Le autorità sanitarie del Vietnam hanno chiesto aiuto all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e agli Stati Uniti per indagare su una malattia ancora non identificata, che fino a ora ha ucciso 19 persone e ne ha contagiate altre 171. I casi si sono verificati tutti in una provincia centrale del paese, dove il livello medio di povertà è alto e le condizioni di vita sono di conseguenza difficili. La patologia ha colpito principalmente bambini e adolescenti, ma non è chiaro che cosa la causi.
La malattia si manifesta con una iniziale febbre alta, cui seguono perdita di appetito ed eruzioni cutanee che ricoprono mani e piedi. I pazienti che non vengono curati per tempo e con i giusti farmaci possono sviluppare diverse complicazioni, principalmente a carico del fegato e di altri organi vitali, ha spiegato alla Associated Press il responsabile del distretto Ba Tơ nella provincia di Quang Ngai, Le Han Phong. Al momento ci sono ancora circa 100 persone ricoverate in ospedale e 10 di queste sono in condizioni critiche. Gli altri pazienti con minori sintomi e complicazioni sono tenuti sotto osservazione e curati direttamente nelle loro case. Quando la malattia viene identificata in tempi rapidi i farmaci riescono a contrastarla, ma ci sono stati fino a ora quasi 30 casi di recidive tra pazienti che erano apparentemente del tutto guariti.
Il problema va avanti da diversi mesi e a inizio aprile il ministro della Salute del Vietnam aveva inviato nella zone osservatori e tecnici, con l’incarico di studiare la situazione. Gli esperti non sono però riusciti a identificare la causa della malattia, cosa che sta mettendo in allarme le autorità locali. Il governo del Vietnam per ottenere aiuto ha deciso di conseguenza di fare appello all’OMS e ai Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’organismo di controllo sulla sanità negli Stati Uniti che si occupa principalmente dei casi di contagio e delle epidemie (nel suo quartier generale furono girate diverse scene del film “Contagion” di Steven Soderbergh).
Il primo caso della malattia era stato identificato nell’aprile del 2011, ma nei mesi successivi il numero di persone contagiate era progressivamente diminuito fino a scomparire quasi del tutto lo scorso ottobre. Una nuova ondata di contagi si è verificata a partire dallo scorso marzo. Le autorità hanno contato 68 casi e otto morti dovute alla patologia nel periodo tra il 27 marzo e il 5 aprile scorsi. Buona parte delle persone contagiate proviene dal villaggio Ba Dien, nel distretto Ba Tơ, una delle aree più povere dell’intera provincia. Nella zona è molto alta la concentrazione di persone appartenenti al gruppo etnico H’re, la cui popolazione supera di poco i 110mila individui.
Fonte http://www.ilpost.it/ foto: AP Photo/Lois Raimondo
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Redatto da Raimondo per Niente Barriere
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1 commento:
Avevo letto di quella africana e adesso anche questa.
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