di sensibilizzazione creativa ma sacrosanta.
5 commenti:
questa storia è vecchia come il cucco. Ci sono disabili che non amano essere etichettati come "diversamente abili" etc ... io per esempio, ma però queste sono sottigliezze, i veri problemi sono altri ... ce ne sono in abbondanza, non facciamoci del male da soli per favore ...
Basterebbe rispettare le regole, avere il rispetto per gli altri e non ci sarebbe bisogno di cartelli di sensibilizzazione.
Ciao e buona serata
Non ci vedo nulla d'offensivo.
Anche sulle sigarette c'è scritto nulla di offensivo. Ci parliamo, gli uni agli altri come se fossimo incapaci di rispetto. Per se stessi e per gli altri.
Capisco bene il signore romano. Il rispetto, semplicemente manca agli uni e agli altri, a chi non ci vede nulla di offensivo e discrimina così comunque, e da chi non pensa affatto.
Non c'è nulla di offensivo ricordo al signore che la perfezione è solo di Dio, reclama il carello solo una cosa ovvia, rispetto per chi è speciale ovvero persone con handicap, è come se diciamo ad una persona non udente che è sorda siamo noi a pulirci la bocca ed il cervello ma la persona non torna ad udire sono altre le vere sensibilità ed attenzioni.
Manuela, persona con SM dotata come la chiama mio figlio di terza gamba, la stampella.
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