Un milione i malati nel nostro Paese, di cui 80mila solo a Roma. La richiesta delle associazioni dei familiari: un piano regionale che coordini l’intervento a rete di tutti i soggetti coinvolti nell’assistenza
di Massimo Angeli
Vittorio ha l’Alzheimer. Consapevole d’essere malato, accetta di essere ripreso. Spiega d’essere «abbacchiato, perché sente confusione in testa»; parla con la sua immagine allo specchio chiamandola «papà»; impreca contro nemici invisibili; ride felice bevendo il chinotto o piange perché «vogliono uccidere la mamma». Ed è sempre Vittorio a fare la presentazione del più fidato dei suoi amici immaginari, Capitan Pistone «capo della polizia e dei carabinieri».
“Vittorio, Capitan Pistone … e tutti gli altri” è il titolo del documentario presentato mercoledì 21 settembre, nella Sala Di Liegro di Palazzo Valentini, in occasione della XVIII Giornata mondiale dell’Alzheimer. Autrice del documentario Mara Consoli, figlia di Vittorio e regista televisiva (nella foto con il padre). «Ho impiegato quasi sei anni per realizzare questo documentario - spiega Consoli -, convinta che la storia di mio padre, come quella di Pina, Massimo, Rinaldo, Eva e tutti gli altri, abbia un senso solo se non la si consegna all’oblio. La memoria è un patrimonio al quale attingiamo per immaginare e costruire un futuro migliore – continua -. E una società migliore e quella che non dimentica, nemmeno chi è vecchio, malato, bisognoso». Con garbo e passione, Consoli intreccia la storia di suo padre con le testimonianze di persone che hanno, o hanno avuto, familiari affetti da Alzheimer. Il risultato è un diario di viaggio che mostra il progressivo spaesamento di malati e familiari, abbandonati a loro stessi nella quasi totale mancanza di informazioni, strutture ed aiuto.
I malati di Alzheimer, e di altre demenze, sono circa 36 milioni nel mondo, un milione nel nostro Paese, di cui 80mila nella sola città di Roma. Numeri destinati ad aumentare drammaticamente nel giro di pochi anni. «Preoccupati per l’aumento dei costi delle cure a lungo termine della demenza, i governi dovrebbero spendere ora per risparmiare più tardi», spiega Giacomo Maria Salmucci, della Federazione Alzheimer Italia. «Diagnosi tempestive potrebbero far risparmiare fino a 10mila dollari a malato, come valuta il Rapporto Mondiale Alzheimer 2011, mentre un’assistenza domiciliare ad hoc potrebbe evitare ricoveri impropri e dare sollievo ai familiari, su cui gravano costi diretti ed indiretti che arrivano fino a 27 – 28mila euro l’anno».
Altra richiesta delle associazioni dei familiari è la predisposizione di un Piano Regionale Alzheimer, nel quale inserire i malati appena ricevuta la diagnosi. «Un piano che detti i tempi per l’assistenza domiciliare, l’ingresso nei centri diurni o nelle Rsa, e che coordini l’intervento a rete di tutti i soggetti coinvolti nell’assistenza al malato».
Istituita nel 1994 dall´Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dall´Alzheimer´s disease international (Adi), la Giornata mondiale dell’alzheimer si celebra il 21 settembre in tutto il mondo. Testimonia la crescita di un movimento internazionale che vuole creare una coscienza pubblica sugli enormi problemi provocati da questa malattia. Ogni anno riunisce in tutto il mondo malati, familiari e associazioni.
22 settembre 2011
La versione integrale di questo articolo è disponibile sul sito http://www.romasette.it/
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