19 aprile 2012

I rimborsi elettorali ai partiti? "Diamoli alle persone con disabilità"

Dal 24 novembre a Verona, su mia iniziativa e con l’adesione di Aias, Ens, Anffas, Anmic, Anmil, Uildm, Alzheimer Italia, Istituto Don Calabria, Uic, Agbd, insieme ad una decina di associazioni locali, stiamo raccogliendo delle firme con questa petizione: stono" anche il sociale. E in un momento di scandali sulla gestione delle risorse da parte dei partiti, da Verona parte la petizione 'Un manifesto in meno per un servizio in più'. 
Con questa petizione i sottoscrittori chiedono ai partiti politici di rinunciare al 30% dei loro rispettivi rimborsi elettorali, per il periodo 2011 -2014, per destinarlo al sostegno delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
La richiesta nasce dall’attuale crisi economica che ha causato tagli nei bilanci per tutti i settori del sociale e che ha portato, di conseguenza, lo Stato a chiedere a tutti i cittadini sacrifici in ogni campo (lavoro, salute, scuola, sicurezza, ecc.). 
Visto il risultato ottenuto a Verona (circa 6000 firme) amplieremo la raccolta firme su tutto il territorio nazionale. Personalmente non mi aspettavo un simile risultato, ma direi che è di massima soddisfazione vedere come si è di fatto creata una sinergia tra Amministratori locali, Associazioni e cittadini.
Forse è con questi esempi che i cittadini si riavvicinano alla politica. Politica intesa nel senso nobile della parola. Spero che questa iniziativa vada in porto e porti i frutti sperati per le persone interessate, per le loro famiglie ma soprattutto per migliorare la qualità della vita cui ciascun cittadino, disabile e non, ha diritto.

CONSIDERAZIONI PRELIMINARI Non è un merito nascere normodotati e restare tali per tutta la vita. Non è una colpa nascere disabili o diventarlo a causa di infortuni o malattie. 
Quando si parla di Welfare con riferimento alla disabilità, il cardine intorno a cui  ruotano i numerosi temi e, al contempo, la cifra più marcata,  è quello della richiesta di " mainstreaming": di politiche, cioè, non più settoriali ma coinvolgenti tutti i settori,  in un approccio  globale che non trascuri nulla; al mainstreaming si devono ispirare le politiche per le persone con disabilità, per le quali oggi si chiede pari dignità, a cui debbono essere date pari opportunità con tutti gli strumenti normativi di promozione e di sanzione di cui possa fare uso ogni partito politico nel proporre e nell'applicare le leggi. Non più una prospettiva assistenziale, non più una visione medicale e risarcitoria, ma uno spostamento del fuoco sull'uomo disabile, con tutte le aspettative umane che chiunque può avere, in termini di  diritti, di rispetto dei suoi diritti umani, non solo dei suoi diritti civili.  A partire dalla non discriminazione, naturalmente, e dal rispetto puntuale delle leggi volte ad  ottenere i servizi alla persona che si sono ultimamente ridotti ed assottigliati oltre misura. In qualche regione di più, in altre di meno, ma è come se il mondo dell'Handicap fosse stato abbandonato a sé stesso. Si deve porre riparo a questa grave ingiustizia, Lei può porre riparo.
Ma qual è, in Italia, l' "handicap in cifre", come dalla denominazione del sito web dell'Istat? 
Secondo un censimento non più recente, che presto verrà aggiornato, con prevedibili incrementi, nel nostro paese vivono 2.800.000 persone con disabilità, i 2/3 delle quali sono donne e molti dei quali sono anziani. Solo l'8% raggiunge la laurea, il 28% vive solo, il 10% in famiglia. Quindi il 10% delle famiglie italiane ha un componente disabile, ma in alcune ce ne sono due o addirittura più di due.
Capirà bene, quindi, Onorevole,  la validità  e l'urgenza delle ragioni che ci spingono a  presentare questa specifica richiesta al Partito di cui Lei è Segretario, richiesta che fa leva sull'etica della responsabilità che  per ogni parlamentare deve essere una bussola nel momento in cui tiene in mano le sorti del Paese e delle persone che ci vivono, che siano normodotate o disabili.

CRONISTORIA DEI FINANZIAMENTI AI PARTITI
  • 1974: nasce finanziamento pubblico ai partiti
  • 1993 al referendum abrogativo, il 90,3% dei votanti si esprime contro il finanziamento ai partiti
  • lo stesso anno del referendum vincente: viene creato il "Rimborso Elettorale"
  • il Rimborso Elettorale "NON E' STATO CALCOLATO SULLE SPESE EFFETTIVE" viene per anni calcolato sul censimento (compresi i non aventi diritto al voto): costo lire 1.600
  • Nel giugno 1999, viene emanata una nuova legge, "Norme in materia di rimborso delle spese per le consultazioni elettorali e referendarie": un vero e proprio finanziamento pubblico, trattandosi solo di un teorico rimborso elettorale, che non ha alcuna attinenza diretta con le spese effettivamente sostenute per le campagne elettorali i fondi creati sono 5: uno per le consultazioni referendarie, uno per la Camera, uno per il Senato, uno per le elezioni al Parlamento europeo e uno per le elezioni regionali. Il rimborso passa da 1.600 a 4.000 lire
  • Gennaio 2002, passiamo dalla Lira all'Euro: il rimborso da 4.000 lire passa a 5,00 euro e l'erogazione dei rimborsi è saldata in cinque comode rate annuali
  • I rimborsi sono indipendenti dalla durata effettiva della legislatura, quindi son pagati per 5 anni a prescindere, infatti, Il 26 febbraio 2006, con la legge n. 51 l'erogazione è dovuta per tutti e cinque gli anni di legislatura indipendentemente dalla sua durata effettiva e  garantisce,quindi, "l'erogazione del rimborso elettorale anche in caso di scioglimento delle Camere". Significa che i partiti rappresentati nel prossimo Parlamento - molti dei quali assolutamente identici - prenderanno due volte il rimborso elettorale. Forse anche in questo banalissimo calcolo di cassa sta una delle ragioni della volontà di tornare al voto. Votare conviene.
  • Nella beffa la beffa, anno 2011, il Governo che taglia Sviluppo, Sociale, Sicurezza, Sanità e Cultura ha messo mano ai rimborsi elettorali: dalle prossime elezioni si pagheranno 90 centesimi per ogni anno di legislatura, 4,50 euro invece di 5 per ogni cittadino italiano!
Le cifre per le elezioni politiche del 2008 sono cosi previste:
  • a) SPESA DICHIARATA …………….€ 135.466.140
  • b) SPESA ACCERTATA ……………..€ 109.204.262
  • c) RIMBORSO versato nei 5 anni……..€ 501.618.750
Queste sono le cifre previste per la legislatura in corso, da considerasi che per gli anni 2008,2009 e 2010 assieme alla rata della XVI legislatura i partiti hanno riscosso le rate della XV legislatura (elezioni 2006) e che a questi vanno aggiunti i rimborsi delle spese per le elezioni europee del 2009 e per le elezioni regionali del 2010.
Il 30% richiesto con questa petizione aiuterebbe sicuramente al mantenimento degli attuali livelli di sostegno delle persone disabili e delle loro famiglie almeno sino al famoso pareggio di bilancio.
Per ottenere questo l'Ufficio Politiche della Disabilità di Verona ha pensato ad una petizione con raccolta di firme a sostegno. Cercando di creare, in un momento così difficile e di disamore per la politica, una forte sinergia tra Associazioni della Disabilità, Amministrazioni Locali e Cittadini.
Pasquale Di Maio 
Ufficio Politiche della Disabilità 
Provincia di Verona
Il modulo per la raccolta firme (clicca)

Fonte http://affaritaliani.libero.it/

Redatto da Raimondo per Niente Barriere

1 commento:

Ernest ha detto...

i tagli continuano e si sentono
una vergogna...