10 settembre 2011

L'Inps cancella la pensione a un paralitico in Sardegna.




L'Inps cancella la pensione a un paralitico di Ozieri
"Per riottenere la pensione e l'accompagnamento deve presentarsi di persona nei nostri uffici". Una richiesta legittima da parte dell'Inps, ma il destinatario è un uomo che da nove anni non può muoversi dal suo letto.

di Barbara Mastino 


OZIERI. «Per riottenere la pensione e l'accompagnamento deve presentarsi di persona nei nostri uffici». Una richiesta legittima da parte dell'Inps, se non fosse che il destinatario è un uomo che da nove anni non può muoversi dal suo letto.


Una situazione assurda, per non dire altro, che ha l'amaro sapore della burocrazia. Anzi, del burocraticismo. A farne le spese è un ozierese affetto da siringomielia, grave malattia neurologica degenerativa che colpisce il midollo spinale portando alla paralisi. Alcuni giorni fa si è visto negare la pensione di invalidità e l'indennità di accompagnamento (in tutto 720 euro mensili) per non essersi presentato di persona nell'ufficio locale dell'istituto di previdenza. La storia era iniziata otto mesi fa, quando una prima lettera dell'Inps aveva convocato l'uomo per una visita di controllo senza la quale non avrebbe potuto confermare il proprio diritto al sussidio. La famiglia, tranquilla e con l'assistenza del medico di base, aveva inviato all'ufficio tutta la documentazione: in primo luogo i referti medici dove si accerta l'impossibilità dell'uomo a muoversi dalla propria casa, dal proprio letto. Nessuna risposta dall'ente previdenziale, ma pensione e assegno di accompagnamento avevano continuato a essere versati.


Tutto questo sino a pochi giorni fa, quando una nuova lettera dell'Inps aveva «intimato» all'uomo di presentarsi immediatamente alla visita, pena la revoca della pensione, e aveva comunicato di non aver mai ricevuto nessun referto medico a lui relativo. «Mi sono presentata io al suo posto - racconta la moglie dell'uomo - e mi sono portata dietro tutta la documentazione medica: referti del neurologo, attestazione di invalidità del medico di base, la documentazione relativa alla terapia del dolore applicata a mio marito. Ma nulla da fare - aggiunge con rabbia - la risposta è stata: deve presentarsi lui. Ma ovviamente è impossibile. Pertanto ho chiesto che sia l'ente a verificare di persona, inviando un medico a casa nostra per vedere con i propri occhi le condizioni di salute di mio marito. Ma anche questo, mi hanno risposto, è impossibile. Dal primo settembre quindi, pensione e accompagnamento sono stati revocati». 


Un racconto che lascia sbalorditi, e che fa rabbia se si pensa agli sprechi, alle mega pensioni, ai falsi invalidi. Veri e propri «virus» del Bel Paese, per combattere i quali l'ente previdenziale ha introdotto da tempo il sistema delle verifiche, spesso fatte a campione.


La scure però non si è abbattuta solo sui veri abusi, ma in vari casi anche su coloro che alla pensione di invalidità hanno ogni sacrosanto diritto. Passi, pur con riserva, l'assenza a Ozieri di un medico che possa andare a visitare gli invalidi a domicilio, ma è incomprensibile come l'Inps possa non fidarsi di quanto scritto nei referti di quattro diversi medici. A Ozieri non è il primo caso di revoca «inspiegabile» di una pensione di invalidità. Ma spesso chi l'ha subita non ha avuto la forza per opporsi, per protestare, per chiedere aiuto. «Ho intenzione di portare avanti la nostra protesta - dice ora la moglie dell'uomo - e sono convinta che raccontando il nostro caso tante altre voci si uniranno alla mia». 


9 settembre 2011

La versione integrale di questo articolo è disponibile sul sito http://lanuovasardegna.gelocal.it/

1 commento:

Anonimo ha detto...

per i luoghi di comando hanno scelto le persone idonee a salvare i conti della casta politica...
ad aver avuto la possibilità, ci sarebbe stato da portare all'INPS anche il letto!
ma quando cominceremo ad organizzarci?