24 settembre 2011
Manovra bis, Regioni: “Nel 2012 dimezzate risorse servizi sociali”
ROMA – “Nel 2012, con forte incertezza anche per gli anni che seguono, le risorse per i servizi sociali saranno dimezzate: non solo per la mancanza dei finanziamenti nazionali, ma per i pesanti tagli effettuati ai bilanci regionali e comunali”. Lo affermano in un documento gli assessori regionali e comunali alle Politiche Sociali e Sindaci.
Dal 2010 tra Regioni e Comuni, affermano gli amministratori, “sono stati eliminati oltre 10 miliardi a cui si aggiungono quelli dei Ministeri che contengono anche spese finalizzate per servizi sociali e altre attivita’ come il trasporto locale, il sostegno agli affitti”.
“Il mancato rifinanziamento del Fondo per le ‘Non Autosufficienze’ – si legge nel documento – ha tolto benefici ad oltre 50 mila anziani cosi’ come i tagli subiti al Fondo Minori e Famiglie, impediranno la conservazione dei benefici in atto: almeno 20 mila nuovi nati non avranno la possibilita’ di entrare nei nidi di infanzia o di avere servizi dedicati”. In sintesi, i tagli alle Politiche Sociali produrranno “impoverimento delle famiglie, particolarmente quelle con figli; Eliminazione di nuovi ingressi ai nidi e alle scuole materne con grossi problemi per le famiglie e per le donne lavoratrici; Diminuzione delle prestazioni per i disabili; Riduzione dell’assistenza domiciliare e residenziale agli anziani e ai non autosufficienti per i quali saranno diminuiti anche i supporti per il lavoro di cura privato, con l’aumento di uso inappropriato del Pronto Soccorso e di posti ospedalieri; Ricaduta sui Lea sociosanitari delle limitazioni alla spesa sanitaria, che con l’aggravio dei tagli al sociale, avra’ diretta influenza sui costi dei servizi integrati per minori, disabili e anziani; Impossibilita’ a avviare strutture costruite ex novo o riattivate; Estrema criticita’ a collegare misure di supporto sociale agli interventi per l’avvio al lavoro; Aumento delle marginalita’ che andra’ ad influire sull’incremento del disadattamento e della criminalita”‘.
“Le conseguenze dei tagli – concludono gli amministratori – non fanno altro che aggravare la situazione gia’ descritta nel quadro socio-economico, senza trascurare che i servizi sociali sono anche fonte produttiva e quindi, posti di lavoro che si cancellano. Ai tagli, va aggiunto anche il DDL di delega su Fisco e Assistenza che, particolarmente per la parte dell’assistenza richiede un profonda revisione attraverso un metodo condiviso tra i livelli istituzionali arricchito dal dibattito parlamentare. Continuare a tagliare indiscriminatamente senza valutare il quadro di insieme significa continuare a penalizzare i cittadini piu’ fragili ed in particolare le famiglie”.
La versione integrale di questo articolo è disponibile sul sito www.asca.it
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