“Ci siamo sentiti indifesi, a pezzi, ignari di cosa ci stava capitando - ha raccontato sul giornale un paziente -. E la cosa che ci amareggia è che ancora, a distanza di tempo, io non so esattamente cosa sia stato somministrato con precisione e perché”. Il congiunto solleva anche un’altra questione: chi era solo, senza assistenza, come avrebbe potuto difendersi, non potendo sapere o raccontare? Sulla vicenda che ha fatto scattare le denunce l’iter giudiziario è in corso. Il primo giugno è fissato il dibattimento e in quella sede verrà esposto, con dovizia di particolari, come sono andate le cose nella struttura dove alcuni pazienti ignari si sono ritrovati a fare da cavie. (Fonte)
06 maggio 2011
In Umbia esperimenti su anziani disabili come ai tempi dei nazisti
Diciamo la verità mai e poi mai, specialmente in tempi di oggi, ci era capitato leggere una cosa del genere. Per chi non lo sapesse stiamo parlando della tristissima storia scoperta dalla polizia in una struttura riabilitativa umbra, dove si è accertato che sono stati compiuti dei veri e propri esperimenti farmacologici su alcuni pazienti disabili non autosufficienti. Farmaci di ogni genere, non citati sul registro nazionale dei medicinali.
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2 commenti:
la sperimentazione clinica dei farmaci di nuova generazione, superata quella animale in laboratorio, passa inevitabilmente sull'uomo, sopratutto sui disperati e sugli anziani... questo da sempre e le industri farmaceutiche ne hanno solo benefici economici... te ne vuoi fregare poi della spermentazione e dei suoi esiti !
Io sono contro la sperimentazione su qualsiasi essere vivente
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