23 gennaio 2012

Alitalia, il dramma di migliaia di cassaintegrati (tra poco licenziati) che non potranno andare in pensione

(Google Immagini)

Pubblichiamo la lettera giunta alla redazione di dazebaonews.it da una cassaintegrata Alitalia. Il testo mette in evidenza il dramma di chi si trova tagliato fuori contemporaneamente sia dall'occupazione che dalla pensione, grazie all'ultimo passaggio di "riforma" del Governo Monti. 

Gent.ma redazione
Sono una dei 6.000 cassaintegrati Alitalia sacrificati per far nascere la nuova compagnia aerea Italiana a gennaio 2009. Scrivo chiamando in causa il ministro Fornero, che ha varato la riforma pensionistica e che probabilmente non si è ricordata di noi cassaintegrati Alitalia che a ottobre 2012 andremo in mobilità e alla fine dei 3 anni ci ritroveremo senza pensione, senza lavoro e senza alcun sostegno economico.L'articolo 24 comma 14 della riforma prevede degli esoneri, ma per noi non è previsto l'esonero in quanto nel decreto si parla di mobilità, mobilità lunga ma noi al momento siamo ancora in cassaintegrazione ma con in mano la lettera di Alitalia as che ci informa che a ottobre andremo in mobilità perchè l'azienda è in fallimento.
Nella fretta di fare la riforma per salvare l'Italia questo governo ci penalizza ancora, perchè a cinquantanni il lavoro non ce lo darà nessuno e per andare in pensione dovremo aspettare ulteriori anni rispetto a prima.
I sindacati a difesa delle pensioni hanno proclamato solo 2 ore di sciopero e per noi cassaintegrati non stanno facendo nulla. Nella speranza che questo appello non rimanga inascoltato, saluto distintamente.

Sulla vicenda c'è anche una lettera del capogruppo del Pd alla Regione Lazio, Esterino Montino. L’impegno di Alitalia, infatti, doveva essere quello di procedere al riassorbimento dei lavoratori non appena si fossero create le condizioni per farlo. "Tutto ciò non sta accadendo". "I vertici della compagnia - continua Montino - hanno deciso di violare i patti sottoscritti e di condannare così 4500 persone al loro destino. Infatti ha già assunto e continua ad assumere nuovo personale con contratti precari piuttosto che reinserire i lavoratori espulsi. E mi pare che provochi danni alle casse pubbliche e un indebito arricchimento della società. Di fatto siamo di fronte a un licenziamento di massa differito".
Alcune migliaia di lavoratori al termine dei 7 anni di ammortizzatori sociali (4 di cigs piu tre di mobilità) se non verranno reinseriti, oltre a restare senza reddito, non matureranno nemmeno i requisiti per accedere alla pensione. La nuova proprietà, fino ad oggi, non ha intenzione di ritornare sulla scelta di stracciare ogni accordo.
Inoltre si sta aprendo una ulteriore conflittualità derivata dalla decisione della nuova Alitalia di internalizzare con assunzioni a tempo determinato servizi attualmente svolti da società esterne senza garantire la tutela dei posti di lavoro esistenti e che, attualmente, sono a tempo indeterminato. mettendo in pratica una precarizzazione dei rapporti di lavoro, generalizzata. Se non si interviene subito già alla fine di febbraio ci saranno i primi 76 licenziamenti definitivi. 

La versione integrale di questo articolo è presente sul sito
http://www.controlacrisi.org/notizia/Lavoro/2012/1/22/19121-alitalia-il-dramma-di-migliaia-di-cassaintegrati-tra-poco/

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