Il segretario dell’Aice Pesce in sciopero della fame «contro la spregevole contrattazione sul prezzo di farmaci giocata con la spending review sulla pelle delle persone».Un farmaco contro l'epilessia passa da un ticket ordinario di pochi euro - anche nessuno per i malati cronici esenti - a cinquanta o cento euro. Eppure si tratta di sostanze fondamentali che garantiscono la sopravvivenza dei pazienti. Un atto dunque che ha del criminoso da parte del mondo farmaceutico che sta mettendo a dura prova le persone affette da piccolo e grande male. C'è a disposizione un farmaco generico, ma assumerlo è un rischio.
«Per chi ha raggiunto il controllo delle crisi - si legge in una nota ufficiale della Lega - o il miglior equilibrio possibile, il cambiare il farmaco, sia esso di marca o generico, è una violenza ingiustificata, un assurdo attentato alla salute ed una mercificazione della salute. L’equivalenza tra i farmaci, in questa condizione patologica, non la si ha neppure tra gli stessi generici e la revisione della spesa non può essere cancellazione dei diritti costituzionali». Su questo tema, Roberto Michelucci, presidente della Lega italiana contro l'epilessia ha scritto un appello al Ministro della Salute Renato Balduzzi e a tutti i presidenti delle Regioni italiane (Caldoro, Vendola e Lombardo inclusi) finora senza risposte.
LO SCIOPERO DELLA FAME - «Contro la spregevole contrattazione sul prezzo di farmaci - si legge in una nota dell'Aice - giocata con la spending review sulla pelle delle persone con patologie croniche, il segretario nazionale dell’Aice Giovanni Battista Pesce ha iniziato, dal 3 ottobre, lo sciopero della fame che protrarrà sino al ripristino del diritto costituzionale alla salute. Questa infamia che si è subito manifestata nel mondo delle epilessia sui farmaci Keppra-Levetiracetam e Topamax-Topiramato, imponendo alle persone in cura con tali farmaci insostituibili, l’onere d’acquisto di circa 50 e 100 euro a scatola».
LA SALUTE DEI RICCHI - «Una salute anticostituzionale - continua la nota - garantita solo ai ricchi. Imporre, per indimostrata equivalenza, di cambiare il farmaco, sia esso generico o di marca, qualora questo determini il controllo delle crisi epilettiche è, oltre il possibile derivante danno irreparabile, una violenza inaccettabile e contro la stessa scienza. L’insostituibilità di un farmaco per la cura dell’epilessia, circa 500.000 italiani, è confermata, in evidenza scientifica, dalla letteratura professionale qualora il farmaco determini il controllo delle crisi epilettiche o se in condizione di farmaco resistenza, circa il 30% dei casi, determini significativi miglioramenti in termini di frequenza o tipologia delle crisi. Tale insostituibilità dei farmaci è il cardine della “Comunicazione AIFA su inserimento nella lista di trasparenza di specialità medicinali contenenti Levetiracetam e Topiramato” del 27/07/2012 e dei comunicati AICE del 21/09/2012 e LICE del 22/09/2012. Purtroppo la comunicazione di AIFA non ha forza di legge ed è solo una raccomandazione che potrebbe essere recepita dalla Regioni».
Da http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/ del 3 ottobre 2012
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1 commento:
una vergogna continua!
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