06 ottobre 2012

Epilessia, stop a 2 farmaci gratuiti

La chiamano spending review sanitaria, ed ovviamente in tempi di vacche magrissime è essenziale risparmiare: così, non appena scaduto il brevetto di due importanti farmaci per la cura dell’epilessia, il leviracetam e topiramato, l’agenzia per il farmaco li ha dovuti mettere in una speciale lista. Essendo disponibile il farmaco generico equivalente, chi voglia continuare ad assumere quello originale deve pagarselo. Così centinaia di migliaia di pazienti, sono mezzo milione gli epilettici in italia, sono passarti da pochi euro di ticket a 50 e 100 euro a scatola, per potersi curare. Da qui la protesta delle associazioni come la AICE, il cui segretario nazionale ha iniziato uno sciopero della fame per evitare che le Regioni smettano di riconoscere questi due farmaci come quelli d’elezione, rimborsando solo il generico.
Ora va detto che in gernerale i farmaci equivalenti hanno lo stesso principio attivo di quelli chiamiamoli griffati, fanno lo stesso effetto ma costano decisamente meno: e sarebbe un bene, per le casse dello stato e per il nostro portafoglio, se la loro utilizzazione aumentasse, siamo parfecchio indietro rispetto ad altri paesi europei. Ma ci sono particolari patoligie, e l’epilessia è tra queste, che sono estremamente sensibili alla formulazione del farmaco: anche un eccipiente, un colorante, un diverso microdosaggio può sconvolgere la terapia. Ed è stata la stessa agenzia del farmaco, dopo aver dovuto spostare nella lista dei farmaci con brevetto scaduto i due per l’epilessia, a raccomandare alle Regioni di rimborsare appieno la terapia tradizionale, col farmaco più costoso, a chi già ne faceva uso. Per chi ha faticosamente raggiunto il controllo delle crisi epilettiche con la sua terapia, dice il segretario della AICE Giovanni Battista Pesce, sarebbe un danno gravissimo imporgli, per motivi economici, di sostituirla con un’altra, seppur equivalente. D’accordo anche l’altra associazione degli epilettici, la LICE. Il tutto diventa ancor più amaro, considerando gli sprechi intollerabili che emergono ogni giorno, anche sul fronte della sanità: come i 7.490,33 euro al mese di pensione, che tra l’altro sono 10 volte tanto quanto viene corrisposto normalmente a chi è invalido al 100%, concessi ad Alberto Sarra, sottosegretario regionale in Calabria. 46 anni, avvocato, amico del governatore Scoppelliti, agli inzii del 2010 fu colpito da una grave emorragia interna per la dissezione di alcuni vasi: per fortuna si è ripreso, ed anche bene, visto che è stato nominato sottosegretario al consiglio regionale ed ha una frenetica attività politica ed istituzionale. Ma contemnporaneamente è stato riconosciuto da una commissione -in cui pare ci fosse il suo medico di fiducia- invalido al 100%, e la Regione ha stabilito un vitalizio di oltre 7000 euro al mese. La federazione per il superamento dell’Handicap fa notare che il massimo sostegno economico che arriva a chi non riesce neppure a mangiare da solo è di 700 euro al mese, accompagnamento incluso.

tratto da Ippocrate Il Diritto alla Salute - Rainews24
immagine da airett.it

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2 commenti:

Paolo ha detto...

Chi ha postato questo post, non conosce cosa vuol dire essere foto sensibile... quardando il post il riquadro che lampeggia .... rischia la crisi, pertanto va eliminato il lapegio l'animazione dell'immagine di presentaione dell'articolo.

Raimondo - Niente Barriere ha detto...

Hai ragione Paolo e me ne scuso. Immagine prontamente cancellata e sostituita, spero che questa sia più rilassante :) Spero che i contenenti presenti nel post siano utili a capire e informare. Questo daltronde è l'obiettivo primario di questo Blog.

Raimondo