21 gennaio 2012

Servizio civile, gli stranieri possono attendere

Riprendo l'articolo di giovedì sulla sentenza del Tribunale del lavoro di Milano che ha dato ragione al giovane pachistano che vuole fare il Servizio civile e il ministero della Cooperazione che ha presentato ricorso:

I volontari stranieri dovranno attendere. Il ministero ha deciso di presentare ricorso e il contenzioso dunque non si è chiuso con la sentenza del 12 gennaio. In quella data, il Tribunale del lavoro di Milano aveva dato ragione a Shahzad Syed (foto), pachistano cresciuto in Italia, che avrebbe voluto partecipare al bando per il servizio civile nazionale, ma s’era visto respingere: «Lei non risulta essere cittadino italiano». «Discriminatorio», aveva stabilito il giudice: quel bando va cambiato. L’Ufficio nazionale del servizio civile (Unsc) e il ministero per la Cooperazione internazionale e l’integrazione, da cui dipende, non contestano la sentenza nel merito, ma — hanno spiegato — vogliono evitare che la decisione blocchi la partenza dei 18 mila ragazzi già selezionati. «Il ministro non è contrario alla possibilità di far svolgere anche ai cittadini stranieri il servizio civile — ha detto il portavoce di Andrea Riccardi —. Ma oggi questa possibilità è esclusa dalla legge vigente. Su questo si sta facendo una riflessione». Al ministro ha rivolto un appello anche la federazione degli organismi cristiani di volontariato: «Condividiamo la richiesta del giovane pachistano, ma siano garantite le partenze di quest’anno». Buon senso suggerirebbe di non annullare l’ultimo concorso e cambiare le regole del prossimo. Una linea sulla quale l’avvocato di Syed, Alberto Guariso, è conciliante: «Se la rimozione immediata della discriminazione crea delle complicazioni organizzative eccessive — ha osservato il legale —, penso se ne possa discutere attorno a un tavolo senza necessità di prolungare il contenzioso: la norma prevede ad esempio la possibilità di un piano di rimozione delle discriminazioni che può avere anche un percorso più lungo e si potrebbe quindi differire l’apertura al prossimo bando, purché ciò venga garantito sin d’ora».

Scritto da: Alessandra Coppola 
La versione integrale di questo articolo è presente sul sito 

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