03 giugno 2011

Meno tasse per tutti?

(Paga lui?)
Cari amici oggi parliamo di tasse. Si proprio di tasse. Andando a spulciare per bene alcune cosucce che ha fatto negli ultimi anni chi si riempie la bocca, per la verità tutti i giorni da vent'anni, su presunte riduzione delle tasse, e sul fatto che in questo periodo non sono stati prelevati ulteriori soldi ai cittadini. Naturalmente tralascio tutti i rincari che hanno subito i cittadini (spesso oltre oltre il 100%) su molti beni di consumo quotidiano (quasi tutti), che ci sono stati ad esempio con il cambio lira - euro. Credo che con l'elenco che leggerete qua sotto ne esca un quadro disarmante. Secondo voi chi paga tutto questo e tutto l'altro?
Un impegno concreto: meno tasse per tutti!
  • Introdotta tassa di 30 euro più marca da bollo di 8 per ogni ricorso al giudice di pace.
  • Eliminata la detrazione del 19% per gli acquisti di abbonamenti ai trasporti pubblici locali;
  • Eliminata la detrazione del 19% per le spese di aggiornamento degli insegnanti.
  • Cancellato il credito d’ imposta, introdotto da Prodi, del 10% alle imprese che fanno ricerca ed innovazione.
  • Niente restituzione fiscal drag a lavoratori e imprese.
  • Introduzione della cosiddetta tassa sulla tecnologia (lettori multimediali, telef. cellulari, computer). Costerà circa 100 euro a famiglia.
  • Aumento tariffe dell’ acqua (grazie alla privatizzazione fatta da Tremonti, art. 23 bis decreto legge 133/2008)
  • Aumento delle tariffe postali
  • Aumento pedaggi autostrade Anas
  • Aumento di 3 euro sui biglietti aerei per chi parte da Roma e Milano, per qualsiasi destinazione e su qualunque compagnia, low cost incluse.
  • Aumento biglietti dei treni, sia regionali che a lunga percorrenza.
  • Raddoppio dell’ IVA sugli abbonamenti alle pay tv
  • Tabacchi: aumentano sigarette low cost e “fai da te”
  • Aumento canone Rai
  • Confermata l’ applicazione dell’ Iva sulla tassa rifiuti, nonostante sentenza contraria Corte Costituzionale.
  • Stretta fiscale sulle compagnie assicurative (che sicuramente si rifaranno sugli assicurati)
  • Imposta di scopo (i comuni possono istituire nuovi tributi, ad es. tassa di soggiorno per i turisti) per favorire investimenti nel territorio comunale.
  • Concessa alle regioni la possibilità di aumentare fino al 3% l’ addizionale Irpef.
  • Istituzione pedaggio sui raccordi autostradali (ad es. Firenze-Siena, Roma-Fiumicino, Salerno-Avellino, tangenziale Bologna)
  • Aumento aliquota contributiva, dal 25 al 26%, per iscritti a gestione separata INPS (professionisti senza previdenza di categoria, venditori a domicilio e lavoratori autonomi occasionali)
  • Aumenta al 10% (dal 7-8) l’ “aggio” per la riscossione dei tributi concesso alla Riscossione spa. La nuova norma implica un aggravio per il contribuente pari al 2.5% circa in caso di pagamento dopo il sessantesimo giorno.
Il governo Berlusconi non solo ha aumentato le aliquote di tasse e imposte già esistenti, creandone anche delle nuove, come quella sui ricorsi al giudice di pace, ma non ha cancellato manco una delle supposte “67 nuove tasse di Prodi”. Tanto sbandierate dalla destra nella passata legislatura, sono ancora tutte li.
E per finire una chicca:  NEL PACCHETTO PRESENTATO CON IL MINISTRO MELONI, IL PREMIER HA ANNUNCIATO CHE “STO STUDIANDO UN’IMPOSTA AGEVOLATA DEL 10% PER 3 ANNI PER I GIOVANI CHE APRONO UN’ATTIVITA”. EBBENE, QUEL REGIME AGEVOLATO DEL FORFETTINO DEL 10% PER I GIOVANI ESISTE GIA’ DA 10 ANNI. FU INTRODOTTO DALL’ ULIVO CON LA LEGGE 388 DEL 2000. 
E… per tutti i Siciliani dal 1° Maggio 2011:
Nuovi pedaggi autostradali che riguardano, infatti, i seguenti tratti: A18 diramazione di Catania; A19 Palermo-Catania; A19 diramazione per via Giafar; A29 Palermo-Mazara del Vallo; A29 diramazione Alcamo-Trapani; A29 diramazione per Birgi; A29 diramazione per Punta Raisi; A29 raccordo per via Belgio; la Catania-Siracusa e infine la tangenziale Ovest (RA15) di Catania.
Insomma, tutto il sistema autostradale siciliano sarà sottoposto a pedaggio.
Ma in cosa si tradurrebbe, concretamente, l’ introduzione del pedaggio?
Fatti due conti, si tratta di un esborso monetario valutabile intorno a 7 euro e 50 centesimi ogni 100 chilometri percorsi.
Ciò significa, ad esempio, che per andare da Palermo a Trapani e ritorno si dovranno sostenere circa 15 euro di solo pedaggio. Per la tratta Palermo-Catania si pagheranno circa 15 euro, vale a dire 30 euro per andata e ritorno più, approssimativamente, 40 euro di carburante. Così, complessivamente, il costo per un cittadino che si sposta da Palermo a Catania e ritorno (o viceversa) sarà di 70 euro.
Usare il treno?
Palermo-Mazara del Vallo 130 km, in auto 1 ora e 30 minuti, in treno 3 ore!
Palermo-Catania 200 km, in auto 2 ore, in treno 6 ore
Marsala-Siracusa 380 km, in auto 4 ore, in treno 17 ore (verificare da sito trenitalia!) 
Fonte Gianni Guelfi

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