17 marzo 2012

Disabili, meno lavoro, più precari

Pochi controlli: in un anno appena 195 sanzioni. Relazione al Parlamento sull'attuazione della legge
sul collocamento obbligatorio. Nel 2009 ci sono stati 20mila avviamenti: un terzo in meno rispetto al 2007.

MILANO - Quasi 80mila posti disponibili all'inizio del 2009, appena 20mila persone con disabilità avviate al lavoro nel corso dei dodici mesi successivi. Trovare un impiego per le persone disabili diventa sempre più difficile e, mentre calano in modo drastico i nuovi avviamenti, cresce il numero degli iscritti alle liste speciali che attendono un'opportunità lavorativa. Che quando arriva, è sempre più spesso precaria. Il tutto mentre le sanzioni comminate alle aziende inadempienti si fermano, in un intero anno e in tutta Italia, sotto quota 200 casi. Tutti questi dati, che si riferiscono agli anni 2008/2009, sono contenuti nella Relazione sullo stato di attuazione delle norme per il collocamento obbligatorio e mirato delle persone disabili (legge 68/99), curata dall'Isfol e consegnata nei giorni scorsi, con un ritardo di sette mesi sui tempi previsti, al Parlamento.

«Quote di riserva non vengono toccate»

POSTI DISPONIBILI - In termini generali, i dati relativi ai lavoratori disabili avviati al lavoro nel corso dell'anno mostrano una grave flessione, con un calo in due anni del 34%: erano stati 31.535 nel 2007, sono stati 28.306 nel 2008 e appena 20.830 nel 2009. Contemporaneamente, nel solo anno 2009 ci sono stati 83.148 nuovi iscritti alle liste speciali del collocamento, e quasi 100 mila (99.515) nel corso dell'anno precedente. Numeri che portano il totale dei disabili iscritti alle liste provinciali speciali del lavoro a quota 706.568 (dato riferito al 2009; nel 2008 erano 721.827). La gravità della situazione però risulta evidente se si confrontano questi dati con le scoperture accertate, cioè con i posti disponibili nei settori del pubblico e del privato: al 31 dicembre 2008, dunque all'inizio del 2009, erano 78.200 i posti scoperti, di cui 64.866 nel settore privato e 13.334 nella Pubblica Amministrazione. Quasi 80mila posti scoperti, che nel corso del 2009 sono stati occupati solamente per un quarto, con i 20.830 avviamenti al lavoro. Difficile dunque, nonostante l'ampia disponibilità sulla carta, trovare un posto di lavoro: ma anche la condizione di chi è così fortunato da trovarlo sconta non poche difficoltà: prima fra tutte, la crescente situazione di precarietà che interessa ormai anche le categorie protette. Per la prima volta, infatti, nel 2009 i rapporti di lavoro a tempo indeterminato scendono sotto il 50% e si attestano al 47,5%. Erano il 54,6% nel 2008.

TEMPO DETERMINATO - Aumentano d'altro canto i contratti a tempo determinato (erano il 41,6% nel 2008, esplodono fino al 48,5% nel 2009). Con tanti posti a disposizione che rimangono scoperti, importante è il dato relativo all'attività ispettiva e alle sanzioni comminate: sono solo 300, in tutta Italia, quelle effettuate nel 2008, e nel 2009 le sanzioni per non aver adempiuto agli obblighi di legge scendono ancora, fino a quota 195. Ce ne sono state sono due in Lombardia, venti nel Lazio, nessuna nelle Marche. Troppo poche per pensare che si sia trattato di una vera e propria politica di controlli: la differenza tra posti scoperti e avviamenti è così alto che non è ipotizzabile pensare che siano così pochi i non adempimenti e dunque le aziende sanzionate. Probabilmente il provvedimento (art. 40, comma 5, della legge 133/08) che ha sostituito il certificato di ottemperanza agli obblighi (art. 17 legge 68/99) con una mera autocertificazione da parte del datore di lavoro, non ha aiutato. La V relazione segnala inoltre l'aumento al 65% delle amministrazioni provinciali dotate di apposita banca dati per il collocamento mirato e per l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, e infine la netta demarcazione geografica, con il 60% degli iscritti alle liste speciali che risiede nelle regioni del Sud. (Fonte: www.redattoresociale.it)

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