15 ottobre 2012

Accessibilità: L'Europa bandisce riconoscimenti ma le città italiane non sono all'altezza

Le nostre città sono come giungle per chi non ha la capacità di districarsi agevolmente tra i numerosi ostacoli presenti ovunque: è quanto emerge da una ricerca commissionata a Nextplora dall'Osservatorio Linear dei Servizi in occasione delle Paralimpiadi di quest'anno.
DATI GENERALI - I dati raccolti dimostrano che gli italiani sono consapevoli dei disagi provocati ai due milioni e 600 mila disabili che vivono nel nostro paese (dati Istat aggiornati al 209). Il 67% del campione intervistato è convinto che le città non siano facilmente agibili per i portatori di handicap; servizi inefficienti e comportamenti scorretti degli automobilisti le cause più additate.
Tra i disagi principali ci sono i parcheggi selvaggi (segnalati dal 44% degli intervistati) che ostruiscono gli scivoli e impediscono alle sedie a ruote di salire sul marciapiedi: l'occupazione abusiva dei parcheggi riservati è denunciata dal 36% degli intervistati, mentre il 18% punta il dito contro le automobili parcheggiate sui marciapiedi.  Per quanto riguarda i mezzi pubblici: un italiano su tre (33%) pensa che i mezzi pubblici non siano pensati tenendo conto delle esigenze dei diversamente abili, un 34% pensa che solo i mezzi di ultima generazione offrano loro adeguati comfort mentre un 28% è dell'idea che i servizi pubblici di trasporto siano efficienti solo in parte anche per le persone portatrici di handicap. Sul fronte degli esercizi pubblici, i più negligenti sono i bar e i ristoranti, che per il 42% degli intervistati non facilitano l'accesso alle carrozzine.

LE NOSTRE CITTÀ - Torino, Verona, Brescia, Firenze, Milano, Bologna, Parma sono solo alcune delle città segnalate nel rapporto come delle vere e proprie giungle per chi è affetto da disabilità. Il 50% dei parmensi, il 54% dei fiorentini, il 58% dei bresciani,  il 65% dei veronesi, 70% dei torinesi e il 77% dei bolognesi e dei milanesi pensano che le strade della propria città non siano facilmente agibili per i portatori di handicap.
A loro avviso molte sono ancora le avversità con cui i diversamente abili si devono misurare quotidianamente: scalini, passaggi stretti, pendenze eccessive, spazi ridotti sono all'ordine del giorno. Che dire poi di parapetti "pieni", che impediscono la visibilità ad una persona in carrozzina o delle strade e marciapiedi con asfalto dissestato? Nel caso di persone non vedenti inoltre possono rappresentare casi di barriera architettonica anche semafori privi di segnalatore acustico o arredi urbani come "panettoni" o paletti.

La ricerca evidenzia come ci sia necessità di maggior rispetto per questa delicata problematica. Un rispetto che sia condiviso da tutti: bastano piccoli ma fondamentali gesti per migliorare la vita quotidiana delle persone portatrici di handicap. 

ACCESS CITY AWARD 2013 - Nel frattempo la Commissione europea ci prova a dare qualche motivazione in più alle nostre città per cercare di essere davvero accessibili. Sono state infatti aperte le iscrizioni per la terza edizione dell'Access City Award, il riconoscimento europeo per le città accessibili. Il premio annuale, che fa parte del più ampio sforzo dell'UE per creare un'Europa senza barriere, riconosce e premia quelle città che si impegnano per fornire un ambiente accessibile a tutti e in particolar modo alle persone disabili.
Le città con almeno 50.000 abitanti hanno tempo fino al 5 settembre 2012 (16.00 ora di Bruxelles) per presentare una candidatura compilando il formulario in inglese, francese o tedesco disponibile sul sito ufficiale del riconoscimento.


PER INFO:

Il sito ufficiale di Access City Award

Fonte disabili.com


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