In tutti questi anni abbiamo parlato spesso sul blog delle nefandezze dell'Inps. Incredibili revoche di pensioni, spreco di denaro pubblico per continui accertamenti su disabili gravi, senza contare i casi in cui sempre alcuni disabili hanno denunciato un comportamento da inquisizione delle stesse commissioni. Errori che hanno portato giustamente tanti a fare ricorso alla revoca subita e, ne siamo certi, questi ultimi, ma dopo una vera odissea giudiziaria, riusciranno ad ottenere il mal tolto, con gli interessi. Errori su errori che porterà un maggiore agravio sulle spalle proprio all'Inps. Aggiungiamo a questo la notizia di qualche giorno fà che sempre l'Inps ha revocato a 200mila pensionati, per un errore di calcolo proprio dell'ente di previdenza, la somma assegnatagli nella quattordicesima del 2009. Dunque questi pensionati dovranno restituire la somma ricevuta in quell'anno. Sottolineiamo che in tanti casi parliamo di pensioni minime da fame.
L'ultima nefandezza dell'Istito di Previdenza in ordine di tempo ha per protagonista un settantanovenne di Termoli, al quale dopo aver ricevuto una comunicazione che preannunciava un imminente aumento del suo assegno, dopo qualche mese quest'ultimo ha avuto l'amara sorpresa controllando il suo conto: la sua pensione era di 391 euro. Per lui è stato facile fare una semplice operazione che l'ha portato a capire che l'Ente di Previdenza gli aveva aumentato la sua pensione già da fame di appena 1 euro.
"Sarebbe stato meglio che non avessi ricevuto nulla - ha dichiarato (fonte Unione Sarda) -.
Così, invece, mi sono creato delle aspettative completamente diverse. Ci
sono rimasto proprio male. Mi era sembrato strano che dopo tanti tagli
del Governo, a me concedessero un aumento".
Vergogna, credo non servano ulteriori commenti.
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