di Paola Totaro - Dopo un anno di stop, torna la prima elementare nella scuola Giovanni Lombardo Radice in via Paravia a Milano, composta da 21 bambini dei quali 18 di nazionalità straniera. Una ripresa fortemente voluta dal sindaco Pisapia, dopo il fermo dovuto al provvedimento dell’allora ministro Gelmini che poneva un tetto del 30% alla presenza di studenti stranieri nelle classi. Il consigliere provinciale Diana De Marchi, presente alla ripresa delle lezioni, ha dichiarato: “Oggi abbiamo potuto festeggiare l’inizio dell’anno scolastico con bambini provenienti da sette nazioni diverse e nati in Italia, che rappresentano uno spaccato dei nuovi cittadini del nostro Paese”.
Anche il vicesindaco di Milano Maria Grazia Guida ha sottolineato l’importanza di questa giornata: “Sono piccoli milanesi. la maggior parte ha frequentato le scuole dell’infanzia del Comune. Vogliamo che la scuola di via Paravia diventi un modello per la città”.
Dopo un canto festoso iniziale i giovanissimi allievi sono entrati in classe e le mamme felici si domandano però il motivo del mancato riconoscimento della cittadinanza per i propri figli, nati in Italia: “I nostri figli parlano italiano, mangiano cibo italiano. Perché non possono avere la cittadinanza?”
Il presidente Napolitano ha recentemente sollecitato una revisione della normativa in questo senso, ci auguriamo che la classe politica non perda anche questa occasione per dimostrare di essere veramente partecipi del cammino sociale e democratico del nostro Paese.
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