“Relativamente al sinistro in oggetto affidatomi dalla compagnia assicuratrice, la invito, entro dieci giorni dal ricevimento della presente, a prendere contatto con lo scrivente onde poter espletare gli opportuni accertamenti medici legali…”.E' questa la parte iniziale della lettera pervenuta a Valentina Biagioli da parte di una compagnia di assicurazione. Peccato che Valentina, 30 anni, non potrà presentarsi a quella visita medica. La giovane, il 9 febbraio del 2010, dopo esser stata travolta da un auto (che non aveva rispettato uno stop), è stata investita e uccisa, questo dopo un agonia di ben nove giorni in ospedale.
Da quel giorno, la famiglia di Valentina sta intraprendendo una dura battaglia legale per ottenere il giusto risarcimento. La compagnia di assicurazione non e’ per nulla collaborativa, e neppure l’appello rivolto all’ISVAP, che dovrebbe vigilare sull’operato delle singole case assciurative, è servito a qualcosa.
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