I presidi: "Non sappiamo davvero cosa fare". Palazzo Marino ha ridotto le ore degli educatori. E Colosio ha inaugurato l'anno fra le proteste dei dirigenti mancati per la vicenda del concorso.
Nei casi limite le ore sono state più che dimezzate. Ma l’allarme arriva anche dagli istituti dove il taglio è stato meno pesante: fra gli insegnanti di sostegno che mancano, le maestre ridotte all’osso e i bidelli che non bastano più per dare una mano, la situazione per i bambini disabili, in continuo aumento, ora rischia di diventare insostenibile. Dopo l’emergenza presidi - i vincitori del concorso annullato hanno protestato durante l’inaugurazione ufficiale dell’anno scolastico ricevendo la solidarietà del direttore regionale Giuseppe Colosio - ora è l’assistenza ai portatori di handicap a mettere a dura prova le scuole milanesi. In questi giorni sono state inviate da Palazzo Marino le lettere con cui a ogni istituto vengono comunicate le ore di disponibilità degli educatori che seguono i casi più gravi: alunni in carrozzella che hanno bisogno di qualcuno per muoversi, oltre all’insegnante di sostegno in classe. Bambini che devono essere imboccati, cambiati, seguiti in tutto. Lettere, però, che hanno scatenato le ire dei dirigenti.
«Rispetto all’anno scorso abbiamo il 57 per cento delle ore in meno - denuncia Cristina Gatti, preside del comprensivo Scarpa, zona Città Studi - la situazione è drammatica: abbiamo 57 bambini disabili fra elementari e medie, di cui 26 che hanno bisogno di assistenza costante. Cosa dico alle famiglie?». Non va meglio alla Rinnovata Pizzigoni, dove le ore coperte sono state 2.396 contro le 5.400 del 2011 (il 55 per cento in meno) a fronte dello stesso numero di portatori di handicap. «Non voglio dover dire ai genitori che devono riprendersi i figli perché qui a scuola non possiamo tenerli - dice la preside Giovanna Mezzatesta - ma non ci sono più le compresenze, il sostegno non basta, non ci sono bidelli che ci aiutino».
La situazione è tesa anche nella scuola media speciale per ciechi di via Vivaio, già in difficoltà dopo essere finita nel girone delle reggenze. Qui sono i genitori ad annunciare battaglia: delle 10mila ore coperte l’anno scorso quest’anno ne sono arrivate 3.700. «Questa scuola si fonda sull’integrazione della disabilità - spiega Michela Rescigno, responsabile della commissione integrazione - non solo il nostro modello non viene esteso ad altre scuole, ma veniamo pure depotenziati».
A trovarsi in difficoltà c’è il comprensivo Thouar Gonzaga, zona corso San Gottardo, così come la Bodio Guicciardi, vicino Maciachini: «Ho inviato una lettera per chiedere spiegazioni - dice la dirigente Laura Barbirato - ho 25 bambini gravi, molti non hanno l’uso della vista, dell’udito. Ho ricevuto solo il 23 per cento delle ore che ho richiesto e il 44 per cento in meno rispetto all’anno scorso. Non capisco». Dal Comune arriva la risposta dell’assessore alla Scuola Maria Grazia Guida: «Abbiamo confermato il budget del 2011. Per la prima volta però abbiamo fatto un unico bando per accreditare le cooperative, stabilendo un costo orario di 18 euro che garantisce un elevato livello di qualità del servizio. A noi risulta una riduzione delle ore solo dell’1,98 per cento, cercheremo comunque altre risorse».
di TIZIANA DE GIORGIO
Fonte milano.repubblica.it
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