Giorgio Pluchino e Francesca Cavalieri, modicano lui e ragusana lei, colpiti dalla sclerosi multipla, denunciano "una situazione invivibile a Modica e a Ragusa, e le altre città non sono da meno - dicono -. Non è possibile che la nostra vita sia condizionata dalle barriere culturali di una società in cui nè le istituzioni né i privati pensano a rispettare la legge vigente, che, pure, è chiara in merito alla necessità di abbattere le barriere architettoniche. Ci si ritrova a dovere uscire di casa pensando a chissà quale giro fare per disbrigare qualche pratica in Comune, ai sindacati, a quale favore chiedere e a chi pur di evitare le scale".
A suonare come beffa è l'episodio vissuto da Giorgio che doveva sottoporsi a visita medica da parte di una commissione Asp per la sua malattia. "All'ex Inam di Modica bassa - denuncia - la scala sollevatore non è messa in funzione. Ho fatto presente la mia difficoltà a fare le scale, ma nulla è cambiato. Ed ero pure preoccupato se per caso avessi avuto la necessità dei servizi igienici. Non posso mica fare la scala andando su e giù per recarmi dove voglio. Un medico mi ha pure detto che, vista la situazione e le mie condizioni, qualora avessi dovuto ricorrere ai bagni avrei fatto bene a farla fuori dal palazzo, sì da smuovere le coscienze. È assurdo che proprio nel luogo in cui dovresti sentirti a tuo agio ti ritrovi discriminato".
"La normativa obbliga i locali pubblici ad essere accessibili a tutti - dice Francesca -. Invece ci ritroviamo ad andare a Ragusa Ibla, tanto per citare un caso, e a non potere accedere ai pub perché ci sono i gradini e manca una scivola. Alcune persone in carrozzina devono recarsi altrove per usufruire dei servizi igienici, visto che la porta non è larga a sufficienza per farli passare".
La Sicilia
Valentina Raffa
Fonte e Immagine ragusanews.com/
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