Cari amici oggi vi propongo la storia di Cinzia Rossetti, 39 anni di Brescia, laureata in Scienze dell'Educazione ed affetta da tetraparesi spastica.
«Una donna può essere bella e attraente nonostante l'handicap». E' questo il giusto pensiero di Cinzia Rossetti, una ragazza di 39 anni di Brescia che malgrado la sua malattia, è determinata più che mai nel cercare di realizzarsi. A Brescia, Cinzia lavora presso la Bottega Informatica e tra le altre cose, essa ha fondato un'associazione di volontariato intitolata "Zanzébia". Una vita già ricca di spunti anche per una persona "sana". Ma a Cinzia questo non basta, vuole di più. Ed ecco, dulcis in fundo, un nuovo obiettivo: sfidare il mondo della moda diventando, malgrado la sua disabilità, una modella.
«L'idea mi è nata giusto un anno fa, quando sono stata a Torino a vedere una mostra di Paolo Ranzani nella quale spiccavano un paio di foto che ritraevano atleti disabili come la ballerina Simona Atzori e la medaglia d'oro del basket Andrea Rocca.
Da lì ho iniziato a coltivare il sogno prima di portare la mostra a Brescia e poi di diventare io stessa protagonista di alcune fotografie, per dimostrare come anche una persona affetta da disabilità possa essere fiera del suo aspetto fisico e del suo essere donna». Ad aiutarla nel suo progetto è Paolo Ranzani, il fotografo che ha lavorato con diversi disabili molto noti. I meravigliosi scatti, con Cinzia splendida protagonista, sono finiti su un book fotografico professionale, identico a quello delle modelle tra parentesi "normali".
«Realizzarlo è stato emozionante e divertente e le foto che ne fanno parte sono davvero bellissime, foto che mi fanno sentire donna, attraente, desiderabile, e questo nonostante e a prescindere dal mio handicap». Cinzia non perde tempo e invia le foto a numerose agenzie di moda e una di queste, le risponde interessata. A quel punto Cinzia esce allo scoperto, e dichiara la sua malattia. Ed è a quel punto che l'agenzia di moda, fa un prevedibile passo indietro, probabilmente spaventata. «Per me è stata una grande delusione. Penso che la mia proposta sia innovativa e grintosa e non comprendo perché nel nostro Paese la mentalità sia così arretrata da non accettare che anche una donna o un uomo con handicap possano posare per immagini accattivanti. Perché non dobbiamo avere pari opportunità in questo? Perché dobbiamo rinunciare a piacere e a piacerci?».
A Cinzia non manca di certo la determinazione, e di arrendersi non se ne parla proprio. Continuerà con tutte le sue forze a cercare di realizzare il suo sogno. Sta a noi aiutarla, stando in qualche modo addosso a quanti continuano scelleratamente quest'opera di discriminazione che ha radici profonde nel nostro paese. L'arretratezza culturale che da sempre soffoca il nostro paese (incivile, ignorante e bigotto), continua a essere un macigno che grava sulle spalle di quanti soffrono per colpe non proprie. Non posso ancora una volta non rimarcare che oltre i nostri confini, è diverso. Là, la gente e le aziende rispondono immediatamente e positivamente, quasi normalmente, a certi segnali o messaggi. Anzi direi che sono proprio le aziende a far da traino a quell'integrazione sociale che qui da noi stenta a decollare, in quanto ostacolata principalmente dalle nostre istituzioni, sordi e ciechi (loro si i veri disabili) e troppo occupati a non far rispettare le leggi vigenti.
Leggi da Niente Barriere anche i seguenti post:
3 commenti:
Davvero una storia straordinaria. Una donna bella, interessante e che merita questa opportunità. Bravo, davvero un post conrtrocorrente e come sempre intelligente e sensibile.
Grazie Daniele,
Hai ragione, Cinzia è stupenda, in più riflette di una luce speciale ... invisibile ai più .. merce rara, a mio avviso :)
L'indifferenza uccide più dell'inciviltà e dell'ignoranza ...
Mi sono dimenticato d'inserirlo e di rimarcarlo nel post -.-
Posta un commento